5 piatti per avere un po' di Grecia a casa vostra
Che siano a base di carne, formaggio o verdure, sarà davvero impossibile riuscire a resistere
Terra natale di Ippocrate, padre della medicina, Kos (o Coo) si colloca nell’arcipelago del Dodecaneso, vicino alle coste turche, ed è rinomata non solo per le meravigliose spiagge dorate, ma anche per l’ottima cucina e i siti archeologici che affacciano sul mare cristallino. È la meta perfetta per conciliare relax, cultura e divertimento, considerando la sua vivace vita notturna – che resta comunque più discreta rispetto alle esplosive e Mykonos e Ios, favorite dai giovanissimi. Prevalentemente pianeggiante, Kos si presta a essere scoperta anche in bicicletta, contrariamente a molte altre isole greche, forse più spettacolari dal punto di vista paesaggistico, ma più impegnative da esplorare (spesso è necessario noleggiare macchine o motorini). Facilmente accessibile in aereo e in traghetto, è sempre più apprezzata da visitatori di ogni età. Ecco, quindi, cosa vedere nell’isola di Kos (Coo in italiano).
Dalle distese sabbiose, passando per i villaggi pittoreschi dalle atmosfere mediterranee, fino ai siti archeologici, l’isola di Kos sa come mettere d’accordo tutti. Per godere delle bellezze di questa terra vi consigliamo di approfittare dei mesi di giugno e settembre, meno affollati e caratterizzati da un clima sempre piacevole.
Famosa – si diceva – per le sue spiagge, l’isola di Kos regala alcuni angoli di paradiso immersi nella natura che, da soli, valgono il viaggio, come Paradise Beach e Camel Beach, per fare un paio di esempi. Imperdibile è poi la spiaggia sabbiosa di Agios Stefanos, strategica perché permette un’escursione facile e insolita: a soli 100 metri dalla riva si trova infatti l’isolotto di Kastri, raggiungibile a nuoto o in pedalò, che ospita una tradizionale chiesetta blu e bianca in cui è possibile suonare una campana – un gesto benaugurante. Chi cerca il divertimento può rimanere vicino al centro della città, scegliendo la spiaggia di Lambi, preferita dai ragazzi.
Il simbolo dell’isola di Kos è l’Asklepieion, che rientra tra le rovine archeologiche più significative della Grecia: si tratta di un antico santuario, articolato su tre terrazze panoramiche, dedicato ad Asclepio, dio della medicina, sede della scuola medica fondata da Ippocrate. Merita la visita anche il Castello dei Cavalieri, conosciuto anche come Castello di Neratzia, che domina il porto della città. Fu costruito dai Cavalieri di San Giovanni nel XIV secolo e offre una splendida vista sul mare e sulle vicine coste turche. Fermatevi poi all’Albero di Ippocrate, un grande platano secolare – pare il più antico d’Europa – sotto il quale, secondo tradizione, si sarebbero tenute le lezioni del padre della medicina. Infine, una tappa è d’obbligo anche all’Odeon romano, teatro all’aperto costruito nel II secolo d.C., preziosa testimonianza della presenza romana sull’isola.
Per chi preferisce tenersi attivo e, magari, approfittare del tempo libero per fare trekking, c’è il monte Dikeos, la cui cima rappresenta il punto più alto (846 metri) dell’isola di Kos. Offre diversi sentieri con affaccio spettacolare sui dintorni, soprattutto all’alba o al tramonto – momenti che consigliamo anche per le temperature. Qui si trova anche il villaggio tradizionale di Zia, molto popolare per le sue suggestive stradine lastricate fiancheggiate da taverne, i negozi di artigianato, le case bianche e blu e le caratteristiche chiese ortodosse. Insomma, è un must.
Quanto alle vicine isole, da esplorare in giornata, suggeriamo di sfruttare i collegamenti per Nisyros, con il suo cratere vulcanico attivo, Kalymnos, famosa per le spugne marine, Pserimos e Plati, ideali per ritagliarsi un’evasione di totale tranquillità.
Passando alla gastronomia, nell’isola di Kos – o Coo, come preferite – la varietà è la cifra distintiva: potete scegliere tra la specialità internazionalmente conosciute come la moussaka, gli spiedini di carne Souvlaki e la famosa insalata greca con feta, e i piatti tradizionali tipici del Dodecaneso, a base di maiale e agnello, formaggi stagionati e foglie di vite ripiene di riso, che ricordano sapori di altri tempi. Vale inoltre la pena provare il miele di timo e l’ouzo, liquore locale.
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