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Sanremo non è soltanto Festival e Casinò: è una città che parla (o canta) di storia e bellezza, abbracciata dalla splendida cornice della Riviera dei Fiori. E non c'è allora da stupirsi del suo iconico soprannome, “la città dei fiori” – un omaggio, questo, ai giardini rigogliosi e ai profumi intensi che sfilano silenziosi in ogni angolo, in ogni vicolo, dal lungomare fino ai punti più nascosti. Sia che siate di passaggio, magari per una fugace ma intensa parentesi in occasione del Festival della Canzone Italiana, sia che stiate progettando di trascorrere qui un fine settimana (o qualche giorno in più), queste sono secondo noi le 10 cose che vale assolutamente la pena di vedere a Sanremo; 10 luoghi da scoprire e visitare che non conoscono periodo o stagione.
A Sanremo c'è via Giacomo Matteotti, elegante e vibrante, dove il teatro Ariston incontra lo shopping d’élite. Poi c’è La Pigna, anima antica della città, con i suoi vicoli stretti e le case che raccontano storie di un tempo. Ma Sanremo è fatta anche di ville e giardini: Villa Ormond, col suo tappeto verde di piante esotiche; Villa Nobel, che custodisce il genio e le invenzioni dell’Ottocento; Villa Zirio, vera e propria casa della musica sinfonica. Qui si espande anche l'ampio respiro del mare, da vivere sulla pista ciclabile del Ponente Ligure: 24 km distesi tutti tra azzurro e verde, per chi ama pedalare, camminare o semplicemente lasciarsi andare e godere di un po' di tempo di qualità. Portosole completa il quadro: vivacità, natura e un orizzonte che emana un profumo di pace e libertà. Ma forse è meglio percorrere il nostro tour dall'inizio.
Iniziamo il nostro itinerario lungo le 10 cose da vedere assolutamente a Sanremo. Cominciamo la nostra passeggiata dal Casinò Municipale, l'emblema probabilmente del fascino senza tempo di questa città. Inaugurato nel 1905, è figlio della Belle Époque, e agli occhi dei visitatori si mostra in tutto il suo splendore di capolavoro in stile liberty. Le sue sale eleganti, arricchite da sontuosi lampadari e decorazioni raffinate, rievocano un tempo lontano, fatto di sfarzi, feste, spettacoli e concerti esclusivi. Nel corso degli anni è stato persino scelto come location per diversi film italiani e internazionali. Non serve perciò essere necessariamente appassionati o curiosi delle case da gioco: una visita qui è d’obbligo a prescindere, sia per respirare quella particolare atmosfera di un’epoca dorata, che ovviamente per assistere agli eventi culturali e alle mostre che animano spesso la sua variegata programmazione.
La Concattedrale di San Siro, poco distante dal Casinò, è un altro luogo imprescindibile e da vedere se si capita a Sanremo. Si tratta dell'edificio religioso più antico della città, oltre ad essere uno dei principali esempi di architettura romanica nel ponente ligure. Eretta nel XII secolo, la Concattedrale si trova nel centro storico di Sanremo, nell'omonima piazza. Uno dei tesori più interessanti oggi conservati nella chiesa è il crocifisso nero, risalente al XV secolo e del cui autore non si ha notizia. Secondo la tradizione sanremese, è considerato protettore della gente di mare e di tutta la comunità, anche per via del suo legame con un evento miracoloso avvenuto il 7 agosto 1543. Secondo quanto riportato da alcuni documenti, pare che durante una messa, prima di una battaglia contro i saraceni, il Cristo si irradiò di luce e sorrise al podestà Luca Spinola. La milizia sanremasca, guidata da Spinola, vinse poi la Battaglia della Parà, e secondo alcune fonti questo enigmatico crocefisso nero fu portato proprio come vessillo.
Proseguendo la nostra passeggiata, usciamo dalla Concattedrale e ci dirigiamo verso il Mercato Annonario. Si tratta di un altro punto di interesse, poco distante dalla Cattedrale, che merita una visita se avete voglia di respirare più da vicino l'atmosfera (e la gastronomia) della città. Potremmo fermarci qui per un brunch o per pranzo, e approfittare delle specialità locali per scoprire i sapori della cucina sanremese e ligure. Il Mercato Annonario è per i cittadini anche un punto di ritrovo, presso il quale vengono organizzati di tanto in tanto dei concerti, e all'interno del quale è possibile trovare una piccola biblioteca.
La Pigna è invece il cuore antico di Sanremo, un particolare labirinto di vicoletti, scalinate e archi in pietra. Mentre si cammina tra i suoi caruggi, ogni angolo si svela, come un frammento di un medioevo urbano che resiste, e ogni cortile nascosto si materializza con un invito a perdersi. Salendo, è poi possibile giungere al Santuario della Madonna della Costa – ed è da lì che l'anima segreta di Sanremo si svela: il mare, le case, il respiro lento di una città che da quassù sembra quasi sospesa tra il cielo e la tranquillità assoluta.
Riscendendo verso corso Matteotti, ci ricongiungiamo con quella parte di città che si mostra vanitosa e intrattiene. Ne è passata di storia lungo questa via: nata come Strada Nuova a metà Ottocento, è stata in seguito dedicata prima a Vittorio Emanuele II, poi, nel dopoguerra, a Giacomo Matteotti, voce coraggiosa del socialismo spezzata dal fascismo nel 1924. Ma oltre le targhe e la storia scritta, corso Matteotti ci racconta con fierezza un altro tipo di memoria: quella viva, che cammina sui tacchi alti e pure sulle scarpe da ginnastica, che sfila tra vetrine scintillanti e ristoranti e caffè con i tavolini sempre occupati. È, non a caso, il regno di chi fa della moda un gesto quotidiano: italiani e stranieri, viaggiatori di passaggio o abitudinari della Riviera, trasformano ogni acquisto in un atto di appartenenza a un’estetica che parla chiaro, quella del made in Italy. Il corso raccoglie poi diversi cinema importanti, uno fra tutti il teatro Ariston.
Questo non è soltanto il più grande di Sanremo, quanto piuttosto un'icona nazionale. La sua facciata, converrete, è familiare anche a chi non ha mai messo piede in città, grazie al Festival di Sanremo che da oltre 30 anni è l'evento per eccellenza della musica italiana. Dietro le quinte, la famiglia Vacchino ne custodisce la storia, mentre all’interno convivono sei sale, dedicate a cinema, eventi, congressi e spettacoli. Un luogo che resiste al tempo cambiando regolarmente veste, pur rimanendo sempre se stesso: un palcoscenico dove ogni storia trova il suo spazio. Noi suggeriamo assolutamente di partecipare a una visita guidata al suo interno. Oltre all'Ariston, comunque, corso Matteotti è casa anche dello storico Palazzo Borea d’Olmo e degli innumerevoli libri custoditi nella Biblioteca di via Carli.
Porto Vecchio è invece l’anima marinaresca di Sanremo. Qui, tra barche e moli accarezzati dal mare, si respira una città diversa, più intima. Sedersi qui è un modo per restare, anche solo per un po', dentro la poesia semplice delle cose vere. E, se si è in dolce compagnia, anche per godersi un romantico tramonto insieme. La giornata potrebbe poi culminare con una deliziosa cena a base di pesce – o almeno, questo è quello che faremmo noi. Tutti quei graziosi ristoranti sul lungomare si fanno, del resto, parecchio desiderare.
Queste erano le prime 5 cose (su 10) da vedere, scoprire e visitare a Sanremo. Se avete a disposizione un giorno in più, magari in occasione di un weekend fuori porta, vi suggeriamo di aggiungere alla vostra lista anche questi altri luoghi. Noi continueremmo il nostro secondo giorno di esplorazione cittadina dedicandoci ai meravigliosi giardini sanremesi. Quelli di Villa Ormond, su corso Cavallotti, sono un incontro tra natura e eleganza, un luogo dove il verde non è solo colore, ma sensazione. Palme imponenti, fiori esotici e sentieri che si intrecciano tra fronde rigogliose e specchi d’acqua, creano un paesaggio la cui bellezza non ha bisogno di clamore per farsi notare (soprattutto in primavera). Rispetto a come lo ammiriamo oggi, diviso da una strada, un tempo il parco si estendeva senza interruzioni fino al mare, essendo parte di un'unica grande tenuta. La villa che ne fa da padrona, ricostruita dopo il terremoto del 1887 su progetto dell’architetto ginevrino Emile Réverdin, domina i giardini dall’alto, con il suo stile classico e le logge rinascimentali. Oggi ospita l’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario e accoglie eventi di grande rilevanza. Tra le specie che si possono osservare nel parco, si trovano – oltre alle monumentali palme – il giardino giapponese, con il quale si vuole rendere omaggio alla città gemellata di Atami, e diverse aree lussureggianti popolate da ficus e cedri. Obbligatorio, quindi, scattare almeno qualche foto.
Poco distante da Villa Ormond, ad appena poche centinaia di metri, è Villa Zirio, ex residenza dell'imperatore tedesco Guglielmo II. Anche questa tenuta si affaccia su corso Cavallotti, con la disinvoltura di chi sa di essere un pezzo importante della storia di Sanremo. Nata nel 1868 dal desiderio dell’avvocato e banchiere Giovanni Battista Zirio, e disegnata dall’architetto marsigliese Bérengier, questa residenza è un esempio impeccabile di architettura neoclassica. La sua facciata sembra quasi un sipario che si apre su una scena di pura eleganza: una doppia scalinata semicircolare accoglie i visitatori, accompagnandoli verso una loggia colonnata che abbraccia l’ampia terrazza del secondo piano. Al suo interno, gli affreschi in stile pompeiano, firmati da Francesco Semino e Giovanni Battista Novaro, raccontano sulle pareti tante trame silenziose, mentre i marmi scolpiti da Filippo Ghersi aggiungono quella loro tipica nota di solennità. Dopo la scomparsa di Zirio, la villa cambiò proprietario: passò al senatore Ernesto Marsaglia, che la rese rifugio temporaneo per il principe ereditario tedesco Federico Guglielmo, ospite tra il 1887 e il 1888, nel tentativo di ingannare la malattia con la brezza del Mediterraneo. Oggi Villa Zirio ha cambiato volto, ma non ha perso il suo animo fiero: ospita uffici comunali e la sede dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo, continuando a vibrare di una musica diversa, certo, ma pur sempre capace di custodire una storia autentica e autoctona della quale Sanremo è stato palcoscenico.
Villa Nobel, invece, è il luogo dove la scienza incontra la poesia. Qui Alfred Nobel ha vissuto i suoi ultimi anni – lui stesso l'ha persino definita "il mio nido" – immerso in pensieri e ricerche che avrebbero rivoluzionato il mondo. La villa fu acquistata nel 1892 e ristrutturata dall'architetto Pio Soli, adoperando uno stile neogotico e apportando interventi sia sulla struttura esterna che negli interni, caratterizzati da arredi esotici e coloniali. Dopo diversi passaggi di proprietà, la villa passò alla Provincia di Imperia, nel 1973, mentre un importante restauro tra il 1993 e il 2002 permise di preservare l’edificio e di trasformarlo in un museo. Oggi ospita un’esposizione che ricostruisce l’ambiente di lavoro del noto scienziato, incentrato principalmente sulle sue invenzioni e sui progressi del XIX secolo, oltre che una collezione filatelica dedicata ai premi Nobile italiani. Il giardino che circonda la villa, dal canto suo, è un fruttuoso esempio di botanica ottocentesca, dal design sperimentale e che sfoggia diverse piante rare, come il Cupressus Macrocarpa.
Infine, Portosole. Centro della vita nautica a Sanremo, questo porto turistico è nato nel 1978 come un porto pubblico di II categoria IV classe. La passeggiata che lo abbraccia, quella di Corso Trento e Trieste, è diventata col tempo un ritrovo naturale di anziani e bambini, un passaggio lento dal quale scrutare l'orizzonte e il mare. Ad oggi, ospita un importante Centro Meteo, ed è sede di eventi come l'International Sanremo Yacht Meeting e l'iconica regata della Giraglia. Portosole, però, è anche un rifugio: con le sue spiagge protette dal molo e il Morgana, un elegante edificio razionalista degli anni '30, lascia ai cittadini (e ai turisti) la possibilità di cercare un contatto più diretto con il suono del mare. I recenti lavori di ampliamento hanno inoltre dato vita a una gradevole sfilata di negozi, ristoranti e parcheggi, con la promessa di un hotel di lusso a coronare il tutto. Oggi, il porto è accessibile a chiunque, ed è secondo noi il posto perfetto per lasciarsi andare; per respirare profondamente la brezza marina, e ricordarsi di quanto sia bello semplicemente fermarsi a guardare un altro, diverso, tramonto.
Abbiamo visto dunque le 10 cose da vedere a Sanremo; ma se avete ancora un altro giorno libero da concedervi per andare all'esplorazione, non potete perdervi anche i dintorni della città. Il nostro consiglio, se vi sentite allenati, sarebbe quello di prendere una bicicletta e di avventurarvi lungo la panoramica pista ciclabile del Ponente Ligure, così da cogliere l'occasione e ammirare lo spettacolo meraviglioso che la cornice della Riviera sa porvi davanti agli occhi. Potreste quindi valutare di spostarvi verso levante, e di raggiungere Bussana Vecchia. Si tratta di un affascinante borgo medievale situato a 40 km da Sanremo, noto come "villaggio degli artisti." Le sue origini risalgono all'epoca romana, ma nel XII secolo divenne un insediamento abitato da contadini e allevatori. Nel 1887 un terremoto devastò il paese, strappando la vita a molti abitanti e danneggiando gli edifici. Dopo la ricostruzione di Bussana Nuova, il vecchio borgo fu lentamente abbandonato, fino a diventare un paese fantasma. Nel secondo dopoguerra, alcuni artisti, tra cui il ceramista Mario Giani, vi si stabilirono, dando vita a una comunità eclettica e creativa. Bussana Vecchia venne così ristrutturato e ripopolato, tant'è che ad oggi è un vero e proprio punto di riferimento per artisti di ogni genere, una sorta di museo a cielo aperto, con atelier, botteghe artigianali e eventi culturali. Ad ogni modo, tra i luoghi di interesse consigliamo di visitare la Chiesa di Sant’Egidio, e le rovine del castello dei conti di Ventimiglia.
Altra valida alternativa sarebbe una visita a Bordighera, situata a ponente rispetto a Sanremo. Vicinissima al confine con la Francia e il Principato di Monaco, questa città è celebre per il suo paesaggio, soggetto amato da tanti artisti di stampo internazionale – come Clarence Bicknell, Charles Garnier e Claude Monet. La sua storia si intreccia anche con quella della Regina Margherita, mentre è stata patria di un turismo d’élite durante quel fertilissimo periodo che va dall'Ottocento fino agli inizi del Novecento. Divisa in due parti, la città si compone della vecchia Bordighera, fondata nel 1470 su una collina e caratterizzata da vicoli e piazzette estremamente caratteristiche, e della Bordighera moderna, sviluppata nel XIX secolo sul lungomare, ricca invece di ville e parchi (come quello della Regina Margherita e di Garnier). La città offre dimora, però, anche a luoghi come il Museo Clarence Bicknell, Villa Mariani, il giardino esotico Pallanca. Tuttavia, l'esplorazione della cittadina non può dirsi completa senza la vista impareggiabile che si gode da Capo Sant’Ampelio.
Se volete invece allontanarvi un po', ma rimanere sempre nella regione, valutate anche una visita a Genova - unica località italiana tra le mete top del 2025 secondo Lonely Planet. Altrimenti, valutate l'idea di godervi tutte le Cinque Terre in treno. Ne varrà indubbiamente la pena.
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