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Non c'è ancora l'ufficialità, ma il presidente dell'Autorità di regolazione dei trasporti (ART), Nicola Zaccheo, lo scorso 17 settembre ha presentato alla Camera dei Deputati un nuovo piano che prevede diverse novità per il pedaggio autostradale. Nello specifico si parla di rimborsi in caso di presenza di cantieri e di una riduzione dei costi che dovrebbero entrare in vigore a partire dal prossimo anno. In attesa del via libera definitivo, scopriamone di più.
Prossimamente gli automobilisti che incontreranno delle limitazioni all'utilizzo della rete autostradale italiana, per esempio a causa di lavori in corso o di cantieri stradali prolungati, avranno diritto a dei rimborsi sotto forma di parziali riduzioni del pedaggio autostradale relative alla tratta interessata. Non è chiaro né di quanto né quando entreranno in vigore queste nuove regole, perché il piano in questione che le comprende deve essere approvato e, in tal caso, dovrebbe entrare in vigore il prossimo anno.
Dal 2026 dovrebbero cambiare inoltre i costi dei pedaggi, cifre che saranno legate agli effettivi investimenti realizzati nell'infrastruttura autostradale. Si tratta di "un piatto della bilancia riportato in equilibrio tra concessionari e utenti che si tradurrà in un pedaggio più equo" ha spiegato Zaccheo "l'ottica è di avere un pedaggio più sostenibile e quindi più calmierato, fortemente legato agli investimenti effettuati".
In altre parole, al posto della tariffa unitaria ce ne saranno diverse a seconda dei tratti autostradali interessati, in maniera tale da "bilanciare la sostenibilità degli investimenti e la sostenibilità dei costi dell'utenza", ha spiegato il presidente dell'Autorità di regolazione dei trasporti, ovvero l'ente che stabilisce il costo del pedaggio in base alle normative statali e alle delibere del CIPESS (il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile).
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Sono queste le principali novità introdotte dall'Autorità e poste in consultazione, novità che si inseriscono in un percorso di riforma che troverebbe applicazione già il prossimo anno in quanto l'approvazione del nuovo sistema tariffario dovrebbe concludersi nelle prossime settimane. Zaccheo ha tuttavia specificato che i veri effetti dovrebbero vedersi dal 2027 o dal 2028.
"In entrambi i casi si tratta di due miglioramenti significativi” ha affermato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, un'associazione di difesa dei consumatori, la prima in Italia. Meno soddisfatto invece il Codacons, che lamenta la mancanza di indennizzi diretti in caso di disservizi legati ai lavori sulla rete autostradale: "Le tariffe autostradali devono essere effettivamente parametrate alla qualità dei servizi resi sulla rete, e gli aumenti dei pedaggi devono essere concessi solo laddove si registra un concreto miglioramento di tutte le performance in favore degli utenti".
Comunque, ne sapremo di più prossimamente.
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