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Cinque nuovi itinerari tematici per scoprire un volto meno noto, ma profondamente identitario, del territorio di Portovenere, delle Cinque Terre e delle isole di Palmaria, Tino e Tinetto. È questo il cuore del progetto di valorizzazione dedicato alle architetture difensive (e quindi castelli, torri, forti e batterie costiere) nato con il contributo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e pensato per promuovere un modello di turismo sostenibile all’interno del sito riconosciuto dall’UNESCO.
L’obiettivo del progetto è di per sé duplice: da un lato si pone lo scopo di alleggerire la pressione sui percorsi più affollati; dall’altro, invece, l'intento è quello di offrire ai visitatori esperienze di qualità capaci di integrare valore culturale, paesaggio e una distribuzione più equilibrata dei flussi turistici. Le architetture militari diventano per questo il filo conduttore di un racconto unitario che attraversa costa, isole ed entroterra, un filo che porta a restituire la complessità storica e territoriale di un paesaggio modellato nei secoli dal rapporto tra comunità locali, mare e strategie difensive.

I nuovi itinerari si snodano attraverso le diverse aree del sito UNESCO, collegando Portovenere, le Cinque Terre e l’arcipelago con un approccio narrativo condiviso. L’iniziativa permette di accedere a una rete di punti panoramici e luoghi meno conosciuti, valorizzando presìdi storici spesso esclusi dai circuiti turistici tradizionali, ma di grande interesse culturale e paesaggistico.
Il tutto, il progetto propone cinque percorsi tematici che sono stati pensati per offrire prospettive complementari sul territori:

Il progetto si inserisce in un più ampio percorso di riscoperta dell’architettura difensiva locale. Quando il sito di Porto Venere, Cinque Terre e isole fu iscritto nella Lista UNESCO nel 1997, questo patrimonio non era ancora pienamente riconosciuto come elemento caratterizzante del paesaggio culturale. La sua valorizzazione è maturata nel tempo grazie all’impegno della comunità locale e agli studi avviati fin dai primi del Novecento, nonostante una lunga fase di oblio seguita agli eventi della Seconda guerra mondiale.
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Oggi, anche grazie a progetti di restauro, riuso e riapertura al pubblico, le fortificazioni tornano a essere protagoniste. I materiali informativi, le mappe e gli approfondimenti storici sono disponibili su un portale dedicato, pensato per accompagnare il visitatore nella pianificazione dell’esperienza e per restituire, in chiave contemporanea, un patrimonio che racconta secoli di storia e identità del territorio.
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