Monte Everest
Il Monte Everest - Shutterstock, foto di Daniel Prudek

Scalare l'Everest costerà di più. Ecco perché

Il governo del Nepal ha stanziato nuove regole per chi si appresterà a scalare il tetto del mondo
A cura di Pietro Paolucci
Articolo pubblicato il:
14 Agosto 2025

Scalare l'Everest costerà di più dal prossimo settembre mentre, dalla scorsa metà di luglio, sono stati azzerati i costi per raggiungere le vette di altre 97 montagne nella catena dell'Himalaya. Lo ha deciso il Dipartimento del Turismo del Nepal, che punta a far conoscere anche altre sue zone meno turistiche ma altrettanto ricche di paesaggi spettacolari.

D'altra parte, aumentando il costo del permesso per salire sulla montagna più alta del mondo, il governo del Nepal prova a limitare il gran numero di persone che ogni anno cercano di raggiungere la cima.

Perché l'alpinismo è un settore importante per l'economia del Paese, ma è altrettanto importante diversificare l'offerta per evitare i molti problemi legati al sovraffollamento.

Quanto costa scalare l'Everest

Campo base del Monte Everest
Il campo base del Monte Everest - Shutterstock, foto di Daniel Prudek

Il permesso per scalare l'Everest costerà il 36% in più, un aumento annunciato dal Dipartimento del Turismo nepalese lo scorso gennaio e che entrerà in vigore tra pochi giorni, dal prossimo 1 settembre.

Nello specifico, costerà 15.000 dollari (circa 13mila euro) durante i periodi in cui i tentativi di scalata sono più frequenti, ovvero tra marzo e maggio, mentre 7.500 dollari (circa 6.500 euro) nella bassa stagione, tra settembre e dicembre.

In inverno, tra dicembre e febbraio, e durante la stagione monsonica, tra giugno e agosto, periodi in cui sono ancora meno frequenti le ascese, scalare l'Everest costerà invece 3.750 dollari (circa 3.200 euro).

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Nuove regole e... nuove cime da conoscere

Catena dell'Himalaya
L'imponente catena dell'Himalaya - Shutterstock, foto di Eleseus

Costi a parte, il governo del Nepal ha introdotto inoltre delle nuove norme volte a migliorare la sicurezza e a contrastare l'inquinamento ambientale sull'Everest, tra cui l'obbligo di essere accompagnati da una guida professionale (per massimo due clienti), misure ambientali più rigide (come l'obbligo di riportare i propri rifiuti organici al campo base) e una riduzione della durata del permesso di scalata da 75 a 55 giorni. È inoltre in fase di discussione una nuova legge per limitare il rilascio dei permessi di scalata per l’Everest ai soli alpinisti che hanno già raggiunto almeno una vetta oltre i 7.000 metri.

Tutto questo per limitare il problema del sovraffollamento dell'Everest (e le sue conseguenze), che pur essendo la montagna più alta del mondo con i suoi 8.848 metri sul livello del mare è più accessibile di altre vette che superano gli 8.000 metri. Ma, come dicevamo, per il Nepal e la sua economia l'alpinismo è un settore chiave, che è una delle ragioni per le quali il governo ha deciso di permettere di scalare altre sue 97 montagne gratuitamente.

97 montagne del Nepal gratuite

Alpinisti ai piedi del Monte Everest
Alpinisti ai piedi del Monte Everest - Shutterstock, foto di Daniel Prudek

Hanno un'altezza compresa tra 5.970 e 7.132 metri e si trovano tutte nella catena dell'Himalaya, più precisamente nelle province occidentali di Karnali e Sudurpaschim. Non sono zone turistiche né dotate di infrastrutture paragonabili a quelle vicine alle zone delle montagne più famose e scalate.

Negli ultimi due anni solo 68 alpinisti in totale hanno provato a scalare queste 97 vette, i cui permessi di scalata sono stati resi gratuiti dal governo dallo scorso 17 luglio. Per l'Everest, viceversa, ne sono stati rilasciati 421 nel solo 2024.

"Nonostante la loro bellezza mozzafiato, il numero di turisti e alpinisti qui è molto basso a causa della difficoltà di accesso. Ci auguriamo che questa nuova disposizione possa essere d'aiuto [...] Queste iniziative mettono in luce i nostri prodotti e destinazioni turistiche inesplorati. Possono creare posti di lavoro, generare reddito e rafforzare l'economia locale" ha affermato a The Kathmandu Post Himal Gautam, il direttore del Dipartimento del Turismo del Nepal.

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Pietro Paolucci
Pietro Paolucci
Redattore

Nato a Roma, è un giornalista che si occupa soprattutto di tecnologia e innovazione. Dalle lauree in Letteratura Musica Spettacolo e in Filologia Moderna si indovinano alcuni suoi interessi, ma gli piacciono anche le montagne, nuotare, la psicologia e andare nei posti che non conosce. Ha tre biciclette, quattro chitarre e altre cose che non ha tempo di rispolverare, dice. Da vecchio vorrebbe mettere piede su Marte, o quantomeno scriverne un reportage.

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