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Un itinerario di trekking a strapiombo sul mare, dove la suggestione delle strade acciottolate incontra lo spettacolo paesaggistico del Parco nazionale delle Cinque Terre: il Sentiero Azzurro, con i suoi 12 km, è l’ideale congiunzione tra i diamanti del territorio patrimonio UNESCO, con tappe da Riomaggiore a Monterosso al Mare, passando per Manarola, Corniglia e Vernazza. Ai viandanti (e sono migliaia ogni anno) che si apprestano a seguire l’inconfondibile indicazione bianca e azzurra, viene così offerta l’opportunità di godere di scorci unici, rimanendo sospesi tra il mare e il paesaggio circostante e, ancora, di respirare la storia, in una cornice esclusiva che rappresenta il simbolo della Liguria. Scopriamo insieme il trekking lungo il Sentiero Azzurro e le sue meravigliose tappe.
Risalente al Medioevo, quando era la sola via di comunicazione fra gli abitanti del litorale, e completato nel XX secolo, il Sentiero azzurro si snoda tra mulattiere, gradinate e stradicciole, a eccezione di uno scenografico tratto di lungomare protetto da ringhiere. Tocca la sua quota massima a Prevo, una frazione di Vernazza, a circa 200 metri sul livello del mare, per poi proseguire in fascinosi saliscendi immersi nel verde della macchia mediterranea, tra oliveti, anemoni, orchidee e ginepri che puntellano il passaggio con un tripudio di colori. Una natura festosa che non soltanto si vede, ma si sente: il vociare dei gabbiani e dei balestrucci — uccelli migratori simili alle rondini — quasi invita a fermarsi, ogni tanto, e ad alzare lo sguardo al cielo, fino a cercarne il limite col mare.
Nel complesso, il tragitto, segnalato dal numero 2 della sezione CAI de La Spezia, risulta piuttosto accessibile, con un dislivello contenuto nei 500 metri, ma nasconde qualche insidia, a cominciare dal terreno talvolta ripido e scivoloso che richiede un’attrezzatura adeguata, indispensabile anche per sostenere le cinque ore di cammino previste. La bellezza impagabile dello scenario, però, è pronta a premiare tutti coloro che si cimenteranno nell’impresa. All’ingresso è richiesto un ticket, dal costo variabile tra i 5 e i 7 euro, a seconda dei segmenti percorribili. In tutto sono quattro e, oltre a permettere strategiche (e consigliate) pause, mantengono quanto promettono: un’immersione nell’azzurro.
Il primo segmento, da Riomaggiore a Manarola, deve tanto ai giovani innamorati che ne hanno fatto luogo d’elezione per le loro passeggiate romantiche, da essere universalmente noto come Via dell’Amore. Misura appena 1 km ed è stato costruito durante la modernizzazione della linea ferroviaria tra Genova e La Spezia, all’inizio del secolo scorso, quando si rese necessario creare un deposito di esplosivo a metà strada tra Riomaggiore e Manarola, lontano dai centri abitati, ma facilmente connesso ai rispettivi cantieri.
Così furono scavati nella roccia due piccoli sentieri, in seguito rimaneggiati al punto da divenire un’agevole strada lastricata. L’intrinseca fragilità del territorio, tuttavia, ha dato luogo, nel 2012, a una frana che ha determinato la chiusura di buona parte del tracciato, sottoposto a meticolosi lavori di messa in sicurezza. Nel luglio 2024 la grande riapertura che ha reso nuovamente la Via dell’Amore, con la sua vegetazione esotica e la prospettiva mozzafiato dalla scogliera a picco sul mare, il fiore all’occhiello del percorso.
La seconda delle tappe del Sentiero Azzurro, lunga 2,8 km fino a Corniglia, è inaugurata da una meno accogliente salita che conduce al cimitero di Manarola, dove si incontra il primo bivio: sulla destra si va verso Volastra, mentre sulla sinistra, costeggiando il mare, prosegue il cammino, che a partire da questo punto risulta prevalentemente pianeggiante. L’ostacolo maggiore, prima di Corniglia, è rappresentato dai 377 gradini della scalinata Lardarina, che arriva dritta all’antico borgo.
Adesso, nel terzo segmento (3,5 km) in direzione di Vernazza, superata la strada asfaltata per San Bernardino e il ponte del Canale dove scorrono le acque del Rio Groppo, tra oliveti e vigneti a perdita d’occhio, gli escursionisti affaticati troveranno ombra e ristoro in un’area attrezzata, prima della rampa verso le iconiche case color pastello di Prevo.
Da qui, mantenendo il sentiero principale (esiste, infatti, anche una panoramica, ma più stancante, alternativa costituita da una gradinata e da un percorso pensile), si giunge fino a Vernazza, passando per una torretta d’avvistamento medievale.
L'ultima delle tappe del Sentiero Azzurro coincide anche con il tratto più impegnativo con i suoi 3,8 km di lunghezza. Si attraversa un ponte ricoperto da vegetazione e muretti a secco, poi una ripida salita conduce sul crinale di Costa Mesorana. Oltre i terrazzamenti, la mulattiera tende a restringersi, per cui è bene fare attenzione ai diversi saliscendi che precedono la china finale verso Monterosso.
Poco dopo il promontorio di Punta Corone, a un soffio dal traguardo, una biforcazione regala la possibilità di scelta: concludere il cammino con una via del paese, oppure indulgere al richiamo del mare, naturale coronamento del Sentiero Azzurro.
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