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12 ricette facili con un occhio alla tradizione
L’uso delle alghe in cucina è un trend che sta prendendo sempre più piede nella cultura occidentale, grazie anche alla crescente popolarità della cucina asiatica, in particolare quella giapponese, che fa largo uso di questo alimento di origine marina. Non tutti forse sanno che, in realtà, in Italia le alghe sono utilizzate da lungo tempo nella tradizione gastronomica di alcune regioni.
Oltre che per il gusto, questi nuovi “superfood” apportano anche una serie di benefici nutrizionali. In questo articolo abbiamo deciso di esplorare gli usi e i benefici di quattro famose varietà di alghe: la lattuga di mare, l’alga kombu, l’alga nori e la spirulina.
La lattuga di mare (Ulva lactuca) è un'alga verde brillante diffusa sia nel Mediterraneo che nei mari freddi e temperati, usata in cucina per diverse preparazioni. Nella tradizione napoletana, ad esempio, insaporisce le cosiddette "zeppolelle di mare", tipiche frittelle dal delicato sapore di alghe. La lattuga di mare viene però consumata sia cotta che cruda in diversi altri paesi, come Giappone, Scozia, Scandinavia, Danimarca, Irlanda e Indonesia.
Dal punto di vista nutrizionale, la lattuga di mare è una fonte eccellente di vitamine A, B e C, calcio, magnesio e omega-3. È inoltre molto ricca di sali minerali e oligoelementi, e contiene tutti gli otto amminoacidi essenziali, cosa che la rende un ottimo integratore contro lo stress, la fatica e per sostenere gli sportivi nelle performance e nel recupero post allenamento.
La kombu è un'alga bruna (ma in realtà con questo nome sono commercializzate diverse varietà del gruppo delle laminarie) largamente utilizzata nella cucina giapponese. Queste alghe sono usate per addolcire o ammorbidire i cibi, o anche per preparare il brodo dashi, base di numerose zuppe tradizionali.
Questo prodotto è particolarmente ricco di iodio, minerale essenziale per la crescita e lo sviluppo, ma le sue alte concentrazioni lo rendono inadatto a chi soffre di ipertiroidismo. È inoltre una buona fonte di acido glutammico, amminoacido usato per la sintesi proteica, e fibre che rallentano la digestione e favoriscono la salute intestinale.
La nori è forse l'alga più conosciuta a livello globale, grazie al suo impiego nella preparazione del sushi. Con questo nome sono commercializzate diverse alghe rosse del genere Porphyra, principalmente in Giappone, ma anche in altri paesi come Cina e Gran Bretagna. A noi è familiare principalmente come rivestimento dei maki, il sushi arrotolato con l’interno ripieno, ma viene usato anche per aperitivi, zuppe e per preparare il laverbread in Galles e nelle isole britanniche.
Queste alghe sono un’ottima fonte di proteine, fibre, vitamine A, B e C (anche più delle arance), minerali e oligoelementi essenziali come iodio, manganese, rame, selenio e zinco. Per finire, sono anche ricche di taurina, che favorisce il funzionamento del fegato, e omega-3, benefici per la salute cardiovascolare.
E dopo un’alga verde, un’alga bruna e un’alga rossa, la spirulina è una sostanza ricavata dalla raccolta di Arthrospira platensis, organismi unicellulari fotosintetici impropriamente chiamati alghe, che appartengono invece ai cianobatteri. Viene venduta come una polvere blu-verde o in compresse e può essere aggiunta a frullati, zuppe, impasti ed altre pietanze, per arricchirle di nutrienti.
La spirulina è infatti considerata un vero e proprio superfood, in quanto ricca di proteine (fino al 70%), compresi tutti gli amminoacidi essenziali, di omega-3 e omega-6, vitamine, in particolare del gruppo B, carotene, potassio, calcio, cromo, rame, ferro, magnesio, fosforo e altri minerali. Per questo motivo viene spesso venduta come integratore alimentare, specie per chi segue diete vegane e quindi povere di vitamine B.
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