Tipi di yoga, i 5 più noti
I tanti volti di una disciplina che non conosce moda
Pratica remota quanto attuale, da oltre 5000 anni lo yoga è una fonte inesauribile di ispirazione, al punto da essere riconosciuto dall’Assemblea Generale dell’Onu quale approccio olistico alla salute e al benessere della persona. Da undici anni ha infatti una Giornata Internazionale dedicata, che si celebra il 21 giugno, in corrispondenza del solstizio d’estate, momento in cui – secondo tradizione – la divinità induista Shiva iniziò a trasmettere i suoi insegnamenti relativi alla disciplina, oggi abbracciata da oltre 300 milioni di praticanti nel mondo. Festeggiare la Giornata Internazionale dello Yoga 2025 equivale ad accettare l’invito a ritrovare equilibrio, armonia e consapevolezza nella vita quotidiana.
Nel 2014, durante un’assemblea generale delle Nazioni Unite, il Primo Ministro indiano Narendra Modi propose di dedicare un giorno alla celebrazione dello yoga, ritenendo questa antica disciplina “un dono inestimabile dell’antica tradizione indiana”, capace di incarnare l’unione di mente e corpo, pensiero e azione, e quindi di valorizzare la salute e il benessere della persona. La proposta fu accolta con un consenso straordinario: ben 177 paesi co-patrocinarono la risoluzione ONU, un numero record per un’iniziativa del genere. L'11 dicembre 2014, l’ONU adottò ufficialmente la risoluzione 69/131, istituendo la Giornata Internazionale dello Yoga il 21 giugno.
La scelta del 21 giugno, si era accennato, non è affatto casuale: è il solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno nell’emisfero nord, associato in molte culture a un grande potere energetico e spirituale in virtù del suo rapporto con la luce, da cui deriva il senso di rinascita e di connessione con la natura e i ritmi cosmici. Ma, nella tradizione yogica, il 21 giugno è anche il giorno in cui — si racconta—Shiva, il primo yogi (Adiyogi), iniziò a trasmettere la scienza dello yoga ai suoi discepoli, avviandoli a un percorso di illuminazione e trasformazione interiore.
Durante la Giornata Internazionale dello Yoga, in tantissime città si organizzano eventi all’aperto, sessioni gratuite, incontri e meditazioni collettive, in parchi e piazze che si trasformano in spazi di benessere aperti a tutti — esperti, principianti, curiosi. Nessuna familiarità con la disciplina è richiesta ai partecipanti, né tantomeno particolare preparazione fisica: lo yoga non è una competizione, bensì un viaggio personale di scoperta dalla portata (potenzialmente) rivoluzionaria.
Ma questa giornata è anche un'occasione per fermarsi e riflettere su uno stile di vita più sano e, negli anni della crisi climatica, più sostenibile. Lo yoga non è puro movimento, articolato in diverse branche: è ascolto, presenza, e rispetto per se stessi e per gli altri. Non a caso ogni anno l’ONU propone un tema diverso, per osservare un momento di raccoglimento da veicolare attraverso la pratica collettiva, che si tratti della salute mentale o del rapporto con l’ambiente.
Il tema scelto per la Giornata Internazionale dello Yoga 2025 è “Yoga for One Earth, One Health”. Si tratta di uno spunto per considerare la profonda connessione tra benessere personale e salute del Pianeta, in un frangente estremamente delicato, in cui il mondo si confronta con sfide enormi, dal cambiamento climatico alla dissonanza tra uomo e natura. “One Earth, One Health” evidenzia il vincolo inossidabile tra noi e ciò che ci circonda, identificando nello yoga una guida verso la sostenibilità, un promemoria a vivere con essenzialità, ad agire con consapevolezza e a onorare la natura, così da alleggerire la nostra impronta sulla Terra e diventare parte attiva nella sua guarigione.
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