La mostra di Tracey Emin ci ricorda che esistiamo
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Lo spirito iconoclastico di Maurizio Cattelan entra e si mostra a Casa Malaparte, la villa simbolo del razionalismo italiano sull’isola di Capri. Per tutto luglio 2025, grazie alla galleria Gagosian, la dimora progettata da Curzio Malaparte (al secolo Kurt Erich Suckert) e realizzata tra il 1938 e il 1940 da Adolfo Amitrano, si trasforma in un palcoscenico per installazioni selezionate dell’artista milanese. Fear of Painting – questo il nome della mostra – non ha nulla di canonico, a cominciare dal fatto si accede rigorosamente su invito e, inoltre, è vietato fare foto.
Casa Malaparte è un'icona dell’architettura moderna. Si presenta come un monolite rosso arroccato su Punta Massullo, 32 metri sopra il mare, collegato via barca o percorso terreno – con 99 gradini – alla principale Piazzetta di Capri: la scena perfetta per esibire la poetica dissacrante dell'artista, in una sintesi di bellezza mozzafiato e tensione espressiva. Non è la prima volta che Gagosian, la prestigiosa galleria internazionale, popola gli spazi di Casa Malaparte. Negli anni, la dimora ha infatti ospitato diversi eventi unici, vere e proprie “one-night-only exhibitions” documentate anche in pubblicazioni dedicate: interventi mirati, spesso effimeri, che hanno animato la villa con la presenza di grandi nomi dell’arte contemporanea, come Rudolf Stingel, Mark Grotjahn, Brice Marden, Shio Kusaka e Jonas Wood. Una conferma del legame simbiotico tra questo luogo iconico e l’avanguardia artistica internazionale.
Maurizio Cattelan a Casa Malaparte si esprime con busti marmorei, mani che accolgono uccelli esanimi su pile di libri chiusi e volti occultati. Le installazioni si innestano negli interni sobri della villa e sulla celebre terrazza rossa, creando un cortocircuito visivo tra l’essenzialità della forma e la forza simbolica dei materiali.