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Ripensare il turismo (non solo del futuro) come strumento di benessere, valorizzazione dei territori e rigenerazione delle comunità: è stato questo il filo conduttore del convegno “Nuovi sentieri del benessere: turismo lento, sostenibilità e spiritualità”, ospitato nella Sala Italia dell’ENIT e promosso nell’ambito delle attività di Terza Missione dell’Università Europea di Roma.
L’incontro, coordinato dalla professoressa Carmen Bizzarri e moderato dalla giornalista di Travel Claudiana Di Cesare, ha riunito istituzioni, grandi operatori del settore e mondo accademico, con l’obiettivo di analizzare nuove forme di viaggio orientate al benessere, alla lentezza e alla spiritualità.

A introdurre il dibattito è stata Ilenia Cardogna, responsabile Turismo della Regione Lazio, che ha sottolineato l’importanza delle politiche pubbliche per la gestione e redistribuzione dei flussi turistici. I cammini e il turismo spirituale sono stati citati come strumenti concreti per alleggerire la pressione sulle destinazioni più affollate e valorizzare borghi e aree interne. L’approccio proposto unisce cultura, paesaggio, spiritualità ed enogastronomia, costruendo prodotti turistici capaci di generare valore duraturo per le comunità locali.
Cecilia Ponzecchi, area manager Centro Italia di Booking.com, ha mostrato come le piattaforme digitali possano sostenere la transizione verso un turismo più responsabile. Analisi dei dati e intelligenza artificiale aiutano i viaggiatori a scoprire luoghi autentici e creare itinerari personalizzati, favorendo esperienze legate a silenzio, natura, forest bathing e turismo delle radici. Il 41% dei viaggiatori già utilizza strumenti di AI per progettare itinerari che promuovono la connessione con le comunità locali, trasformando le piattaforme in veri attori della sostenibilità turistica.
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Ermanno Russo, head of services experience design di Trenitalia, ha evidenziato come il trasporto ferroviario stia diventando leva per lo sviluppo del turismo rigenerativo. Oggi oltre il 50% del business di Trenitalia riguarda il segmento leisure, con un network capillare che raggiunge circa 1.700 destinazioni. Particolare attenzione è stata posta sull’intermodalità e sui collegamenti verso territori non serviti direttamente dal treno, con progetti come “Luoghi dello Spirito”, realizzato con Opera Romana Pellegrinaggi, per valorizzare itinerari religiosi e culturali accessibili su rotaia.
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Per Fulvio De Bonis, founder di Imago Artis Travel, il futuro del turismo passa dalla progettazione di esperienze su misura, costruite intorno alle motivazioni profonde del viaggiatore e al dialogo autentico con i territori. Un approccio che coniuga identità culturale, relazione e qualità del tempo, elemento centrale del turismo rigenerativo.
Il turismo del benessere continua a crescere, con esperienze che permettono di staccare, rigenerarsi e migliorare il proprio equilibrio psicofisico: dalle terme ai ritiri immersi nella natura, dallo yoga alla mindfulness. Secondo il Global Wellness Economy Monitor 2025, il settore sta diversificando l’offerta verso programmi specifici per sportivi, neo-mamme, percorsi per la menopausa e turismo medicale orientato alla prevenzione e alla longevità.
Il turismo del futuro, hanno sottolineato i relatori, sarà dunque rigenerativo, sostenibile e personalizzato, in grado di coniugare benessere individuale e valorizzazione dei territori, ponendo al centro il rapporto tra viaggiatore, comunità locale e ambiente. Per maggiori informazioni e approfondimenti, sul sito di ENIT Research Library è possibile consultare il documento ufficiale.
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