Shutterstock_by_gowithstock

Dirty Coffee, il "caffè sporco" facile da preparare

Dal Giappone con furore, cosa ordina al bar la Gen Z
A cura di Silvia Bartolomei
Articolo pubblicato il:
30 Ottobre 2024

Viene dal Giappone e si sta diffondendo in pochissimo tempo in tutto il mondo grazie alla generazione Z. No, non si tratta di un videogioco, ma del nuovo trend del momento: il dirty coffee, una sorta di cappuccino eletto dai social per via della sua presentazione (davvero instagrammabile). Alla vista figura come come un latte senza schiuma con una sfumatura di caffè: è questo particolare che lo rende in qualche modo “sporco”, da cui il nome.

Shutterstock_by_ Thanapoom soison

Come si prepara il dirty coffee?

La sua preparazione non è banale: richiede di prestare attenzione ai vari ingredienti e sono necessarie alcune accortezze. Per prima cosa dovrete procurarvi del latte vaccino, rigorosamente intero. Dopo averlo versato in un bicchiere lasciatelo nel congelatore per un massimo di 15 minuti: tenete presente che la temperatura bassa del latte è necessaria per creare il contrasto termico con il caffè. Questo andrà così a creare uno strato a sé stante senza unirsi completamente al latte. Trasferite quindi il latte in un bicchiere di vetro e versate il caffè appena uscito dalla moka, molto lentamente – un passaggio è fondamentale per la buona riuscita del dirty coffee.

Un caffè di buona qualità si traduce in un prodotto finale più gustoso, perciò è consigliato utilizzare caffè proveniente da un'unica miscela. Quanto al gusto, la stratificazione non incide particolarmente, posto che resta un caffellatte a tutti gli effetti, ma dal punto di vista estetico il risultato è davvero sorprendente. Per rendere il tutto più goloso in Giappone a questi ingredienti base vengono aggiunte spezie e sciroppi.

Shutterstock - Photo by Chananthorn Angkapichit

Da errore a fenomeno mondiale

Come avviene per molte scoperte stravaganti, il dirty coffee è nato da un erroreKatsuyuki Tanaka, fondatore del Bear Pond Espresso di Tokyo nel 2010, era in compagnia di una sua amica quando, a seguito dell’ordine di un caffellatte freddo con ghiaccio, si vede arrivare una bevanda annacquata. Per risolvere, decide di versarci l'espresso caldo e... voilà, ecco il dirty coffee. E se nei Paesi asiatici ha fatto presto a spopolare, in Europa è arrivato in punta di piedi, per poi diventare il preferito della generazione Z. I primi a proporlo sono stati i proprietari del Dobra Materia di Varsavia, che, affascinati dall'estetica del prodotto, ne hanno saputo cogliere l'essenza a metà tra bevanda e vero e proprio dessert. Insomma, non chiamatelo caffè macchiato.

Silvia Bartolomei
Redattrice

Nata a Roma, si è laureata in Turismo presso l’università La Sapienza per poi approfondire le proprie conoscenze attraverso un master in Digital
Marketing. Presenta una doppia identità: nel fine settimana è una travel addicted sempre con lo zaino in spalla mentre durante la settimana si trasforma in redattrice. Ama cucinare e cimentarsi sempre in nuove ricette. Si occupa di redigere contenuti nelle categorie Outdoor, Travel e Food&Drink. Il suo
motto? una vita in movimento.

OLTRE L'ESPERIENZA
Seguici sui nostri canali social
Contatti
KuriUland, prima di pubblicare foto e video, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne l’appartenenza o il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi.
Per segnalare alla redazione eventuali errori nell’uso del materiale, scriveteci a magazine@kuriu.it, provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi. KuriUland è una testata registrata al Tribunale di Roma con il n° 38 del 07 Marzo 2023.
OLTRE L'ESPERIENZA
cross