Claude Monet (1840-1926) Ninfee , 1916-1919 circa Olio su tela, 130x152 cm Parigi, Musée Marmottan Monet, lascito Michel Monet, 1966 Inv. 5098 © Musée Marmottan Monet, Paris

Monet. Capolavori dal Musée Marmottan di Parigi

A Padova, la mostra dedicata al padre dell'Impressionismo
A cura di Giulia Mariani
Articolo pubblicato il:
23 Febbraio 2024

In arrivo a Padova una grande mostra, intitolata Monet. Capolavori dal Musée Marmottan Monet, Paris, interamente incentrata sul genio artistico di Claude Monet, con opere provenienti in particolar modo dal Musée Marmottan Monet di Parigi, il museo con il più ampio patrimonio di opere appartenenti al padre dell’impressionismo, le più amate dal pittore, ereditate dal figlio e donate direttamente alla galleria negli anni Sessanta.

L’esposizione, composta da oltre 50 opere, avrà luogo dal 9 marzo al 21 giugno 2024 all’interno del Centro Culturale Altinate; promossa dal Comune di Padova, è organizzata da Arthemisia in collaborazione con il Musée Marmottan Monet ed è curata da Sylvie Carlier. Si tratta dell’ultima mostra su Monet che verrà presentata in Italia nei prossimi anni, ha già fatto il giro di importanti gallerie d’arte italiane ed europee, ma è giunta a Padova arricchita da nuovi video e approfondimenti, sale spettacolo e testimonianze. 

La mostra

L’esposizione è un vero e proprio tuffo nel percorso artistico di Monet, dagli esordi fino all’ultima opera composta: le eteree Ninfee dipinte nel giardino della sua casa a Giverny, originariamente oggetto di studio per la ricerca del perfezionismo artistico e diventate, poi, iconiche. Attraversando tutti gli anni dell’evoluzione dell’artista e, di conseguenza, dello sviluppo della corrente impressionista, la mostra indaga lo studio dell’en plein air e della luce naturale, il modo in cui l’esposizione luminosa influenza la percezione degli oggetti e della natura.

Sono presenti opere-manifesto dell’impressionismo, come Il treno nella neve. La locomotiva, gli evanescenti Glicini e Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi, che raccontano visivamente questa rivoluzione artistica. La mostra approfondisce anche le tematiche e le tecniche dell’artista meno conosciute, come i paesaggi non francesi, dei viaggi all’estero, o le riduzioni della palette, che per un momento hanno avvicinato l’artista all’astrattismo.

Giulia Mariani
Redattrice

Nata nella campagna umbra, vive a Roma, dove si è laureata in Editoria e Scrittura. Assidua frequentatrice di mostre ed enoteche, le piace raccontare storie e si emoziona davanti a un dipinto o a un video di gattini. Nella sua borsa di tela non mancano mai un libro, un paio di cuffiette e una bustina di tè, che non si sa mai.

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