Cosa fare a Roma il weekend del 7 e 8 giugno: gli eventi da non perdere
I consigli della redazione
C’era una volta la Grecia delle grandi celebrazioni in onore degli dei, su tutti Dioniso, dio del vino e delle feste. Nel VI secolo a.C. le città si fermavano per assistere a riti e danze che si tenevano all’aperto, nei pressi dei templi, sfruttando le pendenze naturali delle colline per far sedere gli spettatori. Di fatto, erano i primissimi teatri della storia: spazi semicircolari, o trapezoidali, con un’acustica sorprendentemente raffinata. Se ne innamorarono i Romani, che replicarono queste strutture perfino in piena città, grazie a sostruzioni di pietra e mattoni (ideali per sostituire i rilievi del terreno sfruttati dai greci). Li fecero – e non stupirà – ancora più maestosi, così da dotare la bella Penisola di virtuosi archetipi del teatro moderno, tanto imponenti da resistere alla prova del tempo. E così, oggi, accanto alle intramontabili tragedie di Eschilo e Euripide, in questi santuari dell’arte prendono vita spettacoli e concerti di musica classica, pop e rock, gettonatissimi nelle calde sere d’estate. Vediamo allora quali sono i teatri all’aperto più antichi d’Italia ancora in uso: i palcoscenici su cui il sipario non è mai calato.
Se la Sicilia, storicamente territorio cardine della Magna Grecia, può rivendicare il primato, lungo lo Stivale sono tanti i teatri all’aperto che, forti di una tradizione mai sfiorita nel tempo, fanno il tutto esaurito ancora nel presente. Vediamone alcuni nel dettaglio.
Costruito nel I secolo a.C. ai piedi del colle di San Pietro, il Teatro Romano di Verona è una delle testimonianze più suggestive della romanità nel nord Italia. Oggi, a due passi dal centro cittadino e lambito dall’Adige, si anima durante l’Estate Teatrale Veronese con il Festival Shakespeariano, uno dei più longevi d’Italia, e altri eventi di musica e danza. Per secoli dimenticato, letteralmente inglobato da case e giardini privati, il teatro ha rivisto la luce solo nel XIX secolo, grazie all’archeologo Andrea Monga; pietra dopo pietra, sono emersi gradualmente la cavea e il palcoscenico. L’abbraccio della storia, qui, è totale.
Miracolo di architettura, tra i più scenografici del Mediterraneo, con la cornice del mar Ionio e l’Etna – spesso innevato anche d’estate – a fare da sfondo, il Teatro Antico di Taormina ha ben pochi rivali (se la batte con gli altri esemplari siciliani). Costruito dai Greci nel III secolo a.C. e ristrutturato in epoca romana, ancora oggi è sede di eventi di risonanza internazionale, come il Taormina Film Fest, ospita concerti sinfonici e rappresentazioni teatrali classiche e moderne. Quando il palco si riempie di luci e la luna sorge sullo sfondo del cratere, a prendere forma, davanti agli occhi dello spettatore, è quasi un rito sacro.
A Siracusa, culla di Archimede e della classicità siciliana, il teatro greco – uno dei più grandi del mondo antico – non è soltanto un monumento, ma un’esperienza catartica (per usare un termine caro alla tragedia). Scavato interamente nella roccia del colle Temenite nel V secolo a.C., era progettato per accogliere fino a 15.000 spettatori. Ogni anno, l’Istituto Nazionale del Dramma Antico (INDA) organizza un ciclo di rappresentazioni classiche che attira studiosi, attori e appassionati da tutto il mondo. È un’occasione rara per vedere opere di Eschilo, Sofocle o Euripide nel luogo per cui furono pensate: all’aperto, con la natura a fare da scenografia e il senso del divino che, al tramonto, pervade anche gli animi più scettici.
Solitario, mistico, il Teatro Greco di Segesta sorge su un crinale del Monte Barbaro, nella Sicilia occidentale. Ed è lì, nella sua clamorosa bellezza, dal III secolo a.C. Il suo è un caso unico non solo per la vista a perdita d’occhio sulle vallate e sul Golfo di Castellammare, ma anche e soprattutto per la sua acustica, capolavoro dell’ingegneria: il suono si propaga con eccellente nitidezza anche senza microfoni. Il Segesta Teatro Festival anima l’estate con spettacoli classici, moderni, concerti e performance artistiche a tutto tondo. Amato dalle compagnie professionali nostrane, ma anche da quelle internazionali, il palco è vivissimo dall’alba al tramonto, così da sfruttare al meglio la scenografia dell’ambiente circostante.
Meno conosciuto, ma straordinariamente elegante, è il Teatro Romano di Fiesole, non lontano da Firenze. Costruito nel I secolo a.C. sulle rovine di un precedente insediamento etrusco, oggi è parte di un sito archeologico che comprende anche le terme e il tempio. Quando le temperature si alzano diventa sede dell’Estate Fiesolana, la rassegna di musica, teatro e danza più antica d’Italia, inaugurata nel 1911, dove, giorno dopo giorno, avviene la sintesi tra classico e contemporaneo attraverso spettacoli multiformi. E la cultura, nella quiete di un paesaggio intimista, è servita.
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