un piatto di lasagna in occasione del Lasagna World Day del 29 luglio 2025
Shutterstock by Alessio Orru

Il 29 luglio 2025 è il World Lasagna Day

La festa mondiale del piatto che ha conquistato il mondo
A cura di Valeria Girardi
Articolo pubblicato il:
29 Luglio 2025

Sapevate che il 29 luglio 2025 è il World Lasagna Day? Il giorno della lasagna è in effetti riconosciuto a livello internazionale - mondiale, per la precisione. Piatto simbolo della domenica e delle grandi occasioni, le lasagne al forno rappresentano da sempre l’opulenza e il calore della cucina italiana. Un primo ricco, conviviale, impossibile da rifiutare. Ma oggi le lasagne non sono più soltanto un orgoglio nazionale: il loro successo ha da tempo superato i confini italiani, al punto che ogni 29 luglio si celebra il World Lasagna Day, una ricorrenza nata - curiosamente - non in Italia, ma negli Stati Uniti.

La storia della lasagna

teglia di lasagna fatta in casa
Shutterstock by Natalie Rocfort Shigetomi

Un successo internazionale che riaccende una vecchia questione: dove nasce davvero la lasagna? La risposta non è semplice. Ogni regione italiana ha sviluppato nei secoli una propria versione del piatto, rivendicandone talvolta la paternità. Tuttavia, le tracce storiche conducono a un’origine ben più remota: già nel Medioevo, poeti come Jacopone da Todi e Cecco Angiolieri menzionavano le lasagne nei loro versi, a conferma della popolarità del piatto nell’Italia dell’epoca. Ma le radici della lasagna affondano ancora più indietro nel tempo. Le prime testimonianze risalgono all’età romana: nel trattato gastronomico De re coquinaria (circa 30 d.C.) attribuito a Marco Gavio Apicio, si descrive un piatto a base di carne e sfoglie di pasta, un antesignano dell’attuale lasagna, seppur ancora lontano nella forma e nei sapori. Dalla Roma antica alle tavole contemporanee, la lasagna ha attraversato secoli di storia, adattandosi, evolvendosi, ma senza mai perdere la sua essenza: un piatto capace di unire tradizione e gusto, diventando ambasciatore della cultura gastronomica italiana nel mondo.

La diffusione della lasagna in Italia 

lasagna vegetariana
Shutterstock by Robyn Mackenzie

Dopo le prime tracce in epoca romana, la lasagna inizia a diffondersi in modo più sistematico in tutta Italia, conquistando le cucine delle principali corti nobiliari medievali. È proprio alla corte angioina di Napoli che si collocano le prime testimonianze scritte di una preparazione che si avvicina alla lasagna moderna. Due i ricettari fondamentali per ricostruire questa fase storica: l’Anonimo Meridionale e il celebre Liber de Coquina, uno dei più antichi testi di cucina medievale. In quest’ultimo, alla voce “lasagne”, si legge una ricetta sorprendentemente dettagliata: “Per fare lasagne, prendi della pasta fermentata e fanne una sfoglia sottile più che puoi. Successivamente dividila in parti di forma quadrata e della larghezza di tre dita. Poi, prendi dall’acqua bollente salata e metti a cuocere le lasagne indicate. E quando saranno cotte versa del formaggio grattugiato”.

Una preparazione che, pur priva di alcuni ingredienti oggi fondamentali, anticipa già il procedimento moderno: la pasta viene lessata, poi condita. È un passaggio chiave nell’evoluzione del piatto. Ma è sempre a Napoli, diversi secoli dopo, che le lasagne si avvicinano ulteriormente alla forma contemporanea. Nel 1881, tra le pagine del manuale Il Principe dei Cuochi o La vera cucina napoletana, fa la sua comparsa una novità destinata a cambiare per sempre il volto del piatto: la salsa di pomodoro. Per la prima volta, questo ingrediente - oggi imprescindibile - entra a far parte della preparazione, segnando il definitivo passaggio verso la lasagna così come la conosciamo oggi.

Le varianti regionali 

lasagna vegetariana con patate
Shutterstock by Lecker Studio

È durante il Rinascimento che la lasagna comincia a prendere la forma che oggi conosciamo, trovando nella futura Emilia-Romagna la sua patria d’elezione. In questo periodo, infatti, l’introduzione delle uova nell’impasto della pasta, che fino ad allora era composto solo da acqua e farina di grano tenero, segna un punto di svolta: nasce la pasta all’uovo, più ricca e consistente, destinata a diventare la base della lasagna emiliana. Da quel momento in poi, il piatto si biforca in due principali scuole di pensiero culinarie: da un lato la lasagna emiliana, considerata la versione "classica", a base di sfoglia verde all’uovo, ragù alla bolognese, besciamella e parmigiano; dall’altro la lasagna napoletana, più ricca e sontuosa, preparata con un ragù che accoglie piccole polpettine fritte di carne macinata, provola, ricotta, uova sode e formaggio grattugiato.

Ma la lasagna non si ferma qui. In ogni angolo del Paese la ricetta cambia, adattandosi agli ingredienti locali e alla cultura gastronomica del territorio. Nelle aree montane, ad esempio, il ragù viene spesso sostituito con funghi; in Liguria prende il posto del sugo il pesto; in Veneto il protagonista è il radicchio rosso di Treviso. In Umbria e nelle Marche si prepara una variante nota come vincisgrassi, arricchita da rigaglie di pollo o carne di maiale. Sull’Appennino si predilige un ripieno raffinato a base di funghi porcini, tartufo e pecorino. Anche il Sud ha le sue reinterpretazioni: in Sicilia esiste la lasagna alla norma, con melanzane grattugiate, mentre in Sardegna si usa persino il pane carasau al posto della sfoglia tradizionale, creando una versione unica per consistenza e sapore. Quello della lasagna, insomma, è un viaggio lungo la penisola, dove ogni forchettata racconta un luogo, una storia e una tradizione. Un simbolo della cucina italiana che, pur partendo da una base comune, riesce sempre a rinnovarsi senza mai perdere la propria identità - e che con il tempo è diventato un fenomeno mondiale, tanto da meritarsi il 29 luglio 2025 il World Lasagna Day. Mica male per un piatto!

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Valeria Girardi
Valeria Girardi
Direttore della Strategia Editoriale

Giornalista iscritta all'Ordine del Lazio, è laureata in Scienze Linguistiche e specializzata in Marketing e Comunicazione. Crede nel perfetto equilibrio tra digitale e umano, creatività e rigore scientifico, numeri e parole, linguaggi umani e linguaggi di programmazione. Appassionata di viaggi, urban trekking ed escursioni naturalistiche, ama ascoltare, leggere e riportare le storie degli altri. 

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