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A Marsiglia alcune persone possono fare una cena completa nei ristoranti con menù gourmet pagando solo 1 euro. Non si tratta di una trovata pubblicitaria oppure di un nuovo format di qualche programma televisivo incentrato sulla cucina, ma dell'iniziativa lanciata diversi mesi fa da un ristorante solidale della città portuale francese, con subito altri esercizi che hanno deciso di fare altrettanto. Le République è uno dei ristoranti più rinomati di Marsiglia che, per le persone più svantaggiate, prevede un menù composto da tre portate gourmet al costo di un solo euro. Un progetto solidale che ha riscosso subito un grande successo, tanto che circa il 40% del totale dei clienti del ristorante paga soltanto questa cifra simbolica per mangiare.
Il proprietario di Le République è Sébastien Richard, uno chef che per 18 anni è stato insignito della prestigiosa stella Michelin. Il suo ristorante è situato in una delle zone più mondane della città, venendo gestito ora come impresa sociale a sostegno della solidarietà comunitaria. La realtà di Marsiglia è ben nota, essendo in Francia uno dei più eclatanti esempi di città multietnica dove non mancano le persone in difficoltà. Per le persone in difficoltà poi il ristorante fa anche servizio di consegna del cibo a domicilio, tutto in nome di una solidarietà che di recente è stata imitata anche da altri esercizi.
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Al momento si contano circa 10 ristoranti solidali in tutta Marsiglia che offrono un pranzo o una cena completa a solo 1 euro per le persone bisognose. Piatti tipici della cucina marsigliese come zuppa fredda di cetrioli guarnita con vongole, fichi e semi di zucca tostati, oppure hamburger gourmet serviti insieme all'immancabile vino a un prezzo sostanzialmente simbolico. A beneficiare di questo super sconto sono le persone segnalate da circa 100 associazioni cittadine che si occupano delle persone in difficoltà economica con cui il ristorante ha siglato un accordo. Tutti gli altri clienti per una cena uguale spendono invece tra i 30 e i 40 euro. Altra particolarità: tutti gli avventori pagano il conto nella stessa modalità, così anche da preservare la privacy di chi paga solo 1 euro.
Altri ristoranti invece come Chaleur non hanno accordi con associazioni, ma si fidano delle persone che richiedono di usufruire per necessità dello speciale menù al costo di un solo euro. Una sorta di esperimento che coinvolge anche altri aspetti legati alla solidarietà: alcuni di questi ristoranti offrono lavoro a persone disoccupate oppure appena uscite di prigione, altri invece organizzano anche corsi scolastici o servizi simili a quelli di un asilo nido. Questi ristoranti facenti parte di una sorta di network solidale si sono posti l'obiettivo per il 2025 di formare in totale 700 lavoratori per avviarli così alla professione.
La missione dei ristoranti solidali a Marsiglia è ambiziosa e ammirevole: non solo fornire ottimo cibo e menù completi gourmet a 1 euro alle persone svantaggiate, ma cercare di dare una possibilità per molti di loro di formarsi professionalmente, così da poter trovare più facilmente lavoro. "La benevolenza è un modo egoistico di dire che voglio sentirmi realizzato in ciò che faccio - ha dichiarato alla BBC Raphaël Raynard, co-fondatore di Chaleur -. Ciò che ci arricchisce è sapere che il nostro lavoro contribuisce a creare connessioni e ad aiutare le persone". Il team del ristorante inoltre serve regolarmente caffè espresso ai senzatetto della zona, oltre ad aver donato 300 pasti per uno sciopero dei lavoratori.
"Abbiamo assunto persone con autismo, madri single che non hanno potuto lavorare per 20 anni, persone che non sanno leggere - ha raccontato invece Sylvain Martin, co-fondatrice del ristorante Le République insieme allo chef Sébastien Richard - Abbiamo ricevuto così tanti profili che è impossibile elencarli tutti". Una delle sfide maggiori è stata quella di inserire nel team del ristorante persone provenienti dalla prigione di Baumettes, una delle più dure di tutta la Francia. Un modello questo di Marsiglia che ora starebbe prendendo piede anche in altre città d'Oltralpe, ma sarebbe bello vedere delle esperienze del genere anche nel nostro Paese.
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