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Chi possiede un'auto diesel Euro 4 o Euro 5 può tirare un altro sospiro di sollievo. La Regione Lazio ha prorogato anche stavolta i divieti previsti per la circolazione all'interno della ZTL Fascia Verde di Roma Capitale. Vuol dire che rimangano inalterate le norme attualmente vigenti anche dal 1° novembre 2025, lasciando ai romani e ai frequentatori delle strade della Capitale la possibilità di usare automobili più datate (e inquinanti), ma ancora oggi molto diffuse e utilizzate. Insomma, niente stop alle auto diesel Euro 4 e Euro 5 almeno fino al prossimo anno.

“Si tratta di una notizia positiva. Dopo l’approvazione, prima da parte della Giunta Regionale e poi del Consiglio Regionale, del Piano della Qualità dell’Aria, che prevedeva l’estensione dei divieti ai veicoli a benzina Euro 4 e diesel Euro 5, abbiamo presentato alla Regione Lazio la richiesta di proroga degli attuali divieti – quindi fino a benzina Euro 2 e diesel Euro 3 – accompagnandola con un piano di misure alternative" ha dichiarato l'assessore alla Mobilità Eugenio Patanè.
Significa quindi che la Fascia Verde di Roma, vasta zona a traffico limitato all'interno del Grande Raccordo Anulare che include il centro storico e l'anello ferroviario oltre a buona parte dei quartieri più centrali, rimarrà aperta alle auto diesel Euro 4 o Euro 5. Ne circolano tante ancora oggi, nonostante le prime siano vicine alla soglia dei 20 anni, ed era per questo necessario rimandare di nuovo divieti che sarebbero dovuti scattare già nel novembre 2023 e l'anno seguente. Se ne riparlerà il prossimo anno, dunque, per ovvi motivi legati ai problemi di circolazione che affliggono Roma.
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"Il risultato di oggi ci consente, con reciproca soddisfazione, di non inasprire i divieti alla circolazione dei veicoli nella Fascia Verde, evitando allo stesso tempo un peggioramento della qualità dell’aria" ha aggiunto Patanè, riferendosi forse a eventuali compensazioni previste dal Comune.
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Per limitare l'inquinamento, nonostante lo stop alle auto diesel Euro 4 e Euro 5 sarebbe in arrivo una riduzione del periodo di accensione e della durata giornaliera dei riscaldamenti, stando a quanto riporta il Corriere della Sera. C'è l'ipotesi di un rinvio al 1° dicembre (dal 15 novembre attuale) come data in cui i termosifoni avrebbero dovuto cominciare a scaldarsi. Ma al momento non ce n'è certezza. In caso di cambiamenti, ne sapremo di più nei prossimi giorni.
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