Una tromba d'aria in mare

Perché si formano più trombe d'aria d'estate, anche in Italia

Negli ultimi anni sono diventate più frequenti
A cura di Pietro Paolucci
Articolo pubblicato il:
10 Agosto 2025

C'entrano alcune conseguenze del cambiamento climatico, ma anche altri fattori legati al caldo e al clima caratteristico dei mesi estivi. Le trombe d'aria, chiamate anche "tornado" dall'inglese, sono dei fenomeni meteorologici più comuni del solito d'estate, anche nelle estati italiane.

Lo dimostrano quelle che si sono formate negli scorsi giorni a Monopoli, in provincia di Bari, e nelle campagne veneziane, che fortunatamente hanno causato danni limitati. In Italia le trombe d'aria non sono forti, ma i rischi sono comunque concreti.

Pertanto, è bene sapere meglio come e dove si formano, e cosa conviene fare quando ci si trova in una zona vicina a una tromba d'aria.

Come si formano le trombe d'aria e dove

Nel concreto una tromba d'aria è un fenomeno meteorologico che si manifesta come un vortice di circa 100 metri di diametro (come minimo) a contatto con la superficie del mare o il suolo. Si possono formare infatti sia in mare che sulla terraferma, di solito nelle zone pianeggianti come lungo le coste o nella Pianura Padana, area molto soggetta alla formazione di tornadi. Difficilmente si formano nelle zone montuose, se non in alcune aree pedemontane come alcune zone appenniniche e delle Prealpi.

Una tromba d'aria sul Mediterraneo
Una tromba d'aria sul Mediterraneo - Shutterstock, foto di Ellepistock

Nascono dall'incontro di masse di aria calda e umida (a bassa densità) che salgono dal basso, risucchiate velocemente dalle masse d'aria fredda (più densa) portate dalle perturbazioni. Sono evidentemente condizioni più frequenti d'estate e nei mesi caldi, soprattutto nelle giornate in cui l'acqua del mare o l'aria in prossimità del suolo terrestre è più calda delle medie stagionali.

Livelli elevati di umidità, instabilità atmosferica. notevole escursione termica tra le quote alte e basse, insieme alle significative variazioni di direzione e intensità del vento in quota, caratteristiche dei temporali estivi, sono gli elementi chiave che contribuiscono all'originarsi delle caratteristiche formazioni a imbuto note come trombe d'aria.

Il ruolo della crisi climatica

Proprio perché una delle conseguenze della crisi climatica in corso è l'aumento delle temperature del mare e del suolo è logico pensare che il maggior numero di trombe d'aria ne sia strettamente collegato. L'Italia è tra i Paesi europei più interessati dal fenomeno e quello in cui si sono contati più danni, soprattutto per via della prossimità delle acque del Mediterraneo, sempre più calde.

In generale, le trombe d'aria sono infatti un fenomeno meteorologico comune nelle estati italiane ma non abbastanza intenso, soprattutto se paragonato agli intensi tornadi che si formano nelle grandi pianure del Nord America, capaci di avere diametri anche dieci volte maggiori dei vortici d'aria nostrani.

Una tromba d'aria sulla terraferma
Una tromba d'aria sulla terraferma - Shutterstock, foto di Domenichini Giuliano

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Cosa fare se si viene sorpresi da una tromba d'aria

Nonostante i rischi generalmente limitati, nel caso in cui ci si dovesse trovare in una zona vicina a una tromba d'aria è bene fare molta attenzione. Così come è fondamentale allontanarsi dalla costa, restare o rientrare a terra il più rapidamente possibile, quando è visibile un tornado in mare.

Segnale per ripararsi da un tornado
Un cartello che indica un riparo dai tornado - Shutterstock, foto di Sari ONeal

Se si viene sorpresi da una tromba d'aria sulla terraferma bisogna invece trovare un edificio in cui ripararsi per non rischiare di venire colpiti da eventuali oggetti (anche pesanti) sollevati dal forte vento, che può superare anche di molto i 100 km/h. In mancanza di un fabbricato o di un rifugio nelle vicinanze, conviene cercare una zona bassa in cui trovare riparo, come un fossato, e rannicchiarsi a terra facendo attenzione a coprirsi la testa e i punti vitali.

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Pietro Paolucci
Pietro Paolucci
Redattore

Nato a Roma, è un giornalista che si occupa soprattutto di tecnologia e innovazione. Dalle lauree in Letteratura Musica Spettacolo e in Filologia Moderna si indovinano alcuni suoi interessi, ma gli piacciono anche le montagne, nuotare, la psicologia e andare nei posti che non conosce. Ha tre biciclette, quattro chitarre e altre cose che non ha tempo di rispolverare, dice. Da vecchio vorrebbe mettere piede su Marte, o quantomeno scriverne un reportage.

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