Abbandono animali
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Abbandono degli animali: cosa cambia con la nuova legge

Le pene diventano più severe, tutte le novità introdotte dalla riforma
A cura di Barbara Balestrieri
Articolo pubblicato il:
9 Luglio 2025

Giro di vite contro chi abbandona gli animali: dal 1° luglio 2025 è entrata in vigore una riforma sostanziale - legge 82/2025 - che modifica il Codice penale italiano, con l’obiettivo di rafforzare la tutela degli animali riconoscendo loro lo status di esseri senzienti e dunque soggetti di diritto. Una svolta normativa con fondamentali ripercussioni culturali che mutano una volta per tutte la concezione di animale quale mera proprietà umana. Vediamo quindi cosa cambia con la nuova legge contro l'abbandono degli animali.

La legge contro l’abbandono degli animali: cosa cambia

Abbandono animali
Shutterstock by andysavchenko

Di seguito vediamo tutti i dettagli della legge 82/2025 contro l’abbandono o il maltrattamento degli animali, dalle multe salate alla reclusione in carcere. Si tratta di un insieme di novità volte a proteggere non solo la vita, ma anche il benessere degli animali, identificati come portatori di diritti autonomi, secondo una visione che cambia radicalmente il quadro giuridico tradizionale, intonandolo a una maggiore consapevolezza nei confronti degli esseri viventi.

Abbandonare un animale? Rischio arresto e multe salate

Chi lascia un animale in strada ora rischia fino a un anno di carcere e una multa che può arrivare a 10.000 euro. E se l’abbandono avviene con un mezzo di trasporto – come purtroppo capita ancora troppo spesso in autostrada – è prevista anche la sospensione della patente per sei mesi fino a un anno. Le conseguenze possono essere ancora più gravi se l’animale abbandonato provoca un incidente: in questi casi si rischia di essere incriminati per omicidio stradale o lesioni personali gravi, con pene che possono arrivare fino a sette anni di carcere.

Maltrattamenti e uccisioni: pene più severe

Anche per chi maltratta o uccide un animale ci sono importanti novità. Togliere la vita a un animale senza una ragione valida (come un’emergenza sanitaria certificata che autorizza all'eutanasia) comporta una reclusione fino a tre anni, e multe fino a 30.000 euro. Se poi l’animale è stato torturato o seviziato, la pena può salire fino a quattro anni di carcere. I maltrattamenti invece restano puniti con la reclusione fino a due anni ma diventano più gravi – anche di un terzo – se avvengono in pubblico, davanti a minori o con la pubblicazione di contenuti sui social.

Stop a spettacoli crudeli e combattimenti

La riforma interviene allo stesso modo su fenomeni tristemente ancora presenti, come i combattimenti tra animali, compresi quelli trasmessi online. Le pene per chi organizza, partecipa o promuove la spettacolarizzazione della violenza sono state inasprite fino a quattro anni di carcere.

Divieto di catene e responsabilità per le aziende

Tra i cambiamenti più concreti figura il divieto di tenere cani o gatti alla catena, a meno che non ci sia una motivazione sanitaria certificata da un veterinario. Chi viola questa norma può essere multato fino a 5.000 euro; in più, le nuove regole prevedono che anche le aziende possano essere chiamate a rispondere penalmente se coinvolte in reati contro gli animali, come ad esempio nel traffico illecito o nel maltrattamento imputato agli allevamenti intensivi.

Un cambio di paradigma

legge contro abbandono degli animali
Shutterstock by Javier Brosch

La legge 82/2025 contro l'abbandono e il maltrattamento degli animali segna un passaggio fondamentale, per cui gli animali non sono più considerati solo come oggetti di cui prendersi cura per empatia o sensibilità, ma come soggetti di diritto, con una propria dignità e perciò meritevoli di essere protetti con strumenti adeguati. L’inasprimento delle pene ha un obiettivo chiaro, ossia scoraggiare chi pensa di poter maltrattare, abbandonare o sfruttare gli animali senza conseguenze: una riforma chiave che – finalmente – parla di giustizia, civiltà e rispetto verso tutte le specie.

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Barbara Balestrieri
Redattrice

Nata a Roma, laureata in Editoria e Scrittura e con un master in giornalismo multimediale, confida nelle parole come strumento di apertura verso il mondo e da sempre ama metterle nero su bianco. Affascinata dai racconti, che siano letterari, artistici o cinematografici, e dalle culture, vicine e lontane. Tallone d’Achille: i video con cani e gatti.

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