Viaggio in inverno: la valigia perfetta per freddolosi
Tutti i segreti per contrastare le basse temperature
Alzi la mano chi odia fare la valigia. Probabilmente quasi tutti, noi compresi. Del resto si tratta di quella fase che, precedendo la partenza, genera spesso ansia, fastidio e incertezze: non si sa mai cosa metterci dentro, a quei temutissimi bagagli - perché che ne sai che tempo farà? Ma non solo: ci si preoccupa anche per il rischio di sforare peso e dimensioni consentite dalle compagnie aeree, fatto che comporterebbe relative sanzioni. Per fortuna, però, esiste un metodo ancora poco conosciuto in Occidente che è in grado di venirci incontro e che arriva direttamente dal lontano Giappone: il metodo KonMari, noto anche con il soprannome “sushi valigia”. E il nome di certo non è casuale: consiste infatti nell’arrotolare i vestiti come piccoli roll di sushi, poiché proprio in questo modo si ottimizza lo spazio senza sgualcire gli indumenti. Ma come fare la valigia in maniera ottimale con il metodo giapponese? Vediamolo insieme.
Ispirato alla filosofia minimalista giapponese, il metodo prende il nome da Marie Kondo, celebre guru dell’organizzazione, nota per aiutare le persone a mettere ordine non solo nella casa e nell’armadio, ma anche nella preparazione dei bagagli. Autrice del bestseller Il magico potere del riordino e protagonista di una popolare serie su Netflix, Marie Kondo insegna a liberarsi del superfluo e a sistemare con cura ciò che conta davvero.
Il suo approccio all’organizzazione dell’armadio è semplice ma molto efficace: piegare i capi in modo compatto e riporli in verticale nei cassetti. Questa stessa tecnica si adatta perfettamente anche alla preparazione della valigia, permettendo di risparmiare spazio e mantenere l’ordine, anche durante viaggi frequenti o spostamenti continui.
Sebbene sia un metodo collaudato ed estremamente efficace, vi lasciamo alcuni consigli e suggerimenti su come applicarlo al meglio - utili soprattutto se è la prima volta che vi approcciate al KonMari per fare la valigia.
La prima regola della guru dell’ordine per preparare una valigia perfetta, è farla tutta in una volta, senza dilatare i tempi. Iniziare a prepararla con un anticipo, tipo 2 giorni prima della partenza per non ritrovarsi a fare tutto la sera prima. Via il dente, via il dolore.
Per calcolare quanti vestiti servono per il viaggio, scrivetelo su un foglio come se fosse la lista della spesa: 2 pantaloni, 5 magliette, 3 paia di calzini. Poi tirateli fuori dall’armadio e metteteli sul letto, in questo modo potrete già avere una panoramica generale. Consiglio, scegliete indumenti versatili e facilmente abbinabili.
Non pensare in termini di “outfit giornalieri”, ma per tipologia: magliette, pantaloni, intimo, ecc. Organizzate gli oggetti per categoria, in questo modo: raggruppate la biancheria intima, gli accessori, i prodotti per l’igiene personale, eventuali dispositivi elettrici e i capi di abbigliamento che intendiamo abbinare tra loro.
Come dicevamo all’inizio, i vestiti vanno arrotolati come se fossero involtini o dei maki per rimanere in tema giapponese, oppure se avete manualità, potete piegare gli indumenti come degli origami.
Pochette, sacchetti e organizer sono strumenti indispensabili per suddividere e riporre oggetti e indumenti per categoria. Questo non solo consente di avere una valigia ordinata, ma rende anche più semplice trovare immediatamente ciò di cui avete bisogno quando la aprite.
Utilizzate gli spazi “morti” come gli angoli della valigia e l’interno delle scarpe per infilarci dentro i sacchetti del make-up, dell’igiene e dei cavi elettronici. Come consiglia Marie Kondo, inserite slip e calzini piegati nello spazio creato dalle coppe del reggiseno.
Troppo complicato? Niente affatto. Se però voleste vedere il metodo in azione, vi lasciamo un video realizzato direttamente dall'autrice del metodo, che vi spiega passo passo come seguire il metodo giapponese per vare la valigia senza impazzire.
Se invece il vostro problema è lo zaino, abbiamo noi dei metodi da suggervi: 10 trucchetti per massimizzare lo spazio nello zaino (o meglio, il temutissimo bagaglio a mano).
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