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Dry Garden, come realizzare un giardino con poca acqua

I trucchi e gli accorgimenti per uno spazio verde sostenibile e autosufficiente
A cura di Cristiano Simeti
Articolo pubblicato il:
23 Luglio 2024

Il problema della siccità è sempre più persistente e allarmante. Di questo fenomeno risentono naturalmente le piante, molte delle quali soffrono la mancanza di acqua; alcune specie, tuttavia, non hanno bisogno di essere annaffiate quotidianamente. È intorno a questo principio che ruota il cosiddetto dry garden, giardino secco o roccioso, una soluzione efficace (e scenografica) davanti alla scarsità di risorse idriche.

Cosa sono i dry garden o giardini secchi

Letteralmente significa "giardino secco" o "giardino asciutto". Si tratta di un tipo di giardino che richiede poca acqua, capace di essere rigoglioso anche in periodi di siccità e scarsità idrica. Si tratta di una struttura che presenta molti vantaggi, come quello di richiedere una manutenzione molto bassa. Inoltre incrementa la biodiversità (le fessure tra le rocce offrono riparo a insetti, rettili, anfibi, lumache, ragni e molti altri piccoli animali) e si adatta a qualsiasi terreno, consentendo di sfruttare al meglio i pendii, o di creare un impatto visivo significativo in aree completamente piatte. Il dry garden porta ottimi risultati non solo a livello paesaggistico ma anche in materia di ecosostenibilità. Il problema della mancanza di acqua ci obbliga a ripensare con intelligenza al concetto di spazio verde, adottando una serie di accorgimenti che permettano di limitare al massimo lo spreco idrico, senza però rinunciare all'estetica.

Il dry garden è un ottimo rimedio a questa problematica e permette di creare un ecosistema quasi del tutto autosufficiente. Se ben progettato, il giardino secco può necessitare di appena due irrigazioni durante l'anno. L'esperta Monica Marco, del popolare blog spagnolo Guía de Jardín, ha sottolineato come le piante più adatte a un dry garden siano resistenti alla siccità e richiedano meno annaffiatura. Intorno alle piante vengono piazzate ghiaia e pietre che facilitano il problema delle erbacce. La Marco ha anche spiegato, nello specifico, la funzione del dry garden o rockery: "È un elemento di giardinaggio costituito da una combinazione di rocce di diverse dimensioni e forme, disposte in modo artistico e naturale, con l’obiettivo di imitare un paesaggio roccioso”.

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Le regole per un dry garden efficace

La creazione di un dry garden si basa sulla scelta di piante resistenti al sole e che necessitano di poca acqua. Tuttavia,  prima di arrivare alla scelta delle essenze, esistono alcuni accorgimenti utili da adottare per creare le condizioni ideali al fine di creare il giardino secco perfetto. Un buon drenaggio del suolo è una condizione imprescindibile, in modo che l’acqua non ristagni, ma riesca a penetrare a fondo nel terreno fornendo nutrimento alle piante durante i mesi di siccità.  Questo processo è consigliato in autunno, affinché il giardino possa sviluppare radici profonde durante l'inverno, garantendosi risorse idriche fondamentali per affrontare poi l'estate.

Subentra qui la parte dell'irrigazione, da effettuare di rado ma con grandi quantità di acqua. Per farlo nel modo migliore è importante seguire alcuni accorgimenti: è preferibile irrigare il dry garden al mattino presto, per far sì che il terreno non rimanga bagnato troppo a lungo. C'è poi la pacciamatura che, oltre a proteggere le radici dal freddo invernale, è anche utile per evitare di esporre il terreno al sole. Questo strato che viene applicato sul terreno contribuisce anche alla conservazione dell'umidità del suolo e al miglioramento della fertilità.

La successiva parte di manutenzione è quella che invece richiede meno tempo e meno fatica. Tra le piante più adatte ci sono quelle mediterranee, in particolare quelle aromatiche, come gli arbusti mediterranei (oleandro o corbezzolo), un’ampia scelta di graminacee ornamentali e piante da fiore come la Gaura lindheimeri, le diverse specie di Gazania e la Lantana. Non resta che cimentarvi con la creazione del vostro giardino secco.

Cristiano Simeti
Redattore

Nato a Palermo, da anni vive a Roma dove ha intrapreso la carriera giornalistica. Laureato in Scienze della comunicazione e con un master di I livello in Economia e Management della comunicazione e dei media. Giornalista pubblicista dal 2022 con una passione smisurata per lo sport e per i racconti che lo caratterizzano. Predilige la scrittura e la telecronaca di eventi sportivi. Ama viaggiare, ha vissuto 3 mesi a New York per perfezionare lo studio della lingua inglese. Solare e molto socievole, sempre pronto ad intraprendere nuove conoscenze. Ha un debole per i cani.

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