L'invasione di Cala Goloritzè: il problema del turismo "invadente"
Un angolo di paradiso occupato da una comitiva di turisti appena scesi da uno yacht di lusso
Per le nuove generazioni, il lusso non si misura più solo in termini di esclusività o status, ma si riconosce nella capacità di offrire emozioni autentiche e trasformative, garantendo l’immersione e l’esplorazione di spazi nuovi, fisici e culturali, da visitare e vivere. A garanzia di quanto questa non sia solo una suggestione c'è la ricerca Future of Luxury condotta da TBWA, che analizza come Millennial e Gen Z – destinati a rappresentare circa l’80% dei consumi nel segmento luxury entro il 2030 – stiano ridefinendo le regole del gioco, soprattutto per quanto riguarda il turismo del lusso.
I risultati dello studio sono stati presentati durante l’evento Horizon of Excellence, ospitato sulla terrazza del flagship store Rinascente in Piazza Duomo a Milano. L’iniziativa, organizzata dal Gruppo Bluvacanze – CTI (Cisalpina Tours International), in collaborazione con Rinascente, ha coinvolto i principali partner del mondo del turismo e del retail di fascia alta.
Tre le principali direttrici individuate nella ricerca, che stanno influenzando profondamente l’approccio al viaggio e all’acquisto nel mercato del lusso:
Tecnologia legata all'artigianalità: il nuovo viaggiatore di fascia alta cerca esperienze e prodotti contraddistinti da elementi di unicità, quando non modellati su misura. La tecnologia interviene nel potenziare questo processo di personalizzazione, senza però annullare il valore del lavoro umano e del dettaglio artigianale.
Storytelling esperienziale: non basta più offrire un oggetto o un servizio; serve un racconto che fonda le sue radici nell’eredità del brand ma che sia capace di parlare al presente, creando un immaginario in cui l’individuo possa riconoscersi e lasciarsi ispirare.
Oltre i confini fisici: il viaggio viene vissuto come esplorazione del sé e del mondo, attraverso itinerari che portano alla scoperta di culture lontane, territori inesplorati e, spesso, nuove consapevolezze personali.
«Il turismo del lusso del futuro è profondamente esperienziale – ha sottolineato Domenico Pellegrino, CEO del Gruppo Bluvacanze –. Per i nuovi viaggiatori conta l’autenticità, il valore trasformativo del viaggio e un’eleganza discreta, che trova nella tecnologia un alleato per creare esperienze fluide e irripetibili».
Una visione condivisa anche da Mariella Elia, managing director di Rinascente: «Fin dall’inizio del dialogo con Bluvacanze è stato chiaro quanto i nostri mondi fossero più vicini di quanto potesse sembrare. Al centro c’è la stessa attenzione verso persone che non cercano semplicemente un prodotto o una destinazione, ma un’esperienza capace di arricchire la loro quotidianità. Ecco perché per noi Rinascente non è solo un luogo dove si fa shopping, ma una destinazione culturale ed emozionale, dove accadono cose straordinarie».
Il lusso, insomma, non è più definito dalla tangibilità di ciò che si possiede, ma da ciò che si vive. E le nuove generazioni lo sanno bene.
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