Shutterstock. Photo by Sergio Yoneda

In Giappone le toilette sono d'autore

A Tokyo i bagni pubblici sono delle opere d’arte
A cura di Ilaria Del Bono
Articolo pubblicato il:
22 Marzo 2024

In Perfect Days Wim Wenders ci trasporta in una Tokyo dove i bagni pubblici fungono da tessuto narrativo dell'intero film. In Giappone infatti, a differenza di quanto avviene in molti altri contesti urbani, i bagni sono considerati un simbolo della cultura dell'ospitalità. Per questo motivo sono oggetto di grande cura e attenzione, un aspetto che emerge chiaramente nel film. Descritti dal regista Wim Wenders come "piccoli santuari di pace e dignità", questi spazi trasmettono un senso di rispetto e di cura. Hirayama, il personaggio principale del film, è un uomo semplice ma al tempo stesso colto e riflessivo,  che ha scelto di dedicarsi alla manutenzione dei bagni pubblici con spirito quasi zen. Ogni giorno si mette al volante del suo furgone, inserisce una cassetta di musica rock e inizia il suo giro di ispezione e pulizia delle toilette cittadine, impegnandosi con dedizione in questo ritualistico compito.

Il Tokyo Toilet Art Project

Nonostante il Giappone sia noto per essere uno dei paesi più puliti al mondo e i suoi bagni pubblici siano generalmente mantenuti a uno standard igienico elevato, l'uso che ne fanno i cittadini è sorprendentemente limitato a causa di pregiudizi che li vedono come luoghi maleodoranti, bui, inquietanti e sporchi. Per sfatare questi stereotipi, la Nippon Foundation ha lanciato un'iniziativa ambiziosa: la ristrutturazione di 17 bagni pubblici nel vivace quartiere di Shibuya a Tokyo. Il progetto The Tokyo Toilet ha coinvolto architetti e designer di fama internazionale nella trasformazione dei bagni pubblici in vere e proprie opere d'arte, rendendoli non solo esteticamente gradevoli ma anche funzionali, al fine di promuovere un'immagine più positiva e accogliente di questi spazi.

Alcune toilette in evidenza

Shutterstock. Photo by Caito

Una toilette pubblica situata nel Parco Nabeshima Shoto è stata ideata da Kengo Kuma per armonizzarsi con l'ambiente circostante, ricco di vegetazione. Invece di realizzare un monoblocco, Kuma ha diviso la struttura in cinque piccole cabine collegate da un percorso a gradini, che ha ispirato il nome del progetto: A Walk in the Woods.

Shutterstock. Photo by Sergio Yoneda

Le preoccupazioni principali legate all'uso dei bagni pubblici, specialmente in aree verdi come i parchi, riguardano la pulizia e la presenza di altre persone all'interno. Una soluzione innovativa è stata adottata da Shigeru Ban per il bagno del parco Yoyogi Fukamachi: pareti di vetro colorato che diventano opache quando il bagno è occupato, garantendo privacy e sicurezza. Di sera, la struttura illumina il parco come una bellissima lanterna.

Shutterstock. Photo by Caito

La toilette situata presso la stazione di Ebisu, progettata da Kashiwa Sato, spicca per la sua semplicità e pulizia, caratteristiche che ne facilitano l'uso e ne esaltano l'estetica.

Shutterstock. Photo by Ned Snowman

Ideato da So Fujimoto, questo bagno pubblico assume la forma di un punto di ristoro urbano, simile a una fontana, con l'obiettivo di fornire un servizio per il lavaggio delle mani accessibile a tutti, non solo agli utenti dei servizi igienici. La struttura è progettata con postazioni per il lavaggio delle mani a varie altezze, integrando funzionalità ed estetica.

Shutterstock. Photo by Caito

L'Hi-toilet, progettata da Kazoo Sato e il team del Laboratorio di Disruption, rappresenta un'innovazione nel campo delle toilette pubbliche: è un bagno attivato vocalmente, progettato per minimizzare il contatto con le superfici e garantire un'esperienza all'avanguardia.

Ilaria Del Bono
Redattrice

Creativa eclettica con una profonda passione per la scrittura, la cultura pop degli anni ’90, il Giappone e il cinema. Copywriter da più di 10 anni, ha sempre lavorato nel mondo delle agenzie pubblicitarie, inventando slogan, naming e campagne pubblicitarie. In un’altra vita avrebbe voluto fare l’illustratrice, ma vista la sua scarsa dote artistica si limita a collezionare libri illustrati.

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