mollare tutto cambiare vita
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Mollo tutto e cambio vita!

Quello che prima era un sogno e che molti stanno trasformando in realtà
A cura di Fabio Giusti
Articolo pubblicato il:
26 Maggio 2025

C’è chi sogna di aprire un B&B su un’isola greca o chi fantastica di coltivare lavanda in Provenza, e poi chi si accontenterebbe anche solo di dire addio al traffico dell’ora di punta. Al netto delle sue declinazioni, però, il sogno resta sempre lo stesso, ovvero il caro e vecchio mollare tutto e cambiare vita. La novità, semmai, è che sempre più persone, in Italia e non solo, stanno trasformando quel sogno in un piano d’azione concreto, o almeno provano a farlo. Non si tratta più, dunque, di un colpo di testa o di un desiderio da film, ma di una tendenza reale, alimentata da bisogni profondi e molto (forse anche troppo) umani.

Le statistiche

Secondo un’indagine condotta da Hays Italia in collaborazione con Serenis, quasi un lavoratore su dieci – l’8%, per la precisione – avrebbe già deciso di lasciare il proprio impiego entro un anno. Ma attenzione: non si tratta solo di fuggire da qualcosa – che sia lo stress, la routine o il cosiddetto burnout –, quanto di andare incontro a un'idea diversa di benessere, equilibrio e realizzazione personale. Le motivazioni principali che spingono verso questo cambiamento sono tanto varie quanto condivisibili, ovvero il desiderio di ritrovare il tempo per sé stessi (54%), l’esigenza di ridurre lo stress quotidiano (44%), la voglia di inseguire passioni mai del tutto sopite, o semplicemente la sensazione che ci sia altro, là fuori, che valga la pena esplorare.

Quali sono le destinazioni preferite

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Certo, mollare tutto non è una decisione facile né per tutti. Il sogno, spesso, si scontra infatti con ostacoli concreti. In primis la paura di fallire (citata dal 50% degli intervistati), le spesso gravose responsabilità familiari (47%) o, più banalmente, la semplice quanto opprimente incertezza economica. Eppure, nonostante tutto, l’idea continua a esercitare un fascino irresistibile. Quando si parla di “nuova vita”, le destinazioni preferite parlano chiaro: il mare vince su tutto, con il 59% degli italiani che immagina il proprio futuro in una città costiera. Seguono le isole (31%) – con il loro mix perfetto di isolamento e bellezza – e la montagna (29%), simbolo per molti di un ritorno all’essenziale.

Una rivoluzione lavorativa

Ma non si tratta solo di cambiare scenario. Qualsiasi switch esistenziale implica anche una rivoluzione lavorativa. C’è chi sogna di mettersi in proprio, di aprire un agriturismo, di dedicarsi a mestieri manuali o creativi, magari lasciandosi alle spalle un impiego da ufficio o un ruolo dirigenziale. Perché sì, potrà anche sembrare singolare ma, tra coloro che progettano questo cambio radicale, non di rado ci sono anche professionisti di lungo corso, con alle spalle carriere consolidate e stipendi importanti. L’identikit è sorprendentemente trasversale: si va dai giovani alle prese con un mercato del lavoro frustrante, fino agli over 50 in cerca di un riscatto personale prima della pensione.

Mollare tutto e cambiare vita non è solo voglia di fuga

In fondo, il motto "mollare tutto e cambiare vita" ci dice molto su come sta cambiando il nostro modo di valutare il lavoro, il tempo e la felicità. Non è solo voglia di fuga, ma la ricerca – legittima – di un’esistenza più autentica, in sintonia con i propri bisogni e valori. Quindi sì, forse non tutti possono davvero mollare tutto. Ma sognarlo – e magari provarci, con i piedi ben piantati per terra e un piano in tasca – non è più considerato folle. Anzi, è diventato quasi di moda. E forse, in un’epoca dove tutto sembra correre troppo veloce, rallentare e cambiare strada è il gesto più rivoluzionario di tutti.

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Fabio Giusti
Redattore

Nato a Napoli e adottato da Roma, passa la quasi totalità delle sue ore da sveglio a leggere libri, ascoltare musica e vedere molti (ma mai troppi) film. E, se consideriamo che ha 48 anni, sono davvero un sacco di ore. Nel tempo che resta scrive. Dei libri che legge, della musica che ascolta e dei molti (ma mai troppi) film che vede.

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