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Siamo giunti al terzo capitolo di questo filone seriale antologico, dedicato ai volti del terrore. Ideato da Ryan Murphy e Ian Brennan, questo vortice horror sui mostri americani che hanno scioccato il mondo, torna con Monster: La storia di Ed Gein. In questa nuova stagione dunque, ci si concentra su un serial killer a dir poco inquietante e molto iconico. A interpretarlo troviamo Charlie Hunnam e accanto a lui un cast d’eccezione: Laurie Metcalf nei panni della madre di Gein, Augusta, Tom Hollander nel ruolo del celebre regista Alfred Hitchcock; e Olivia Williams nei panni di Alma Reville, moglie, sceneggiatrice e montatrice di Hitchcock.
Tra finzione e realtà, questo capitolo su Ed Gein aggiunge quindi un nuovo tassello al lato oscuro statunitense. Dopo La storia di Jeffrey Dahmer (2022) e La storia di Lyle ed Erik Menendez (2024), La storia di Ed Gein è la terza stagione della serie antologica americana Monster che farà il suo debutto su Netflix il 3 ottobre 2025 con tutti gli 8 episodi.

Nelle fredde e remote campagne del Wisconsin degli anni ’50, un individuo solitario e apparentemente innocuo vive in una fattoria cadente. Si chiama Ed Gein. Dietro il suo volto tranquillo e i modi gentili, si cela un orrore indicibile: una casa trasformata in museo dell’orrore, così agghiacciante da ridefinire l’immaginario del male in America.
Spinto dalla solitudine, da profondi disturbi mentali e da un’ossessione morbosa per la madre, Gein ha commesso crimini così deviati da generare un nuovo archetipo di mostro, destinato a influenzare per sempre il cinema horror. Il suo macabro lascito ha dato forma a figure iconiche e disturbanti, scolpendo nell’inconscio collettivo la figura del killer psicopatico.
Ed Gein non è stato solo un criminale: è diventato l’incarnazione di un’epoca, l’origine del terrore moderno.
Ed Gein, nato Edward Theodore Gein (1906–1984), è stato un assassino statunitense, la cui storia ha avuto un impatto profondo sulla cultura popolare del Paese, soprattutto nel genere horror.

All’apparenza un uomo tranquillo e riservato, Gein nacque e visse a Plainfield, una piccola comunità rurale del Wisconsin. Trascorse gran parte della sua vita in isolamento, in una vecchia fattoria insieme alla madre Augusta, una donna rigida, bigotta e profondamente religiosa.
La loro relazione fu segnata da un legame morboso e opprimente. Dopo la morte di Augusta, Ed si ritrovò completamente solo, ed è proprio allora che iniziarono a emergere i suoi comportamenti più disturbanti. Da qui iniziò il suo percorso fatto di sangue e follia che diventò, in parallelo, anche lo specchio di una società malata.
Gein non fu semplicemente un criminale, ma divenne il volto di un orrore più profondo: quello che nasce dal trauma, dalla solitudine e da una mente completamente spezzata. La sua vicenda ha lasciato un segno indelebile nell’immaginario collettivo, alimentando la creazione di alcune delle figure più inquietanti della narrativa horror.
Sebbene non fosse tra i serial killer più prolifici, la macabra natura dei suoi crimini, e il simbolismo che li circonda, ha ispirato vari personaggi iconici del cinema. Dal Norman Bates di Alfred Hitchcock in Psyco, al Leatherface di Non aprite quella porta fino al Buffalo Bill de Il silenzio degli innocenti.
Ma purtroppo, la realtà supera troppo spesso la finzione e dopo il suo arresto, Gein fu dichiarato mentalmente instabile e internato in un ospedale psichiatrico. Lì trascorse il resto della sua vita fino alla morte, avvenuta nel 1984. Non mostrò mai vero rimorso, né una reale comprensione dell’orrore delle sue azioni.
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