Camminata giapponese
Camminata giapponese - Shutterstock, foto di Chay_Tee

Cos'è la camminata giapponese e perché fa bene a mente e corpo

Rimettersi in forma con questo metodo facile e adatto a tutte le età
A cura di Pietro Paolucci
Articolo pubblicato il:
16 Agosto 2025

Sono diverse le attività che permettono di tornare in forma a qualsiasi età, alcune delle quali grazie ai social diventano dei trend, delle vere e proprie tendenze. È il caso della cosiddetta camminata giapponese, un metodo di allenamento semplice ma efficace, adatto a tutti e a tutte le stagioni, estate compresa (scegliendo orari consoni, s'intende). Vale quindi la pena conoscerla meglio, non tanto perché diventata virale su TikTok, ma perché è benefica per vari motivi, confermati anche dalla scienza.

Cos'è la camminata giapponese e come funziona

Camminare nel parco
Camminare in un parco - Shutterstock, foto di Bignai

La camminata giapponese è un'attività fisica in cui si alternano 3 minuti di camminata veloce a 3 minuti di camminata lenta, adatta a persone di tutte le età e praticabile praticamente ovunque, senza la necessità di dispositivi o strumenti particolari: bastano un paio di scarpe e uno smartphone, un orologio o un qualche dispositivo dotato di cronometro.

Nasce in Giappone all'Università di Shinshu, metodo noto anche come Slow Jogging messo a punto dai professori Hiroshi Nose e Shizue Masuki e diffusosi in tutto il mondo negli ultimi anni, anche grazie ai social media.

La particolarità della camminata giapponese sta nell'essere un allenamento a intervalli, che sfrutta quindi il principio del sovraccarico: sottopone cioè il corpo a brevi periodi di sforzo alternati a momenti meno intensi in cui si recupera. Un metodo di allenamento efficace per ottenere benefici e adattamenti vari che viene utilizzato anche in molti sport aerobici come la corsa, il ciclismo e il nuoto.

Ricapitolando, la camminata giapponese funziona così:

  • 3 minuti di camminata veloce, ovvero a un ritmo sostenuto e abbastanza intenso in cui il respiro e il battito cardiaco si percepiscono accelerati, ma a un ritmo in cui si riesce a tenere una conversazione senza problemi (e senza affanno);
  • 3 minuti di camminata lenta, ovvero a un ritmo "da passeggio" in cui il corpo recupera lo sforzo precedente.

Questo ciclo va ripetuto per almeno 30 minuti, possibilmente non meno di 4 volte alla settimana per ottenere dei benefici concreti, essendo un'attività fisica a basso impatto.

I benefici mentali e fisici della camminata giapponese

Stretching post sport
Stretching post sport - Shutterstock, foto di Pheelings Media

Sono diversi i benefici della camminata giapponese, sia fisici che mentali. Molti di questi sono in comune con quelli legati alle camminate comuni, tra cui la perdita di peso, la riduzione della pressione sanguigna e dei livelli di glicemia oltre all'aumento della tonicità dei muscoli degli arti inferiori. Ma proprio grazie alle variazioni di intensità dello sforzo gli effetti sono maggiori.

Oltre ai benefici fisici, la camminata giapponese è consigliata anche perché migliora il benessere mentale, contribuendo a migliorare l'umore e a ridurre lo stress, complici anche il rilascio delle endorfine e l'abbassamento dei livelli di cortisolo peculiari delle attività aerobiche.

Leggi anche: Quando la corsa lenta diventa la scelta giusta

Fa bene veramente? La scienza conferma

Camminata giapponese - Un'analisi sportiva
Un'analisi sportiva - Shutterstock, foto di Gorodenkoff

Uno studio pubblicato nel 2007 sulla rivista Mayo Clinic Proceedings condotto dai professori menzionati ha evidenziato gli effetti benefici della camminata giapponese sulla salute di adulti e anziani. Rispetto ai gruppi di persone parte del test che non hanno camminato e camminato a intensità moderata ma continua, coloro i quali hanno seguito per cinque mesi il programma di camminata a intervalli hanno ottenuto maggiori miglioramenti della forma fisica, della forza delle gambe e della riduzione della pressione sanguigna.

Ulteriori ricerche hanno poi rilevato benefici anche sul piano mentale, tra cui miglioramenti dell'umore, della concentrazione e della capacità decisionale, un abbassamento dello stress e una migliore qualità del sonno.

Proprio la componente legata alla variazione di intensità è importante non solo per ottenere gli adattamenti fisici, ma anche per la mente perché, come rilevato da un recente studio sull'impatto dell'allenamento a intervalli ad alta intensità sull'ansia pubblicato su PubMed Central lo scorso febbraio, aumentare l'intensità può ridurre in maniera significativa anche i sintomi dell'ansia.

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Pietro Paolucci
Pietro Paolucci
Redattore

Nato a Roma, è un giornalista che si occupa soprattutto di tecnologia e innovazione. Dalle lauree in Letteratura Musica Spettacolo e in Filologia Moderna si indovinano alcuni suoi interessi, ma gli piacciono anche le montagne, nuotare, la psicologia e andare nei posti che non conosce. Ha tre biciclette, quattro chitarre e altre cose che non ha tempo di rispolverare, dice. Da vecchio vorrebbe mettere piede su Marte, o quantomeno scriverne un reportage.

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