Lame rosse
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Le lame rosse e il lago di Fiastra

Nel Parco dei monti Sibillini, fra torri e pinnacoli che virano all'amaranto, c'è un canyon mozzafiato
A cura di Silvia Bartolomei
Articolo pubblicato il:
5 Agosto 2023

Situate sopra il Lago di Fiastra, precisamente nella frazione di San Lorenzo al Lago, troviamo le Lame Rosse, facilmente raggiungibili dall’autostrada A14.

Una volta giunti a Camerino, è sufficiente proseguire per Località Sfercia e SP98 in direzione di via Sibillini/ Strada provinciale 47 a San Lorenzo al Lago.

Ci troviamo nel cuore dei monti Sibillini, tra faggi e aceri, in una zona delle Marche che regala magnifiche suggestioni, con caratteristiche formazioni rocciose che ricordano un Grand Canyon in miniatura.

Questi 30 bizzarri calanchi di arenaria dalle forme spigolose sono unici nel loro genere, poiché privi della parte di roccia che ne ricopre la superficie. Motivo per cui il substrato di ferro è in vista, conferendo loro quel tipico colore rosso visibile soprattutto alle luci dell’alba e del tramonto. Gli agenti climatici infatti, attraverso una lenta erosione durata migliaia di anni, hanno causato la perdita della parte calcarea della montagna che si è frantumata e depositata sul terreno, andando a

creare un lungo ghiaione.

Lame rosse
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Un trekking alla scoperta del Colorado d'Italia

Grazie alla loro bellezza, soprattutto nel periodo estivo, le Lame Rosse sono visitate da numerosi turisti, che raggiungono il vicino lago di Fiastra, la cui diga rappresenta il punto di partenza per il percorso di trekking che porta alla scoperta di questa meraviglia.

Per poter raggiungere le Lame Rosse è necessario percorrere un tragitto di 7 km complessivi tra andata e ritorno con un dislivello di 250 metri, non particolarmente difficile e adatto a tutti. Fondamentale ricordarsi di portare con voi acqua e cibo, poiché lungo il sentiero non ci sono fontane né punti di ristoro.

Il tracciato prevede inizialmente una strada sterrata che si sviluppa successivamente all’ombra di un lecceto, che diventa un sentiero subito dopo. Dopo circa 20 minuti, si continua in salita fino ad arrivare all’ultimo tratto, riconoscibile dalla presenza del ghiaione, che nella parte finale regala una pendenza più marcata.

Una fatica, però, che sarà ripagata nell’ammirare il rosso delle lame che contrasta con il verde della fitta vegetazione circostante e con il turchese delle acque del lago.

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Silvia Bartolomei
Redattrice

Nata a Roma, si è laureata in Turismo presso l’università La Sapienza per poi approfondire le proprie conoscenze attraverso un master in Digital
Marketing. Presenta una doppia identità: nel fine settimana è una travel addicted sempre con lo zaino in spalla mentre durante la settimana si trasforma in redattrice. Ama cucinare e cimentarsi sempre in nuove ricette. Si occupa di redigere contenuti nelle categorie Outdoor, Travel e Food&Drink. Il suo
motto? una vita in movimento.

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