Ci sarà un nuovo videogioco di FIFA, in arrivo (solo) su Netflix
Due soli requisiti per giocarci: un abbonamento a Netflix e uno smartphone (e un po' di pazienza)

Quest’anno, tra i molti videogiochi candidati agli Indie Game Awards (IGA), uno in particolare ha attirato l’attenzione, anche a causa di alcune polemiche con conseguente squalifica - stiamo parlando di Clair Obscur: Expedition 33. Il gioco era già stato premiato come Game of the Year ai The Game Awards (TGA) e aveva conquistato altri otto riconoscimenti nello stesso evento, diventando il titolo con il maggior numero di premi vinti in una singola edizione dei TGA, superando il precedente record detenuto da The Last of Us: Parte 2.
Successivamente, Expedition 33 aveva ottenuto anche il premio Indie Game of the Year e quello di Debut Game agli IGA, assegnato come miglior opera prima. Tuttavia, alcune dichiarazioni successive hanno rivelato che lo studio Sandfall Interactive aveva utilizzato, seppur in minima parte, strumenti di intelligenza artificiale generativa per creare alcune sezioni del gioco. Questa ammissione ha portato alla squalifica del titolo per violazione del regolamento degli IGA e alla revoca di tutti i premi assegnati.

Sentiamo spesso parlare dei The Game Awards (TGA), definiti gli “Oscar dei videogiochi”, mentre il nome Indie Game Awards (IGA) è meno conosciuto. Questo evento nacque nel 2024 con lo scopo di celebrare e premiare i videogiochi creati da sviluppatori indipendenti, ossia coloro che non fanno parte di grandi studi o publisher tradizionali. Il premio riconosce la creatività, l’innovazione e l’originalità nello sviluppo, valorizzando titoli realizzati con risorse spesso più limitate rispetto ai giochi AAA.
Così come i TGA rappresentano per molti sviluppatori una vetrina importante per farsi conoscere dal pubblico, anche gli IGA sono fondamentali per gli sviluppatori indipendenti. Offrono visibilità a piccoli gioielli del mondo videoludico che rischierebbero di restare oscurati dai titoli più grandi e blasonati, premiando chi mette anima e cuore nello sviluppo delle proprie opere.
Per quanto se ne possa discutere, Clair Obscur: Expedition 33 è senza dubbio un videogioco di grande valore. Riesce a combinare una narrazione matura e coinvolgente, un’ambientazione evocativa supportata da una forte direzione artistica e una colonna sonora capace di valorizzare l’intera campagna di gioco. A questo si aggiunge la non facile impresa di aver riportato in auge un sistema spesso bistrattato come il combattimento a turni.
Per questi motivi, il titolo era considerato da molti il principale candidato alla vittoria sia come Game of the Year sia come Indie Game of the Year. Sorge quindi spontanea una domanda: cosa è successo affinché gli venissero revocati i premi ottenuti agli IGA?
Nel regolamento degli Indie Game Awards è presente una clausola molto chiara che vieta l’utilizzo di intelligenza artificiale generativa per la produzione di qualsiasi parte o sezione del gioco. Questa regola era nota allo studio Sandfall Interactive, che tuttavia ha confermato l’utilizzo di tali strumenti solo dopo la premiazione, ammettendo di aver fatto ricorso, seppur in minima parte, a tecnologie di IA generativa.

Molte delle critiche rivolte al gioco ruotano attorno a una singola domanda: possiamo considerare Clair Obscur: Expedition 33 un vero titolo indie? Per quanto possa sembrare una questione banale, questo interrogativo ha generato una polemica significativa nel mondo dei videogiochi, riaccendendo il dibattito su cosa renda effettivamente un gioco “indie”.
La difficoltà nel definire con precisione questa categoria è stata riconosciuta anche da Geoff Keighley, creatore dei The Game Awards, che in passato ha sottolineato come la distinzione tra giochi indipendenti e produzioni più strutturate sia sempre più sfumata, rendendo la categoria Best Independent Game una delle più complesse da delimitare.
Ma quindi, cosa definisce realmente un gioco indie?
Generalmente, un videogioco viene considerato indie quando presenta alcune delle seguenti caratteristiche:
Leggi anche: Gaming e intelligenza artificiale: l'oggi e il domani di un rapporto già stretto, secondo Google
Va inoltre sottolineato che un gioco indie può appartenere a qualsiasi genere, senza limitazioni specifiche. Perciò, alla luce di queste definizioni, Clair Obscur: Expedition 33 può davvero essere considerato un indie? Seguendo la scia delle polemiche emerse, diversi elementi hanno alimentato i dubbi:
Un’ulteriore critica mossa a Sandfall Interactive riguarda il fatto che Expedition 33 avrebbe finito per mettere in ombra produzioni più piccole, considerate da molti altrettanto meritevoli. Il titolo, infatti, ha conquistato non solo il Game of the Year, ma anche premi come Best Independent Game e Best Debut Indie Game, superando concorrenti del calibro di Blue Prince di Dogubomb, Hades II di Supergiant Games e l’attesissimo Hollow Knight: Silksong di Team Cherry.
Non spetta a noi stabilire se tutto ciò sia stato giusto o meno. La domanda finale resta quindi aperta al lettore: era davvero necessario che Clair Obscur: Expedition 33 vincesse così tanti premi, oscurando gli altri concorrenti?

Il dubbio potrebbe sorgere: perché l'utilizzo dell'IA generativa in Clair Obscur: Expedition 33 ha suscitato così tante polemiche, tanto da pesare sulla squalifica agli Indie Game Awards? Ma, prima di tutto, cos'è una IA generativa? Un’IA generativa è un tipo di intelligenza artificiale in grado di creare contenuti nuovi, come testi, immagini, musica, video, mappe e modelli 3D, basandosi su ciò che ha appreso dai dati utilizzati durante il suo addestramento. Non serve quindi fornire istruzioni dettagliate per ogni output: l’IA “impara” dai dati e genera autonomamente contenuti originali.
Negli studi di videogiochi questa tecnologia viene sempre più spesso utilizzata per generare mappe, livelli procedurali, texture e oggetti, per creare dialoghi dinamici per i personaggi non giocanti (NPC), così da rednere il mondo di gioco più realistico; oppure per supportare gli sviluppatori nella scrittura di storie e missioni, produrre bozze preliminari di asset su cui poi gli artisti possano lavorare e persino sperimentare soluzioni creative e prototipi, risparmiando tempo nello sviluppo.
Se da un lato l’IA generativa può quindi rappresentare un vantaggio per l’industria videoludica, dall’altro continua a suscitare dibattiti etici e professionali - dall'impatto sul lavoro ai diritti d’autore, fino anche al voice cloning riferito al doppiaggio. Non bisogna però considerare l’IA generativa un “pericolo” a prescindere: tutto dipende dall’uso che se ne fa. Come ha affermato Swen Vincke, fondatore di Larian Studios (creatori di Divinity e del pluripremiato Baldur’s Gate III, Game of the Year 2023), l’IA può essere utile per svolgere compiti ripetitivi o creare bozze preliminari, consentendo agli artisti e ai team di concentrarsi sulle parti più creative e importanti della produzione.
Leggi anche: Arriva Steam Machine, l'alternativa di Valve a PlayStation e Xbox
Data la squalifica di Clair Obscur: Expedition 33, gli Indie Game Awards hanno quindi annunciato due nuovi vincitori. Il premio Indie Game of the Year è stato assegnato a Blue Prince, puzzle game sviluppato da Dogubomb, mentre Sorry We’re Closed, survival horror di à la mode games, ha ricevuto il riconoscimento come Debut Game. Questi due titoli, per quanto molto diversi tra loro, sono accomunati da una produzione più contenuta e da una forte identità creativa che, senza nulla togliere a Expedition 33, rispecchiano in modo più evidente l’idea di gioco indie su cui gli stessi IGA si basano.
Ma al di là delle polemiche, la vicenda di Expedition 33 ha riacceso un dibattito sicuramente necessario: qual è il confine tra indipendenza creativa, produzione ad alto budget e utilizzo delle nuove tecnologie? Una domanda a cui, ad oggi, l’industria non è ancora stata in grado di rispondere in modo esaustivo e definitivo, e che temiamo non troverà una risposta nel breve periodo.
Vuoi di più? Estendi il tuo mondo digitale con la nostra app – scaricala subito!