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Non avete ancora sentito parlare di WikiTok? Tutti conoscono Wikipedia, fedele compagna di studi, ma non tutti sanno che l’enciclopedia a cui eravamo tanto abituati si rinnova. La necessità di creare una nuova versione di Wikipedia sarebbe nata dal desiderio di avvicinarsi il più possibile ai giovani e quale modo migliore, dunque, di proporgli una versione ispirata al social più usato del momento - TikTok?
WikiTok è un app gratuita disponibile sia da browser mobile che da desktop. Attualmente è stata tradotta in quattordici lingue: inglese, spagnolo, tedesco, francese, indonesiano, italiano, olandese, polacco, portoghese, russo, svedese, coreano, cinese e giapponese.
Di base permette di fruire degli stessi contenuti di wikipedia ma a differenza di questo permette all’user una navigazione più dinamica, molto simile ai social a cui tutti noi siamo abituati. Vi è la possibilità di salvare una pagina, condividerla o aggiungere una reazione.
La grande differenza con i social è però una, totale assenza di algoritmo. Tema molto caro allo sviluppatore americano che lo ha ideato. La scelta di non profilare all’utente contenuti basati sui propri interessi deriva dal fatto di voler fornire un informazione “sana” in cui le scelte non sono dettate da un algoritmo poco trasparente.
Come tutti i grandi progetti, questo è nato quasi per caso. Lo sviluppatore Tyler Angert dopo aver coniato il termine WikiTok, ha lanciato una vera e propria sfida ai suoi colleghi: tutta Wikipedia in un’unica pagina scorrevole.
Gemal ha colto la palla al balzo e già dopo poche ore dalla challenge aveva realizzato grazie al supporto dell’intelligenza artificiale Claude di Anthropi il progetto.
Grazie all’AI si è velocizzato l’intero processo, dando vita ad un risultato sorprendente. Inoltre, chiunque volesse contribuire al progetto potrà trovare il codice sul sito GitHub.
Dopo aver fatto accesso sul broswer mobile o da desktop, appaiono una serie di articoli casuali a scorrimento verticale. Ogni voce è accompagnata da un’immagine dell’articolo corrispondente e si conta in futuro di aggiungere anche video.
Cliccando sulla voce leggi di più vi è la possibilità di collegarsi alla pagina di Wikipedia. Facendo swipe si passa all’articolo successivo.
Nonostante l’assonanza con TikTok questo rappresenta un modo più produttivo di passare i così detti “momenti morti”.
Scrollando si impara e non solo, si innesca lo stesso meccanismo per il quale i social danno dipendenza ma questa volta portando solo benefici.
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