Certosa di Trisuliti
Certosa di Trisuliti. Fonte Shutterstock by SerFeo

Eremi e certose nel Lazio, tre mete per una gita immersi nella tranquillità

Volete sfuggire dal caos della città per un giorno? Ecco tre luoghi dove regna la tranquillità
A cura di Alessandro Cipolla
Articolo pubblicato il:
17 Agosto 2025

Quando si pensa al Lazio il primo pensiero - ca va sans dire - corre a Roma, oppure alle diverse località del litorale che in estate si riempiono di turisti provenienti da ogni parte d'Italia. Soprattutto chi vive in città però può avere un innato desiderio di tranquillità e di silenzio, un modo questo per resettare la mente e tornare a essere in totale connessione con la natura e con se stessi. Oltre a un immenso patrimonio culturale, artistico e paesaggistico, il Lazio è una regione che può contare anche su diversi eremi, certose e monasteri, disseminati in tutto il suo territorio.

Un eremo è un luogo remoto - spesso in montagna o nel mezzo della natura - dove uno o più religiosi vivono isolati dal resto del mondo. Il monastero invece è un complesso solitamente più grande dove vivono monaci o monache, che creano una sorta di comunità dedita non solo alla preghiera, ma anche al lavoro tanto che spesso viene raggiunta una sorta di autosufficienza. La certosa invece è sempre un monastero però appartenente all'ordine dei certosini, con ogni monaco che ha un proprio eremo dove vive in solitudine, tranne quando si riunisce con gli altri per momenti comuni di preghiera.

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Eremi e certose nel Lazio: tre mete da visitare

Questi luoghi sono di grande impatto emotivo e culturale, visto che spesso si tratta di autentici gioielli architettonici. Nel Lazio ce ne sono molti anche in virtù della conformazione geografica della parte interna della Regione favorevole a queste tipologie di costruzioni. In più stiamo parlando di una zona simbolo del cristianesimo, con molte famiglie nobili che in passato hanno finanziato la costruzione di queste tipologie di complessi religiosi come segno di devozione e prestigio. Non tutti sanno però che eremi, certose e monasteri, in molti casi sono visitabili oltre a essere noti per l'ospitalità riservata ai pellegrini.

Fuggire per una giornata dal caos della città per rifugiarsi in un luogo isolato e immerso nella natura, magari da raggiungere al termine di una passeggiata o di vero e proprio trekking, è l'ideale per chi vuole ritrovare quella tranquillità perduta nel frastuono delle "giungle di cemento" vivendo, al tempo stesso, dei momenti di grande impatto spirituale. Per chi volesse immergersi per qualche ora nella quiete più totale, ecco tre mete ideali da raggiungere nel Lazio: la Certosa di Trisulti, l'Eremo di Greccio e il Monastero di Poggio Bustone.

Certosa di Trisulti

Certosa di Trisulti, Lazio
Certosa di Trisulti, Lazio, Fonte Shutterstock by SerFeo

Questo viaggio non può che iniziare dalla Certosa di Trisulti, un luogo dal grande valore spirituale, culturale e architettonico. Ci troviamo nel Comune di Collepardo in Provincia di Frosinone, nel cuore dei Monti Ernici. La certosa si trova a circa 6 chilometri dal paese ed è posizionata ai piedi del Monte Rotonaria a quota 825 metri sul livello del mare. Tutta la zona di Collepardo è caratterizzata da gole - la più famosa è quella che porta il nome di questo piccolo comune del frusinate -, grotte e voragini. Arrivare in questo luogo però non è troppo complicato visto che esiste un parcheggio libero vicino al complesso, mentre dall'A1 il paese di Collepardo è facilmente raggiungibile tramite l'uscita Anagni-Fiuggi.

La Certosa di Trisulti è stata realizzata nel 1204 per volere di Papa Innocenzo III, in una zona totalmente immersa nei boschi del Monte Rotonaria. La struttura è composta da diversi edifici tra cui spiccano il Palazzo di Innocenzo III - dove è presente una biblioteca con oltre 35.000 volumi di inestimabile valore storico - e una farmacia settecentesca perfettamente conservata, impreziosita poi da dipinti e vasi antichi. Di grande impatto è anche la Chiesa di San Bartolomeo, realizzata in stile neoclassico con diversi affreschi presenti all'interno. Questa certosa è stata dichiarata Monumento Nazionale nel 1879 e, di recente, è tornata a essere visitabile. In estate - la prenotazione è obbligatoria nei giorni festivi - gli orari vanno dalle 10:30 alle 11:30 e dalle 15:30 alle 16:30, mentre in inverno cambia l'orario pomeridiano che è ristretto dalle 14:30 alle 15:00.

Eremo di Greccio

Eremo di Greccio, Lazio
Eremo di Greccio, Lazio. Fonte Shutterstock by Lucky Team Studio

Chiunque visitando Rieti abbia alzato lo sguardo alla volta delle montagne circostanti, di certo ha notato una particolare costruzione che sembra essere incastonata nella roccia: l'Eremo di Greccio. Come detto siamo nel reatino, non lontano da Roma visto che dalla Capitale basta circa un'ora di auto per arrivare, naturalmente il tutto in base al traffico. Greccio conta poco più di mille abitanti e fa parte del circuito dei "Borghi più belli d'Italia", grazie al suo centro medioevale perfettamente conservato. Di certo l'eremo è la più grande attrazione ed è raggiungibile dal centro del paese tramite un percorso da fare a piedi.

La grande notorietà dell'Eremo di Greccio è dovuta al fatto che qui, nel 1223, San Francesco d'Assisi ha allestito il primo presepe vivente. Non a caso il luogo è conosciuto anche come la "Betlemme francescana", tanto che i due Comuni sono gemellati. L'eremo si erge a quasi 700 metri di altezza, come scavato nella parete della montagna. Leggenda vuole che sia stato un bambino a indicare a San Francesco questo luogo per edificare l'eremo - uno dei quattro facenti parte dei santuari francescani della Valle Santa -, oltre che suggerire l'idea di realizzare un presepe vivente che si è tenuto in quella che ora è chiamata la Cappella del Presepio. All'interno sono presenti degli splendidi affreschi dell'epoca, con il sito che è visitabile gratuitamente tutti i giorni dalle 8:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19:00.

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Monastero di Poggio Bustone

Monastero Poggio Bustone, Lazio
Monastero Poggio Bustone, Lazio. Fonte Shutterstock by hal pand

Sempre nel reatino un altro gioiello è il Monastero di Poggio Bustone, facente parte anch'esso dei santuari francescani della Valle Santa. Famoso anche per aver dato i natali a Lucio Battisti, Poggio Bustone è un comune di 2.000 abitanti poco fuori Rieti - dista circa 12 chilometri -, posizionato a 750 metri di altezza lungo le pendici del Monte Rosato. Arrivare al monastero dal paese è possibile dopo aver fatto a piedi una salita di circa 2 chilometri, percorribili in poco più di trenta minuti. Più impegnativo, ma molto più simbolico e affascinante, invece è il Cammino di Francesco che parte da Rieti e, dopo 17 chilometri, arriva a Poggio Bustone.

Anche questo santuario è stato fondato da San Francesco, nell'anno 1208 tanto da essere reputato come il primo insediamento francescano nella zona. La struttura è relativamente grande, tanto da ospitare pellegrini nella foresteria previa prenotazione. Il monastero invece è visitabile tutti i giorni dalle 8:30 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 19:00. Oltre al gran valore spirituale, il Monastero di Poggio Bustone può vantare anche delle gemme architettoniche. La Chiesa di San Giacomo è datata alla fine del Duecento, con splendidi affreschi che addobbano anche il chiostro e il refettorio. Imperdibile anche il romitorio - un rifugio per gli eremiti - ricavato nella roccia e recentemente rimesso a nuovo. Infine è possibile raggiungere dopo trenta minuti di cammino la Grotta delle Rivelazioni, il luogo mistico dove San Francesco ebbe la celebre visione dell'Angelo.

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Alessandro Cipolla
Redattore

Marchigiano di nascita e romano d'adozione, giornalista pubblicista e laureato al D.A.M.S., ama scrivere e raccontare tutto ciò che lo circonda, ma non chiedetegli di prendere l'aereo...

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