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Nel cuore delle Marche, una città rinascimentale dove arte, storia e bellezza si intrecciano
Affacciata sull’Adriatico e abbracciata dai colli delle Marche meridionali, Grottammare è uno di quei luoghi che sembrano esistere fuori dal tempo. Mare cristallino, architettura antica, scorci suggestivi e una luce che accarezza ogni pietra del borgo: questo piccolo gioiello della Riviera delle Palme merita di essere scoperto lentamente, passo dopo passo. Questa cittadina marchigiana racchiude nel suo cuore (e nel suo colle) un mondo fatto di meraviglie inaspettate, panorami sospesi e storie che meritano di essere ascoltate. Ma cosa vedere se capitate da quelle parti? Abbiamo selezionato alcune cose da non perdere e da vedere che lasceranno a bocca aperta chiunque visiti Grottammare.
Sospeso su un colle che domina il mare, il borgo di Grottammare alta è il cuore storico della città. Passeggiando tra i suoi vicoli in pietra, si ha la sensazione di entrare in una dimensione parallela, fatta di silenzio, bellezza e memoria. Le case addossate le une alle altre, i piccoli archi e le piazzette segrete raccontano una storia che affonda le radici nel Medioevo.
In cima al borgo si trova la Chiesa di San Giovanni Battista, da cui si gode una vista mozzafiato sull’intero litorale. Non lontano, il Teatro dell’Arancio, con la sua facciata neoclassica, è un piccolo scrigno culturale che ospita eventi e mostre. Al suo interno si trova anche il Museo Sistino, che raccoglie opere sacre e testimonianze della vita religiosa della zona.
Scendendo verso la costa, Grottammare mostra il suo volto moderno e vivace, ma sempre elegante. Il lungomare è una promenade ordinata e verdeggiante, fiancheggiata da palme, piste ciclabili e stabilimenti balneari curati. Il mare, premiato più volte con la Bandiera Blu, è basso e sabbioso, perfetto per le famiglie e per chi cerca una vacanza rilassante.
Tra i viali alberati si trovano anche villini liberty che raccontano l’epoca in cui Grottammare era una rinomata località di villeggiatura. La Palazzina Kursaal, costruita nel primo Novecento, è uno degli esempi più eleganti dell’architettura di quel tempo, oggi sede di mostre e appuntamenti culturali.
Non tutti sanno che Papa Sisto V, uno dei pontefici più discussi e influenti del Cinquecento, è nato proprio qui. La sua casa natale si visita ancora oggi, nel cuore del borgo antico. Un luogo semplice, ma dal fascino profondo, che aggiunge un tassello importante alla storia della città. Grottammare sorprende anche per la sua vivacità culturale. In estate il borgo si anima con mostre, concerti, rassegne teatrali. Grottammare non è solo mare e architettura: il suo territorio è un connubio perfetto tra natura e cultura. I percorsi panoramici tra le colline offrono esperienze autentiche per chi ama camminare, pedalare o semplicemente perdersi nel paesaggio rurale marchigiano.
Una delle tappe da fare a Grottammare è la scultura dedicata a John Fitzgerald Kennedy, situata nel cuore del centro storico di Grottammare. Quest’opera nasce da un legame personale e profondo: fu Jacqueline Kennedy, appassionata d’arte e grande lettrice, a volere fortemente questo progetto. L’ex first lady era stata allieva e grande ammiratrice del celebre scultore italiano e, nel 1964, affidò proprio a lui l’incarico di realizzare una scultura in memoria del marito, assassinato l’anno precedente.
Jacqueline visitò personalmente lo studio di Fazzini il 2 febbraio 1966, in un momento che suggellava la fiducia e la stima nei confronti dell’artista. Tuttavia, l’opera non venne mai portata a termine. Col tempo, fu lo stesso Fazzini a decidere di donare il bronzo incompiuto alla sua città natale, Grottammare, che nel 1984 lo collocò in piazza a lui intitolata, proprio nel centro cittadino.
Oggi, la scultura – recentemente restaurata – continua a suscitare emozione e curiosità. Osservandola dal punto giusto, in piedi davanti al blocco di bronzo con lo sguardo rivolto verso Corso Mazzini, si distingue chiaramente il profilo del presidente americano, modellato con la forza espressiva e poetica che contraddistingue il linguaggio di Fazzini. Un’opera incompleta, sì, ma ricca di significato, capace di trasformare la memoria in forma e materia, e che non si può non vedere e ammirare se si viene a Grottammare.
Ultimo suggerimento, ultima perla che bisogna vedere assolutamente se si viene in visita a Grottammare. Il museo dedicato a Giacomo Pomili, noto con lo pseudonimo di Il Tarpato, celebra l’opera e l’universo creativo di uno dei pittori naïf più singolari del panorama artistico italiano. La sua apertura rappresenta il compimento di un lungo e articolato progetto di recupero del centro storico di Grottammare, e in particolare della suggestiva Piazza Peretti, che oggi ritrova nuova vita proprio grazie alla cultura.
L’edificio, un tempo abbandonato, è stato trasformato in un luogo di bellezza e memoria, dove le pennellate dense e visionarie di Pomili raccontano una storia fatta di spontaneità espressiva e immaginazione popolare. Attraverso un percorso articolato in cinque stanze tematiche, il museo invita i visitatori a scoprire il mondo dell’artista, dalle prime opere agli ultimi lavori.
Ogni sala offre uno spaccato della sua produzione: dalle tele degli esordi, ancora acerbe ma già dense di simboli, ai dipinti ispirati alle leggende popolari, fino a quelli di carattere sacro. Un’intera sezione è dedicata alle figure femminili, protagoniste enigmatiche e fiere, e ai paesaggi, che si stagliano come quinte teatrali sospese tra realtà e sogno. Varcando la soglia del museo, si entra non solo nel mondo pittorico de Il Tarpato, ma anche nell’anima più autentica di Grottammare, restituita alla sua comunità e ai visitatori grazie alla forza dell’arte.
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