Il turismo enogastronimico è sempre più in voga
Il turismo enogastronimico è sempre più in voga. Shutterstock by maxbelchenko

Perché il cibo è il nuovo motivo per cui viaggiare, il boom del turismo enogastronomico

Ormai sempre più spesso è il cibo a spingerci a pianificare viaggi. Vediamo perché
A cura di Alessandro Cipolla
Articolo pubblicato il:
20 Settembre 2025

Il turismo enogastronomico rappresenta uno zoccolo duro della nostra economia e, sempre più, il cibo rappresenta uno dei motivi che ci spingono a viaggiare. Un trend, questo, che è globale, con l'Italia - e soprattutto gli italiani - pienamente coinvolta da questa tendenza. Del resto la cultura enogastronomica è un pilastro della nostra tradizione, con colazioni, pranzi e cene che sono degli autentici riti. Non a caso a noi piace stare anche a lungo a tavola, dove spesso poi l'argomento centrale dei vari discorsi è il... cibo. Una sorta di "ossessione" che fa la spia su come il mangiare bene - e magari farlo in compagnia - per noi sia qualcosa di molto importante.

In virtù di questo può apparire naturale che in molti decidano di visitare un luogo non solo per le bellezze naturali, culturali o monumentali, ma anche per il cibo. Un fenomeno così in espansione che diverse località puntano tutto sulle proprie eccellenze enogastronomiche come volano per il turismo. Prendiamo il caso di Ascoli Piceno. La maggior parte dei turisti si reca nella cittadina marchigiana per mangiare le celebri olive ascolane - se le assaggiate in loco vi accorgerete che quelle che avete finora mangiato non si avvicinano neanche minimamente alle vere olive ascolane -, con molti poi che si meravigliano di come anche tutta la città sia molto bella, parlando di gradevole scoperta di fronte a un gioiello medioevale ricco di storia. Se invece di puntare sulle sue magnifiche piazze, sui quartieri medioevali e su dei ponti romani unici nel suo genere, Ascoli Piceno ha deciso invece di ergere l'oliva a proprio simbolo per attirare i visitatori, vuole dire che il turismo enogastronimico ormai è diventato qualcosa di molto importante.

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I numeri del turismo enogastronomico

Turisti prnzano nel borgo di Monteriggioni
Turisti pranzano nel borgo di Monteriggioni, in provincia di Siena. Shutterstock by Luca Lorenzelli

Per capire quanto il cibo e il buon vino sia sempre più spesso il motivo di fondo dei nostri viaggi, diamo uno sguardo a qualche numero riguardante il turismo enogastronomico. Stando ai dati relativi al 2023, in Italia il settore ha avuto un impatto economico pari a 40 miliardi di euro. Giusto per rendere l'idea, si tratta di una cifra di poco inferiore alla portata complessiva delle nostre due ultime manovre economiche. Si tratta di un dato in aumento del 12% rispetto l'anno precedente, con questa ingente torta che è suddivisa in 9,2 miliardi di introiti diretti, 17,2 miliardi indiretti e i restanti 13,7 miliardi relativi all'indotto.

Un altro dato molto interessante è che 14,5 milioni di italiani hanno dichiarato di aver fatto almeno una vacanza enogastronomica negli ultimi anni. Il cibo però spinge anche gli stranieri a venire in vacanza in Italia. Stando all'ENIT, nel 2024 i soggiorni enogastronomici internazionali in Italia sono aumentati del 176% rispetto al 2023, con 2,4 milioni di presenze provenienti da ogni parte del mondo. Interessante è vedere come sia il vino il motivo di maggiore interesse da parte di questi turisti enogastronimici, con a seguire altre eccellenze nostrane come olio, pizza, pasta e formaggi.

Perché ci piace viaggiare per il cibo

Tagliere e vino tradizionale di montagna
Tagliere e vino tradizionale di montagna. Shutterstock by Razbitnov

L'Italia è un Paese a forte vocazione turistica, potendo contare su un inestimabile patrimonio paesaggistico, storico e culturale. Ogni estate però vengono organizzate centinaia di sagre in tutto lo Stivale, un modo questo per prendere anche per la gola i turisti - e non solo, visto che in molti casi gli eventi sono rivolti soprattutto a chi abita in zona - unendo le gioie culinarie a quelle di passare una vacanza nel Belpaese. Di recente per noi è diventato "normale" anche prenotare una camera solo per andare a visitare una cantina, un caseificio, un frantoio oppure un'azienda agricola.

Molti altri invece si mettono in viaggio anche solo per assaporare un autentico cacciucco a Livorno oppure un inimitabile risotto all'amarone a Verona. Non bisogna tralasciare poi l'aspetto legato ai social. Siamo bombardati infatti da food blogger che promuovono le varie eccellenze locali, mentre molti sono presi dalla smania di postare la foto del piatto perfetto, anche solo per far "rosicare" i propri follower. Insomma, il cibo è sempre più un motivo per viaggiare, con l'Italia autentica capofila nel campo del turismo enogastronomico.

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Alessandro Cipolla
Redattore

Marchigiano di nascita e romano d'adozione, giornalista pubblicista e laureato al D.A.M.S., ama scrivere e raccontare tutto ciò che lo circonda, ma non chiedetegli di prendere l'aereo...

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