Cimitero dei treni
Treno abbandonato nel cimitero dei treni in Bolivia - foto via Shutterstock/Delpixel

Un posto unico al mondo: il Cimitero dei Treni in Bolivia sembra un film post-apocalittico

Nel cuore dell’altopiano boliviano un luogo incredibile.
A cura della Redazione
Articolo pubblicato il:
24 Agosto 2025

Nel cuore dell’altopiano boliviano, a pochi chilometri dalla città di Uyuni, si estende un luogo che sembra appartenere a un’altra dimensione: il Cimitero dei Treni. Si tratta di un’area desertica dove decine di locomotive e vagoni arrugginiti giacciono abbandonati, creando uno scenario che mescola malinconia, fascino storico e suggestione visiva.

Questo spazio, divenuto oggi una delle attrazioni turistiche più curiose della Bolivia, non è soltanto un insieme di rottami, ma racconta la storia di un sogno ferroviario mai realizzato. Alcuni luoghi reali sembrano usciti da un film post-apocalittico come Mad Max: Fury Road, regalando a chi ha il piacere di visitarli un'emozione insolita e stimolante.

La nascita e il declino della ferrovia boliviana

cimitero treni Bolivia
Il cimitero dei treni in Bolivia - foto via Shutterstock/javarman

Alla fine del XIX secolo, il governo boliviano decise di puntare sulle infrastrutture ferroviarie come simbolo di modernità e strumento di sviluppo economico. Con l’arrivo di ingegneri e tecnici europei, in particolare britannici, si avviarono grandi progetti di collegamento ferroviario per trasportare minerali preziosi come stagno, argento e rame dalle miniere dell’altopiano fino ai porti dell’Oceano Pacifico.

Uyuni divenne così un nodo fondamentale, un punto di transito in cui le locomotive sostavano prima di intraprendere lunghi viaggi carichi di risorse. Tuttavia, il sogno ferroviario entrò presto in crisi. I terreni ostili, le difficoltà tecniche, i costi elevati e la progressiva diminuzione delle riserve minerarie fecero sì che i progetti rimanessero incompiuti.

Molti treni, una volta simbolo di progresso, furono semplicemente abbandonati ai margini del deserto, destinati a un lento e inesorabile decadimento.

Un paesaggio sospeso tra realtà e immaginazione

Oggi il Cimitero dei Treni si presenta come un enorme spazio aperto, dove le carcasse di più di cento locomotive e vagoni creano uno scenario surreale. I metalli arrugginiti brillano sotto il sole dell’altopiano, mentre la sabbia e il vento modellano lentamente le superfici, trasformandole in opere d’arte naturali.

Camminare tra quei giganti addormentati significa fare un viaggio indietro nel tempo, immaginando il fragore dei motori a vapore, il fumo che si alzava verso il cielo e il via vai di lavoratori che animavano l’area. Oggi invece domina il silenzio, rotto solo dal vento che fischia tra le lamiere contorte.

È questo contrasto a rendere il luogo tanto affascinante: un paesaggio che unisce memoria storica e suggestione estetica, quasi fosse un set cinematografico post-apocalittico. Il sito, non essendo recintato né regolamentato, si può visitare liberamente. I viaggiatori che raggiungono Uyuni per partire alla scoperta del celebre Salar spesso fanno una sosta in questo spazio che, con la sua atmosfera sospesa, diventa parte integrante dell’esperienza nel deserto boliviano.

Tra turismo e memoria

Bolivia
In Bolivia un treno vecchio abbandonato - foto via Shutterstock/Esteban Alejandro

Negli ultimi anni il Cimitero dei Treni è diventato una tappa quasi obbligata per chi visita l’altopiano di Uyuni. Fotografi, viaggiatori e artisti trovano ispirazione tra le vecchie locomotive, che spesso vengono dipinte con graffiti o trasformate in installazioni spontanee. Se da un lato ciò contribuisce a renderle più vivide e moderne, dall’altro solleva dubbi sulla conservazione del sito, che resta comunque privo di una vera tutela ufficiale.

Nonostante l’assenza di un museo o di percorsi guidati, il Cimitero dei Treni conserva un valore unico: quello di raccontare la storia di un progetto di modernizzazione mai realizzato e di un’epoca in cui la Bolivia cercava di affacciarsi al mondo con l’energia delle sue risorse minerarie. Oggi, quei treni immobili e arrugginiti testimoniano non solo un fallimento industriale, ma anche la resilienza di un luogo che, pur trasformato dal tempo, continua ad affascinare e a stimolare la fantasia di chi lo visita.

Come e quando visitarlo

Quasi tutte le agenzie organizzano la visita al Cimitero dei Treni nelle stesse fasce orarie, generalmente tra la tarda mattinata e il primo pomeriggio, pertanto il luogo tende a riempirsi. Questo affollamento rischia di attenuare l’atmosfera suggestiva e un po’ malinconica che caratterizza l’area.

Per goderselo al meglio è preferibile andarci la mattina molto presto, prima delle 8:00, o nel tardo pomeriggio, dopo le 17:00, quando i pullman carichi di turisti non sono ancora arrivati o se ne sono già andati. Il sito si può raggiungere a piedi, oppure in taxi con una spesa di circa 10 boliviani (poco più di un euro).

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Redazione

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