Piattaforma digitale AUBAC Appennino Centrale
Piattaforma digitale dell'AUBAC per l'Appennino Centrale - foto dell'AUBAC

Contro la siccità e la crisi idrica gli Appennini hanno un alleato digitale

Un punto di svolta nella governance della risorsa idrica di questo territorio. Ecco perché
A cura di Pietro Paolucci
Articolo pubblicato il:
17 Agosto 2025

Obiettivo: monitorare in tempo reale le infrastrutture per individuare le criticità e programmare gli interventi futuri con cui affrontare la crisi idrica, ovvero la siccità e le sfide poste dai cambiamenti climatici. Nasce con questo obiettivo la nuova piattaforma digitale per il monitoraggio dei consumi idrici e irrigui, un sistema sviluppato dall'AUBAC (Autorità del Bacino Idrico dell'Appennino Centrale) in collaborazione con i gestori idrici e i consorzi di bonifica. Ma come funziona? A cosa serve in concreto? E perché proprio per gli Appennini? Scopriamone di più.

Cos'è e come funziona il "Digital Twin" dell'AUBAC

Digital Twin Appennino Centrale
Digital Twin Appennino Centrale - immagine dell'AUBAC

Noto come "Digital Twin", si tratta di una replica digitale del sistema idrico dell'Appennino centrale, quella porzione della catena composta dall'Appennino umbro-marchigiano e dall'Appennino abruzzese nel territorio delle seguenti regioni: Marche, Umbria, Toscana, Lazio e Abruzzo. Permette in sostanza di monitorare in tempo reale lo stato delle risorse idriche e delle infrastrutture, capacità che lo rende uno strumento prezioso con cui affrontare problemi sia presenti che futuri tramite analisi e simulazioni.

La piattaforma si avvale di dati meteoclimatici e idrologici raccolti dall'AUBAC, l'ente pubblico che si occupa di programmare e pianificare gli interventi per la gestione del rischio e la tutela delle risorse idriche dell'Italia centrale. Ma sfrutta anche vari strumenti tecnologici particolari, come il cane robot Spot, che torna utile per mappare le aree più difficili da raggiungere.

Il cane robot Spot dell'AUBAC
Il cane robot Spot dell'AUBAC - foto dell'AUBAC

Il tutto confluisce nel Digital Twin, replica virtuale del distretto idrografico dell'Appennino Centrale accessibile utilizzando un browser su un qualsiasi computer, smartphone o tablet collegandosi al sito web dell'AUBAC.

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Perché proprio per gli Appennini

"Questo sistema segna un punto di svolta nella governance della risorsa idrica, perché permette finalmente di unire il dato tecnico con la visione strategica. In un contesto segnato dall’alternanza tra siccità estrema ed eventi alluvionali violenti, come quelli che hanno colpito l’Emilia-Romagna e le Marche, avere strumenti avanzati di monitoraggio e previsione è cruciale per tutelare cittadini, agricoltura e ambiente" ha commentato il segretario generale dell'AUBAC Marco Casini in occasione della presentazione della piattaforma lo scorso maggio.

Marco Casini dell'AUBAC
Marco Casini - foto dell'AUBAC

È quindi uno strumento in più per affrontare le nuove criticità legate ai cambiamenti climatici, responsabili di lunghi periodi di siccità estrema alternati a eventi meteorologici violenti, come le alluvioni che negli scorsi mesi hanno colpito in particolare regioni come l'Emilia-Romagna e le Marche.

Monitorando in tempo reale i punti di prelievo (come pozzi e sorgenti) e le relative concessioni e restituzioni, l'Autorità mira inoltre a gestire in maniera più intelligente, equa e sostenibile le risorse idriche, altro aspetto fondamentale per evitare sprechi e garantire disponibilità di acqua sia oggi che domani.

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Pietro Paolucci
Pietro Paolucci
Redattore

Nato a Roma, è un giornalista che si occupa soprattutto di tecnologia e innovazione. Dalle lauree in Letteratura Musica Spettacolo e in Filologia Moderna si indovinano alcuni suoi interessi, ma gli piacciono anche le montagne, nuotare, la psicologia e andare nei posti che non conosce. Ha tre biciclette, quattro chitarre e altre cose che non ha tempo di rispolverare, dice. Da vecchio vorrebbe mettere piede su Marte, o quantomeno scriverne un reportage.

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