I 10 Presidi Slow Food dell’Umbria
Dal grano saraceno della Valnerina al sedano nero di Trevi
Alcune storie di ristorazione sono portatrici di un qualcosa in più. Tra queste, c’è la storia di Numero Zero, il ristorante di Perugia che, tra pentole e fruste, cerca di raggiungere un obiettivo molto più grande di un primo piatto ben cucinato e servito: l’integrazione sociale.
Numero Zero, nato nel 2019, è il primo ristorante inclusivo dell’Umbria. Il 50% della forza lavoro è composto da pazienti psichiatrici: staff clinico e personale specializzato nel mondo della ristorazione guidano uomini e donne, di tutte le età, con diverse specificità e disturbi del neurosviluppo . Non solo, quindi, crea un’opportunità di socialità per i pazienti, ma offre anche la possibilità di un buon lavoro retribuito per una parte della popolazione che spesso fatica a trovare un'occupazione o, quando la trova, viene relegata a mansioni poco remunerative. Di giorno Centro Diurno Psichiatrico e di sera ristorante, Numero Zero cerca di combattere pregiudizi e stereotipi fornendo ai clienti un’esperienza di degustazione di ottima qualità. È la dimostrazione che la malattia mentale non è una minaccia per la comunità, ma un modo per arricchirla.
Il ristorante si trova all’interno degli spazi medievali dell’antico ospedale di San Giacomo ed è un progetto della Fondazione La Città del Sole - Onlus, storico baluardo perugino nel campo dell’innovazione in ambito sociale e psichiatrico. La Città del Sole da decenni propone a persone che soffrono di disturbi mentali delle forme alternative di approccio alla vita, che possano tramutare l’impedimento della malattia in un valore aggiunto: quello della diversità.
E Numero Zero è l’esempio perfetto di come questo sia possibile, tanto che questo inno alla diversità e alla bellezza – o, in questo caso, alla bontà – che se ne può ricavare, si rispecchia anche nel menù. I piatti della tradizione umbra, infatti, sono tutti rivisitati creativamente, arricchiti dai sapori di culture differenti o con metodi di cottura alternativi: in poche parole, non quella che verrebbe definita una cucina ordinaria. Tutti i prodotti sono a km0, di origine locale – e quindi, anche a basso impatto ambientale –, ma sono declinati in senso multiculturale.
Numero Zero risponde al bisogno lavorativo e di riconoscimento sociale dei pazienti psichiatrici. Lo fa attraverso ciò che in Italia sappiamo fare meglio: la buona cucina e il buon vino. È molto più di un semplice ristorante, è uno spazio inclusivo per tutti e per tutte. È un progetto molto ampio che dimostra al mondo che la collaborazione è l’unico modo per arricchire la propria esperienza di vita, in ogni ambito: culinario, sociale o di altro genere.