Le mostre in Lombardia in primavera - Joel Meyerowitz. A Sense of Wonder. Fotografie 1962 - 2022
New York City, 1963, © Joel Meyerowitz

5 mostre in Lombardia da vedere questa primavera

Dagli storyboard cinematografici alla fotografa Vivian Maier, i nostri consigli
A cura di Giulia Mariani
Articolo pubblicato il:
3 Marzo 2025

La prossima primavera sarà una stagione frizzante per le mostre in Lombardia. In corso o in procinto di partire molte esposizioni di ampio respiro, che cercano di andare oltre l’immagine fine a se stessa, per raccontare quello che c’è dietro. Tra proroghe sperate, nuove esposizioni ed eventi già lanciati, nel panorama artistico lombardo ce n’è per tutti i gusti.

Le mostre in Lombardia nel 2025

A trainare il successo, come è inevitabile che sia, le grandi esposizioni del milanese, dopo i numeri da record di MUNCH. Il grido interiore conclusasi il 26 gennaio e inaugurata a Roma l’11 febbraio. In questa lista, però, compaiono anche mostre dislocate in altre aree della Lombardia, spesso e purtroppo poco considerate quando si parla di arte in questa regione. Non solo Milano, quindi, ma anche Brescia, Bergamo, Monza in un continuum narrativo in cui a essere centrale non è soltanto l’opera, ma anche il processo per realizzarla.

Mostre in Lombardia in Primavera - A Kind of Language: Storyboards and Other Renderings for Cinema
Immagine della mostra “A Kind of Language: Storyboards and Other Renderings for Cinema”
Curata da Melissa Harris
Osservatorio Fondazione Prada, Milano
Foto: Piercarlo Quecchia – DSL Studio / @piercarloquecchia - @dsl__studio
Courtesy:
Fondazione Prada

1. A Kind of Language: Storyboards and Other Renderings for Cinema

All’Osservatorio di Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, lo spazio di Fondazione Prada dedicato alla sperimentazione e ai differenti linguaggi artistici e mediatici, è in corso fino all’8 settembre 2025 la mostra A Kind of Language: Storyboards and Other Renderings for Cinema, curata da Melissa Harris. Si tratta di un’esposizione molto differente da quelle che siamo abituati a vedere, in quanto protagonista è il processo creativo che anticipa la realizzazione di un film. A Kind of Language ripercorre la storia del cinema attraverso tra storyboard, scrapbook, disegni, sceneggiature commentate, moodboard e fotografie per raccontare come lo sviluppo di un’idea debba passare inesorabilmente per la sua visualizzazione. Da Viaggio nella Luna di Mèliés ai grandi cult dei nostri giorni, passando al setaccio tanti film in live action, ma anche, e soprattutto, di animazione per riscoprire il ruolo cruciale dello storyboard. Tra gli oltre ottocento elementi esposti, anche i primi bozzetti degli anni Trenta dei Fleischer Studios e di Walt Disney Production. Sono in mostra anche disegni di Betty Boop, Pinocchio, l’avanguardista Fantasia. Se cercate una mostra sul dietro le quinte più concreto, è questa la mostra in Lombardia che non si può non visitare.

Le mostre in Lombardia in primavera - Joel Meyerowitz. A Sense of Wonder. Fotografie 1962 - 2022
New York City, 1963, © Joel Meyerowitz

2. Joel Meyerowitz. A Sense of Wonder. Fotografie 1962 - 2022

Dal 25 marzo al 25 agosto al Museo di Santa Giulia di Brescia ha luogo Joel Meyerowitz. A Sense of Wonder. Fotografie 1962 - 2022, dedicata al fotografo statunitense Joel Meyerowitz. Curata da Denis Curti e in collaborazione con il Joel Meyerowitz Photography Archive di New York, l’esposizione si configura come il racconto figurativo di sessant’anni di carriera, dal 1962 al 2022. La retrospettiva è composta da oltre 90 fotografie, organizzate per capitoli tematici. Quella di Meyerowitz è una rivoluzione cromatica. L’uso del colore nella sua personale interpretazione della street photography è di tipo semantico, un linguaggio nuovo rispetto al passato. Un’arte immersiva, sia per chi la vede sia per chi l’ha realizzata: immersiva perché così intima da riuscire a rompere ogni schermo. A Sense of Wonder è anche una delle prime mostre a raccontare con sincerità il periodo della pandemia da Covid-19. Sono esposti, infatti, anche i 365 autoscatti realizzati, giorno per giorno, dal fotografo stesso nel 2020 e mai esposti in Italia. Negli scatti di Meyerowitz il personale diventa pubblico e il singolare diventa collettivo, scandagliando il reale per riflettere su identità e società. Il tessuto urbano e, di conseguenza, la street photography riflettono i grandi cambiamenti politici e sociali della storia che attraversa l’artista.

Mostre da vedere in Lombardia in primavera - UNSEEN. Le foto mai viste di Vivian Maier
Vivian Maier, Self-Portrait, Chicago, IL, 1956, Gelatin silver print, 2014
© Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY

3. UNSEEN. Le foto mai viste di Vivian Maier

Tra le mostre da non perdere in Lombardia in questa primavera c’è UNSEEN. Le foto mai viste di Vivian Maier, prorogata fino al 21 aprile 2025 nel Belvedere della Reggia di MonzaIl progetto espositivo consta di 220 fotografie, di cui alcune inedite, in bianco e nero e a colori divise in 9 sezioni organizzate intorno ai soggetti caratterizzanti dello stile di Maier: si tratta di una delle mostre più grandi della primavera in Lombardia. In particolare, a essere centrali sono le figure lasciate ai margini della società e le scene di strada nell’aspetto meno convenzionale. La sua è una fotografia sociale, in cui la narrazione predominante è quella considerata da tutti più oscura. Le immagini traboccano di umanità, colta negli aspetti meno edulcorati e più quotidiani. Centrali, ad esempio, sono l’assurdo senso di affaticamento dell’eccesso di tempo libero e i lati negativi dell’american dream. Insieme al focus sull’opera, è centrale anche quello sull’artista, realizzato anche grazie all’esposizione di 8 acquerelli composti per l’occasione da Nicola Magrin. Il soggetto principale dei dipinti è proprio la storia biografica della fotografa. La mostra, organizzata da Vertigo Syndrome in collaborazione con diChroma photography e curata da Anne Morin, si avvale anche di supporti non ordinari. Filmati in formato Super8, oggetti appartenuti alla fotografa e audio con la sua voce, ma anche una sala speciale in VR in cui si può sperimentare lo stile fotografico di Maier. 

4. George Hoyningen-Huene - Glamour e avanguardia

Fino al 18 maggio 2025 Palazzo Reale di Milano ospita George Hoyningen-Huene - Glamour e avanguardia, dedicata al pioniere della fotografia di moda George Hoyningen-Huene. A cura di Susanna Brown, l’esposizione racconta l’eleganze di Huene, tratto distintivo non solo dei suoi scatti, ma anche della sua persona. Figura iconica e tra le più influenti nel campo della moda del XX secolo, questo artista diventa nella Parigi degli anni Venti una delle figure di spicco della scena culturale della città. Calato completamente nel contesto parigino, tra Salvador Dalì e Coco Chanel, porta la sua visione innovativa e raffinata nel campo della fotografia di moda. Il successo è così rapido, al punto da diventare il primo fotografo dell’edizione francese della rivista Vogue. Nel 1925 è già uno dei grandi maestri della fotografia del Novecento. Struttura in 10 sezioni espositive, Glamour e avanguardia ripercorre i soggetti chiave della poetica di Huene, dagli affascinanti ritratti delle muse parigine ai servizi per le più prestigiose maison di haute couture, da Chanel a Balenciaga. Le fotografie di Huene sono frutto di una ricerca formale senza eguali. Il clima contemporaneo, permeato dal surrealismo, viene qui mescolato ai topoi della classicità.

Comanche - The enemy of everyone - mostre in Lombardia in primavera
Luis Gómez Armenteros

5. Comanche (The enemy of everyone)

In Lombardia, a febbraio 2025, arriva l’artista cubano Luis Goméz Armenteros con due mostre parallele, una alla Fabbrica del Vapore di Milano dal 18 febbraio, l’altra nello spazio The Place di Bergamo dal 22 febbraio. Comanche - The enemy of everyone è composta da opere installative e site specific che sfruttano entrambi questi spazi, creando un dialogo extra-geografico tra le due sedi. Si tratta di un percorso espositivo a tutto tondo, in cui l’artista e il lavoro artistico vengono posti al centro del discorso. Grazie anche alla residenza artistica di Armenteros a Milano per tutto il mese di febbraio 2025 è l’artista stesso a presentare le sue opere. Viene posto l’accento sulla componente teorica, oltre che pratica: sullo studio del concetto, sull’elaborazione degli stimoli, sulla visualizzazione della percezione. In questo senso, The Place e Fabbrica del Vapore diventano quasi un laboratorio diffuso del pensare l’arte. A caratterizzare le opere di Armenteros è la contaminazione di stili e di supporti, di mezzi e di meccanismi artistici, nell’esternazione del continuo cambiamento che anima l’essere umano. La mostra, organizzata in collaborazione con U-ART-P e curata da Giacomo Zara, è visitabile solo su appuntamento e nei giorni feriali.

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Giulia Mariani
Redattrice

Nata nella campagna umbra, vive a Roma, dove si è laureata in Editoria e Scrittura. Assidua frequentatrice di mostre ed enoteche, le piace raccontare storie e si emoziona davanti a un dipinto o a un video di gattini. Nella sua borsa di tela non mancano mai un libro, un paio di cuffiette e una bustina di tè, che non si sa mai.

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