La simpatica creatura fantastica Totoro
shutterstock by Moment capsule

I luoghi reali che hanno ispirato i film dello Studio Ghibli

Tanto Giappone ma anche un po’ d’Italia
A cura di Ilaria Del Bono
Articolo pubblicato il:
9 Aprile 2025

A chi non è mai capitato, guardando un film, di restare incantato dalle ambientazioni? Una casa da sogno, un paesaggio mozzafiato, un angolo di mondo che sembra uscito da una fiaba. E magari pensare: “Come sarebbe bello viverci davvero”. È una magia che i film dello Studio Ghibli sanno evocare come pochi, grazie all’incredibile immaginazione del maestro Hayao Miyazaki, capace di trasformare scenari reali in mondi poetici e senza tempo. Foreste misteriose, città oniriche, scorci che sembrano irreali ma che, in realtà, esistono davvero o prendono vita dall’unione di luoghi autentici sparsi per il mondo. Noi di KuriUland abbiamo ripercorso i titoli più celebri per scoprire i luoghi che hanno ispirato i film dello Studio Ghibli.

Yakushima per La principessa Mononoke

La foresta di Yakushima è tra i luoghi che hanno ispirato i film dello Studio Ghibli
shutterstock by Ritsu Miyamoto

A metà tra una fiaba ecologica e mitologica, il film narra la storia di un giovane guerriero, Ashitaka, che, per salvarsi da una maledizione, affronta samurai, fabbri-ferrai e si innamora di una ragazza allevata dai lupi (la principessa del titolo). In questa pellicola del 1997, Miyazaki crea una foresta abitata da divinità di forma animale: l’ispirazione per l’ambientazione viene da Yakushima, un’isola subtropicale a sud del Kyūshū, nella prefettura di Kagoshima.

La foresta di Yakushima
shutterstock by Yoshimi maeda

Qui si trova un’antica foresta che è stata inserita nel 1993 nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO. C’è anche una parte somigliante alla foresta del Dio Cervo di Mononoke, e per questo motivo è stata chiamata Mononoke Hime no Mori (La Foresta della Principessa Mononoke), dove è persino possibile trovare delle statuette dei Kodama, gli spiriti che appaiono nel film, posizionate appositamente per ricreare le atmosfere della pellicola.

Jiufen per La città incantata

Jiufen ha ispirato La città incantata
shutterstock by Sean Pavone

Oscar come miglior film d’animazione nel 2001, La città incantata segue le avventure della piccola Chihiro, che si ritrova in una città misteriosa fatta di terme e ristoranti, sospesa tra sogno e realtà.
L’ambientazione prende spunto da Jiufen, un antico villaggio sulle colline del nord-est di Taiwan, famoso per le sue stradine strette, le lanterne rosse e i ristoranti affacciati su panorami spettacolari.

Facciata della Dogo Onsen
shutterstock by Adrianok


Lo stabilimento termale di Yubaba, invece, si ispira alla storica Dōgo Onsen di Matsuyama, sull’isola di Shikoku: uno degli onsen più antichi del Giappone, attivo da oltre mille anni, con strutture in legno e atmosfere che sembrano davvero uscite da un altro mondo.

Tomonoura per Ponyo sulla scogliera

Tomonoura, una cittadina portuale
shutterstock by Tanya Jones

Ponyo è un pesce rosso che decide di visitare la terraferma. Qui incontra Sōsuke, un bambino molto buono, con il quale stringe un fortissimo legame, tanto da desiderare di lasciare per sempre il mare. La storia di questa “sirenetta” in versione Studio Ghibli è ambientata a Tomonoura, una cittadina portuale della prefettura di Hiroshima, in Giappone, talmente suggestiva con le sue case in legno dall’aspetto rustico e tradizionale da dare l’impressione di essere tornati indietro nel tempo. Girando per la città, potrete vedere diverse dediche al film Ponyo sulla scogliera, tra cui dipinti e segnaletiche nei luoghi ritratti nelle scene. La città ha inoltre ospitato Hugh Jackman durante le riprese del film Wolverine della Marvel, che prevedeva alcune scene girate proprio a Tomonoura.

L'Italia e la Croazia per Porco Rosso

La baita che ha ispirato il film dello Studio Ghibli
shutterstock by Dave2

Tra gli altri luoghi che hanno ispirato i film di Studio Ghibli e, in particolare, quelli diretti da Hayao Miyazaki, ce n'è uno che probabilmente ci renderà orgogliosi. L’amore di Miyazaki per l’Italia non è mai stato un mistero, del resto, e lo si percepisce subito nel film Porco Rosso, ambientato quasi esclusivamente nel nostro Paese. Questo film del 1992 racconta la storia di Marco Pagot, un ex pilota che si è misteriosamente ritrovato con le sembianze di un maiale antropomorfo. Con il nome di battaglia Porco Rosso, vola alla ventura nei cieli dell’Adriatico a bordo del suo idrovolante vermiglio, sfuggendo al giogo fascista e sbarcando il lunario come cacciatore di taglie.

Isola di San Paolo è tra i luoghi dei film dello Studio Ghibli
shutterstock by Luca Panarese

Anche per questa pellicola ci sono luoghi reali che hanno ispirato il film dello Studio Ghhibli. Sebbene somigli a una località del Sud Italia, la spiaggia segreta di Marco si trova in realtà in Croazia, più precisamente nella baia di Stiniva Cove, situata nell’isola di Vis.

Isola di Loreto
shutterstock by Andrea Berg

Un’altra location molto suggestiva e riconoscibile in Porco Rosso è l’hotel Adriano, ispirato a due luoghi italiani: l’Isola di Loreto e l’Isola di San Paolo, situate presso il bellissimo Lago d’Iseo.

Nagakute-chō e Saitama per Il mio vicino Totoro

La casa di Satsuki e Mei
shutterstock by Wonwon eater

Scritto e diretto da Miyazaki nel 1988, Il mio vicino Totoro è uno dei film più famosi dello Studio Ghibli, tanto da diventarne il logo. La storia si incentra sulla vita di due giovani sorelle, Satsuki e Mei, che si trasferiscono insieme al padre in un paesino di campagna per vivere più vicine alla madre, ricoverata in ospedale. Inizia così il loro viaggio alla scoperta di un mondo nuovo, ma soprattutto della natura abitata da creature fantastiche, tra cui Totoro e i nerini del buio.

La foresta di Totoro
shutterstock by Ko-Tori

Ma se vi dicessimo che la casa di Satsuki e Mei esiste davvero, ci andreste? Si trova a Nagakute-chō, circa 40 minuti fuori Nagoya, e si può visitare anche l’interno, che è stato ricostruito alla perfezione: la cucina, il bagno, lo studio di papà Kusakabe, gli ambienti interni ed esterni sono assolutamente identici all’originale del film.

Così come per la foresta de La principessa Mononoke, esiste anche la vera Foresta di Totoro nelle Sayama Hills, a Saitama: una vegetazione incontaminata che ha fatto da sfondo al film, molto cara a Miyazaki, che proprio qui trascorse la sua infanzia. Totoro ha contribuito alla popolarità di Sayama, tanto che esiste in loco una riproduzione a grandezza naturale del famoso spirito del film.

La Svezia per Kiki – Consegne a domicilio

le vie di Visby e la Svezia hanno ispirato i luoghi dei film dello Studio Ghibli
shutterstock by Mikael Damkier

Se siete stati in Svezia e siete fan dello Studio Ghibli, sicuramente vi sarete accorti di quanto i paesaggi assomiglino a quelli sorvolati dalla streghetta Kiki nel film Kiki – Consegne a domicilio.

Stoccolma
shutterstock by svetlanaSF

Miyazaki visitò la Svezia negli anni '70 e ne rimase talmente impressionato che disegnò Koriko, la città dove arriva Kiki con la sua scopa, unendo le caratteristiche urbane di due città: Stoccolma e Visby.

Colmar per Il castello errante di Howl

Colmar ha ispirato i luoghi del film dello Studio Ghibli
shutterstock by Fokke Baarssen

Tra i luoghi che hanno ispirato i film di Studio Ghibli c'è anche Colmar. In particolare, questa località è stata d'ispirazione per la città di Sophie, la protagonista del film Il castello errante di Howl. Qui, la ragazza ha un negozio di cappelli che gestisce da quando è mancato il padre e, in una delle sue rarissime uscite tra le vie della città, incontra Howl, un affascinante mago che prova da subito simpatia per lei.
Colmar si trova nella regione francese dell’Alsazia, zona di confine con la Germania, e per questo l’influsso architettonico tedesco è molto visibile. Le sue case coloratissime e dal caratteristico decoro geometrico sono davvero inconfondibili. Se vi capita di andarci, alzate lo sguardo: magari davvero vi capiterà di scorgere Howl che levita sopra i tetti della città, proprio come nel film.

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Ilaria Del Bono
Redattrice

Creativa eclettica con una profonda passione per la scrittura, la cultura pop degli anni ’90, il Giappone e il cinema. Copywriter da più di 10 anni, ha sempre lavorato nel mondo delle agenzie pubblicitarie, inventando slogan, naming e campagne pubblicitarie. In un’altra vita avrebbe voluto fare l’illustratrice, ma vista la sua scarsa dote artistica si limita a collezionare libri illustrati.

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