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Lo scarabeo giapponese, , conosciuto scientificamente come Popillia japonica, sta diventando una vera minaccia per il nord Italia, in particolare in Lombardia e Piemonte. Questo coleottero della famiglia degli scarabei, originario del Giappone e di alcune zone della Russia, è stato introdotto accidentalmente in Nord America già all'inizio del XX secolo, mentre in Europa continentale è approdato più tardi. La prima segnalazione italiana risale al 2014, proprio tra Lombardia e Piemonte. Oggi la sua diffusione è sempre più preoccupante, con focolai anche in Val d’Aosta, Emilia-Romagna e recentemente anche in Friuli Venezia Giulia.
Come riportato dal sito popillia.eu, l’allarme per questa specie invasiva riguarda non solo l’Italia, ma anche Svizzera, Francia, Austria, Germania e Portogallo. Dal 2014 la Popillia japonica ha progressivamente esteso il suo areale: nel 2017 è stata trovata per la prima volta al confine meridionale della Svizzera, mentre nel 2023 sono stati individuati nuovi focolai a nord delle Alpi, vicino a Zurigo, e nel cantone Vallese, vicino alla Val d’Ossola, dove sono stati catturati oltre 1.500 adulti, segno che la popolazione era già presente da anni. Anche in Friuli Venezia Giulia, sempre nel 2023, è stato confermato un nuovo focolaio, distante dalle aree storicamente infestate.
In questi giorni si sta nuovamente parlando dello scarabeo giapponese, una specie aliena invasiva che rappresenta una seria minaccia non solo per l’ambiente, ma anche per l’economia. Gli adulti di questo coleottero si cibano infatti di foglie, fiori e frutti di un’ampia varietà di piante, sia coltivate che spontanee, mentre le larve aggrediscono le radici di prati, campi agricoli e pascoli, compromettendo la vitalità del terreno e delle colture.
Lo scarabeo giapponese è un piccolo coleottero lungo 8-12 mm, con capo e protorace di un verde metallico brillante e ali anteriori (elitre) di color rame. Sul corpo presenta 5 ciuffi pelosi bianchi per lato e 2 grandi ciuffi bianchi all’estremità dell’addome, che lo rendono facilmente riconoscibile.
Le larve, invece, vivono nel terreno e si nutrono delle radici, ma sono difficili da distinguere da quelle di scarabeidi autoctoni: solo un esperto, usando una lente, può notare dettagli come la fessura anale trasversale e le setole del raster.
Nei nostri ambienti la Popillia japonica compie una generazione all’anno. Sverna nel terreno come larva, che in primavera risale verso la superficie e comincia a nutrirsi delle radici. Gli adulti fuoriescono dal terreno da metà maggio a metà luglio e restano attivi fino a settembre, con un picco di presenza nella prima decade di luglio.
Il vero pericolo dello scarabeo giapponese è la sua natura infestante e la mancanza di predatori naturali nei nostri ecosistemi. Questo gli consente di riprodursi in modo incontrollato, provocando:
L’epicentro dell’invasione resta ad oggi la Lombardia, con numerose segnalazioni a Milano e Bergamo: da San Siro a Parco Sempione, fino a strade e marciapiedi in pieno centro. Il Servizio fitosanitario regionale lombardo ha registrato catture in aumento, tanto da stimare che nel 2025 la popolazione sarà ancora più numerosa.
In Piemonte, la lotta è serrata: sono state installate oltre 1.200 trappole a feromoni, che attirano e uccidono gli adulti. Questi interventi mirano a contenere la diffusione di un insetto capace di spostarsi anche di diversi chilometri.
Il monitoraggio e le segnalazioni sono fondamentali per fermare l’espansione dello scarabeo giapponese. Tutti possiamo dare una mano e contribuire al contenimento dell'invasione del coleottero. In particolare sarebbe buona norma:
Lo scarabeo giapponese è ormai una presenza consolidata nel nord Italia, soprattutto in Lombardia e in Piemonte, e sta iniziando a minacciare sempre più aree d’Europa. La sua presenza invasiva mette in serio pericolo il nostro ecosistema, con danni pesanti non solo per l’ambiente, ma anche per il settore agricolo e florovivaistico. Per questo è importante restare vigili, segnalare subito eventuali avvistamenti e collaborare con le autorità competenti per limitare i danni di questa specie aliena invasiva.
Per approfondire l’argomento consigliamo di visitare il sito popillia.eu e di consultare il materiale informativo ufficiale sullo scarabeo giapponese.
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ARTICOLO A CURA DI VALERIA GIRARDI