storia e curiosità sui nasoni di roma
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Storia e curiosità sui nasoni, le tipiche fontanelle di Roma

Le caratteristiche fontanelle, simbolo e risorsa della Città Eterna
A cura di Carolina Tocci
Articolo pubblicato il:
9 Luglio 2025

Sono uno dei simboli indiscussi della Città Eterna e, soprattutto in estate, vengono cercati e agognati da turisti e locali. Parliamo dei nasoni di Roma, le tipiche fontanelle disseminate in tutta la Capitale, caratterizzate da una forma cilindrica e con una cannella ricurva verso il basso che ricorda un lungo naso all'ingiù - di cui oggi vedremo insieme la storia e le curiosità.

Nasoni di Roma, una storia di acqua e ingegno

Nasoni di Roma, un bene come l'acqua alla portata di tutti
Nasoni di Roma, un bene come l'acqua alla portata di tutti - Foto Wikimedia Commons, Lalupa

La storia dei nasoni risale al XIX secolo quando l'allora sindaco di Roma, Luigi Pianciani, prese una decisione rivoluzionaria: fornire un sistema di distribuzione dell'acqua pubblica per favorire l'igiene e garantire la salute dei cittadini.
La soluzione fu l’adozione di fontanelle di acqua potabile da posizionare lungo le strade e le piazze e così, a partire dal 1874, vennero installati i primi nasoni in ghisa, imponenti e robusti, simboli tangibili dell'impegno di quella Giunta per il benessere comune.

Ma c'era un altro motivo, di matrice più pratica, che spinse Pianciani a volere l'installazione di queste fontane: i nasoni servivano da sfogo alla rete idrica di Roma, al tempo particolarmente copiosa. Un modo utile e allo stesso tempo ingegnoso per ridurre la pressione dell’acqua ed evitare le rotture delle tubature.

Il celebre nasone a tre bocchette in via della Cordonata
Il celebre nasone a tre bocchette in via della Cordonata - Foto Shutterstock, Damian Byrne

Col passare degli anni, l'ottone ha sostituito la ghisa, ma senza snaturare l’iconica struttura delle fontanelle di Roma, la cui semplicità del meccanismo di erogazione riduce notevolmente i bisogni di manutenzione.

Tra le curiosità che tutti forse non sanno, è che i primi nasoni installati a Roma erano diversi da quelli che vediamo oggi in giro per la città, con una sola bocchetta liscia; avevano infatti tre eleganti cannelle a forma di drago. Tuttavia, è possibile ammirare uno dei rari esemplari a tre bocchette in via della Cordonata, nei pressi del Quirinale.

Nasoni di Roma, simbolo di condivisione delle risorse

Nasoni di Roma, quello del Circo Massimo è uno dei più noti
Nasoni di Roma, quello del Circo Massimo è uno dei più noti - Foto Shutterstock, lucarista

Dalla forma più discreta e dai tratti popolari, rispetto alle fontane monumentali che adornano Roma, i nasoni assolvono a un compito decisamente più pratico, incarnando il senso di comunità e ospitalità della Città Eterna. E con la loro diffusione capillare, garantiscono a tutti il diritto di accesso all’acqua in modo gratuito.

Quest'anno, poi, ricorre il 150º anniversario dei nasoni e, per promuovere la conservazione e la valorizzazione delle caratteristiche fontanelle come parte integrante del patrimonio urbano, Acea ne ha installati tre nei pressi del Colosseo.

Garantire che questi tesori rimangano una risorsa vitale per le generazioni future sarebbe un tributo adeguato all'impatto fondamentale che hanno avuto sul territorio capitolino.

Ancora oggi, infatti, i 2800 nasoni presenti a Roma vanno oltre la funzione pratica di fontanelle dell’acqua, tra storia millenaria e curiosità, rappresentando più che semplici fontanelle un simbolo della condivisione delle risorse di una comunità.

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Carolina Tocci
Direttore Responsabile

Giornalista, editor e consulente editoriale, il suo mondo sono i contenuti. Crede nella libera informazione e nel potere salvifico del cinema e di un testo scritto come si deve. In costante bilico tra idealismo e pragmatismo, ama le storie non ancora raccontate e la cultura in ogni sua forma.

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