Turismo, il 2023 è stato l’anno della ripresa
Città d’arte e località montane le mete preferite da italiani e stranieri
Sentiero impervio , respiro affannoso, fatica, pensieri che si rincorrono e una gioia incontrastata. Questo significa attraversare l’Italia a piedi e solo coloro che praticano il trekking conoscono l’intensità delle emozioni che ne possono scaturire.
Con i suoi 7000 chilometri, è il più grande percorso di trekking a livello mondiale.
I suoi sentieri, che attraversano tutte le catene montuose d’Italia, sono divisi in tappe tra le quali si alternano paesaggi molto diversi tra loro.
Tracciato nel 1983, questo sentiero è stato, almeno in parte, inizialmente trascurato dagli escursionisti. Recentemente è tornato in voga anche grazie a iniziative come quella compiuta da “Va’ Sentiero” grazie alla quale è stata realizzata una guida digitale a disposizione di tutti.
Nel complesso il Sentiero Italia è costituito da 500 tappe che uniscono le Alpi agli Appennini, utilizzando per lo più alcune grandi vie sentieristiche già esistenti.
Tutto il percorso è reso facilmente fruibile dagli escursionisti grazie alla presenza di cartelli esplicativi, frecce direzionali e segnaletica rossa e bianca.
Alla fine di ogni tappa, ci sono poi dei punti di accoglienza in cui è possibile trovare adeguato ristoro.
Se si decidesse di affrontarlo per intero, il tempo di percorrenza di tutto il sentiero sarebbe di circa nove mesi.
Possiamo dividere il sentiero Italia in tre aree:
In Sardegna il sentiero si snoda attraverso le zone montuose più rilevanti di questo territorio, come il Monte Limbara, il Supramonte, i monti del Gennargentu, la zona dei Tacchi d’Ogliastra e Sant’Antonio di Jerzu, oltre al Monte Arbu con il suo massiccio calcareo, e collega Santa Teresa Gallura a Castiadas, coprendo 27 tappe che lasciano senza fiato sia per la bellezza dei paesaggi che per la fatica richiesta nel percorrerli.
In Sicilia, da Trapani a Messina, il percorso tocca alcune delle location turistiche più apprezzate dell’isola non trascurando luoghi spesso sconosciuti al turismo di massa, per un totale di 29 tappe che presentano dislivelli piuttosto significativi.
La Calabria si distingue per il passaggio del Sentiero Italia attraverso vasti parchi, come l’Aspromonte, la Sila e parte del Pollino, ma anche per la visita a pittoreschi borghi arroccati, santuari e luoghi storici di notevole interesse.
Qui sono ben 31 le tappe che attendono i trekker più audaci.
La Basilicata è attraversata, invece, solo da 8 tappe ma ogni tratto è un vero spettacolo, per la bellezza prorompente del paesaggio e i pittoreschi borghi che si incontrano lungo il cammino.
La Campania vanta ben 22 tappe, a cui se ne aggiungono altre 9 se consideriamo anche l’Alta via dei monti Lattari. Qui il sentiero attraversa il parco del Cilento offrendo panorami mozzafiato e una varietà di paesaggi senza eguali.
In Puglia il sentiero si snoda attraverso l’incantevole altopiano delle Murge e raggiunge alcune delle attrazioni turistiche più importanti, come Andria e Castel del Monte, la fortezza medievale di Federico II.
I due percorsi molisani del Sentiero Italia si incontrano a Campitello Matese, regalando ai camminatori panorami suggestivi e l’opportunità di immergersi nella natura incontaminata.
Le tappe abruzzesi sono 17 e si snodano tra Pescasseroli e San Martino. Qui il percorso raggiunge le altitudini più elevate dell’intero sentiero, aprendo la strada a panorami epici e a incontri ravvicinati con la fauna selvatica.
Nel Lazio troviamo 20 tappe, che offrono un’esperienza di trekking indimenticabile, abbracciando un tragitto che va da Alvito in Ciociaria ad Accumoli, nel Reatino.
Umbria e Marche condividono il sentiero CAI, che si sviluppa in 18 tappe. Questi territori offrono la fusione perfetta tra natura incontaminata, arte e storia millenaria.
In Toscana ed Emilia-Romagna il sentiero percorre l’appennino Tosco-Emiliano sviluppandosi lungo 26 tappe.
La Liguria consta di 22 tappe appenniniche e 12 tappe alpine.
In Valle d’Aosta il tracciato passa dal colle del Nivolet fino ai piedi del Monte Bianco.
Il Piemonte è la regione che vanta il più grande numero di tappe: ben 66. Inizia in terra brigasca, quindi percorre le Alpi Liguri, le Marittime e le Cozie.
Poi punta verso le Alpi Graie, si sposta sulle Alpi Biellesi ed entra nelle terre dei Walser, dirigendosi verso il Monte Rosa. In valle Anzasca, il tracciato si immette sull’Alta via delle Alpi Ossolane terminando a Cannobio, sul Lago Maggiore.
Lombardia il percorso si articola in due diversi rami: il primo, quello settentrionale, si sviluppa lungo le Alpi Retiche; l’altro, quello meridionale, percorre le Orobie.
Trentino-Alto Adige le tappe sono 16, lungo un tracciato che tocca molti dei luoghi più belli delle Dolomiti, dalla Roda di Vaèl al gruppo del Latemar, per continuare con le Torri del Vajolet, la Croda di re Laurino, il Catinaccio. E ancora, l’altopiano dello Sciliar, i Denti di Terrarossa, il Sassolungo,il gruppo Odle-Puez e il gruppo del Sella.
In Veneto ci sono 9 tappe, tutte caratterizzate da un panorama unico in cui si alternano laghi e gruppi montuosi.
In Friuli-Venezia Giulia il percorso parte al confine fra Veneto e Friuli, dal rifugio dedicato alla memoria del patriota Pier Fortunato Calvi, per terminare in prossimità del Golfo di Trieste, a ridosso del confine italo-sloveno.
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