Via Francigena
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Via Francigena: le tappe più belle

Il cammino più longevo e amato nelle cronache d’Europa
A cura di Barbara Balestrieri
Articolo pubblicato il:
8 Luglio 2025

Oltre tremila chilometri di bianchi sentieri, mulattiere, vie campestri e di montagna, da Canterbury a Santa Maria di Leuca: la Via Francigena, crocevia di popoli e culture che sin dal Medioevo hanno contribuito a plasmarla, attraversa più di 600 comuni, 16 regioni e 5 stati, accompagnando i camminatori di tutto il mondo attraverso alcune delle tappe più belle d'Europa. A partire dal Kent, nel Regno Unito, si snoda in tutta la Francia, proseguendo per i Cantoni svizzeri, fino all’Italia, solcata da nord a sud, dalla Valle d’Aosta alla Puglia, dove, dai porti d’imbarco, davanti agli occhi rapiti dei pellegrini prendeva forma il miraggio della Terra Santa.

Arteria, infatti, delle grandi vie di fede, indicata nero su bianco per la prima volta proprio da un uomo di Chiesa, per la storia è stata anche collegamento strategico, fortemente voluto dai Longobardi, passaggio mercantile e militare. Nel suo nome c’è il segno dell’ascesa dei Franchi, sebbene sia conosciuta altresì come via Romea, perché tutte le sue strade – e sono tra le più antiche al mondo – portano a Roma, destinazione magnetica per i viandanti e culmine di un itinerario consacrato dalla sua straordinaria estensione come autentico corridoio europeo, in grado di giocare un ruolo di primo piano verso un’unità culturale senza precedenti all’alba dei pellegrinaggi di massa.

Un unicum nel panorama escursionistico

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Nel 990, l’abate Sigerico teneva diligentemente traccia delle sue 79 tappe da Roma a Canterbury, di cui era stato ordinato Arcivescovo, su due pagine manoscritte. Oggi, quell’arcaico – ma precisissimo – diario di viaggio di ascendenza devozionale è considerato ancora la fonte più autorevole, per così dire filologica, della Via Francigena, tanto da essere noto come “Itinerario secondo Sigerico”. La progressiva laicizzazione non ne scalfito la vitalità, grazie alla suggestione di paesaggi mozzafiato e quanto mai generosi nella varietà che rappresentano un unicum nel panorama escursionistico, capace di attrarre ogni anno decine di migliaia di persone, che si muniscono della credenziale del pellegrino, rilasciata dagli uffici del Turismo delle infinite località sulla mappa, non solo per afflato religioso, ma anche per conservare un ricordo tangibile di un'esperienza spesso rivoluzionaria nella portata, scandita dal silenzio del giorno e dalle umili, ma calorose, stanze di ostello in cui si ritrova a stringersi la notte.

Le tappe più belle della Via Francigena

Percorrere la Via Francigena integralmente è una sfida, insieme fisica e spirituale, per cui vale la pena provare a individuare le tappe più belle e  identificare i tratti più iconici lungo la Penisola di un itinerario che da trent’anni gode – alla pari del Cammino di Santiago – di dignità sovranazionale. Tra città gotiche, borghi arroccati, campagne rigogliose, cime innevate e coste frastagliate a picco sul mare, ecco il cammino più longevo e amato nelle cronache d’Europa.

Dal Colle del Gran San Bernardo a Étroubles

Via Francigena
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15 km

Dislivello:110 m

Livello difficoltà: medio

L' incontro con l’Italia chiede di superare lo scenografico valico alpino del Gran San Bernardo, al confine svizzero, luogo in cui San Bernardo di Aosta, nel 1035, costruì il primo ospizio per pellegrini e viaggiatori, oggi affidato ai canonici regolari di Sant’Agostino, allevatori, come vuole tradizione, dei celebri cani da salvataggio che del passo portano il nome.  Da qui si snoda la panoramica mulattiera che, immersa nei profumi balsamici dell’area incorniciata dalle vette innevate, si inoltra in Valle d’Aosta, attraversando borghi medievali di grande fascino come Saint-Rhemy-en-Bosses, rinomata per il suo prosciutto crudo, e Saint Oyen, fino a raggiungere il museo a cielo aperto di Étroubles, sede di una galleria d’arte permanente in pieno centro storico. Il villaggio di Échevennoz, poco distante, sarà un utile punto di ristoro.

Da San Gimignano a Monteriggioni

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30,5 km

Dislivello: 500 m

Livello difficoltà: impegnativo

Riconosciuto come uno dei tratti più belli in assoluto della via Francigena, l’itinerario che collega due baluardi medievali noti in tutto il mondo, San Gimignano e Monteriggioni, si estende per 30 km di straordinaria biodiversità, tra boschi e colline, cipressi e ulivi, intercettando a metà un altro rappresentante storico di rara attrattiva, il Colle Val d’Elsa, da cui si dirama il parco fluviale di Sentierelsa. Da qui si prosegue a Gracciano e, quindi, per le antiche terme di epoca etrusco-romana, le Caldane, fino a Strove, con la sua chiesa romanica di San Martino. Ancora una tappa in un’altra perla medievale, Abbadia a Isola, prima di scorgere all’orizzonte le mura e l’inconfondibile corona di torri che segnalano l’arrivo a Monteriggioni.

Da Roma a Castel Gandolfo

Via Francigena
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26 km

Dislivello: 480 m

Livello difficoltà: medio

Usciti dalle mura romane, il glorioso passato della Città Eterna rivive lungo la millenaria strada in basolato, l’Appia Antica, che per diversi chilometri accompagna il cammino esibendo alcune testimonianze storiche d’eccezione, dalle Catacombe di San Sebastiano e San Callisto al Mausoleo di Cecilia Metella, prima di inoltrarsi nel Parco della Caffarella e nel cuore della campagna capitolina, nel verde a perdita d’occhio. Superata la fonte Egeria e giunti a Frattocchie, sarà una strada secondaria a prendere il posto della Regina Viarium e a condurre verso i Castelli e, quindi, alla meta finale, il lago di Albano, chiamato anche di Castel Gandolfo, dove una vista spettacolare si prepara a premiare i viandanti.

Da Tricase a Santa Maria di Leuca

Via Francigena
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18 km

Dislivello: 145 m

Livello difficoltà: impegnativo

 Dulcis in fundo, verrebbe da dire, perché l’ultimo tratto della via Francigena in Italia è anche annoverato tra i più suggestivi dell’intero cammino. Superati il Castello di Caprarica e i centri di Tiggiano e Corsano, a fare da protagonista è l’aperta e pianeggiante campagna, che conduce, tra sentieri di terra battuta cinti da muretti a secco, a Santa Maria di Leuca, ultima propaggine della Penisola nell’Adriatico, dove i pellegrini salutavano con emozione il Santuario denominato – quale confine tra suolo e mare – de finibus terrae, prima di imbarcarsi alla volta di Gerusalemme lasciando alle spalle le bianche scogliere. Era l’inizio di un nuovo, grande viaggio.

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Barbara Balestrieri
Redattrice

Nata a Roma, laureata in Editoria e Scrittura e con un master in giornalismo multimediale, confida nelle parole come strumento di apertura verso il mondo e da sempre ama metterle nero su bianco. Affascinata dai racconti, che siano letterari, artistici o cinematografici, e dalle culture, vicine e lontane. Tallone d’Achille: i video con cani e gatti.

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