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Lorenzo Finn è un diciottenne italiano che, al suo primo anno nella categoria Under 23, ha vinto la prova in linea ai Mondiali di ciclismo su strada in Ruanda. Lo ha vinto nettamente nonostante fosse il più giovane tra i 118 atleti in gara, una medaglia d'oro che arriva esattamente a un anno di distanza da un altro oro, quello della prova in linea dei Mondiali di ciclismo in Svizzera nella categoria Junior, ovvero quella dei più giovani (tra i 17 e i 18 anni). Una doppietta che fa già sognare e sperare per il ciclismo italiano dei professionisti che lo accoglierà tra qualche anno.
Nato il 19 dicembre 2006, Lorenzo Mark Finn è un ciclista italiano di Avegno, in provincia di Genova, ma per metà britannico, essendo il padre originario di Sheffield. La madre è invece italiana. Attualmente corre su strada per il team Red Bull-Bora-Hansgrohe nella categoria Rookies, ovvero la sezione giovanile della categoria Under 23 dell'omonimo team World Tour per professionisti in cui fa parte, tra gli altri, un'altra promessa italiana come Giulio Pellizzari.
Ma facciamo un passo indietro. Prima dei due ori mondiali e della fama che ormai lo accompagna, Finn iniziò a correre in bici circa sei anni fa ottenendo i primi risultati importanti nel 2023 durante la sua prima stagione da Junior, vincendo più gare in fughe solitarie e dimostrando già una certa completezza e le sue notevoli capacità atletiche.
Completo nel senso che era già evidente fosse forte in salita, ma anche in discesa e a cronometro. Tanto che queste sue caratteristiche e i successi giovanili gli permisero di attrarre un certo numero di occhi addosso. Nel 2024 entrò infatti nel team Auto Eder, squadra juniores della Red Bull-Bora-Hansgrohe. Nello stesso anno, vinse i campionati italiani di categoria sia in linea che a cronometro, replicando il secondo posto dell'anno precedente nella generale del Giro della Lunigiana, un'importante corsa a tappe per Under 19.
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È sempre nel 2024 che diventa uno dei nomi più chiacchierati tra gli appassionati di ciclismo, non solo in Italia. Grazie al successo nella prova in linea dei Mondiali Junior di Zurigo, in Svizzera, Lorenzo Finn entra nell'olimpo dei giovani talenti del ciclismo mondiale, un successo memorabile anche perché vinse in fuga percorrendo gli ultimi 21 chilometri da solo e sotto la pioggia. Il secondo classificato arrivò al traguardo con ben due minuti e 5 secondi di distacco, il terzo con 3 minuti e 6 secondi, che sono tanti.
Un anno dopo ai Mondiali 2025 di Kigali, in Ruanda, vinse di nuovo la prova in linea, ma nella categoria superiore degli Under 23 e da più giovane corridore in gara. Non ci sono stati distacchi così netti (è arrivato a 31 secondi il secondo, a un minuto e 13 secondi il terzo) ma è stato piuttosto netto il modo con cui si è liberato dei suoi avversari, staccando infine a 6 chilometri dall'arrivo l'ultimo che era riuscito a rimanere con lui, lo svizzero Jan Huber. Quattro giorni prima, il 22 settembre, nella cronometro dei Mondiali Finn era arrivato quarto a 4 secondi dal terzo e dal secondo, dimostrando ancora una volta di essere forte anche nelle prove contro il tempo, caratteristica fondamentale per fare bene nelle grandi corse a tappe.
Numeri notevoli che chiariscono facilmente il perché se ne parli molto. Lorenzo Finn non è ancora un professionista, e non lo sarà nemmeno il prossimo anno, perché dopo quest'ultima vittoria ha annunciato che correrà tra gli Under 23 anche nella stagione 2026, come d'altronde anticipò un anno prima dopo l'oro mondiale Junior. Ed è un bene considerando i suoi 18 anni. Sembra non avere troppa fretta a competere con i grandi, nonostante le grandi aspettative che l'intero ciclismo italiano (e non solo) ha su di lui, complice anche la mancanza di un ciclista competitivo nelle più importanti corse a tappe come l'ultimo di questa categoria, ovvero Vincenzo Nibali.
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Per la prossima stagione Finn ha invece davanti a sé sfide più adatte e appropriate alla sua età, come il Giro Next Gen e il Tour de l'Avenir, importanti corse a tappe per giovani corrispondenti rispettivamente al Giro d'Italia e al Tour de France dei professionisti. Se riuscirà davvero a fare grandi cose anche tra i grandi lo scopriremo a tempo debito. Per ora, la stoffa c'è e si vede chiaramente.
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