Un'intensa scena di "Rocco e i suoi fratelli" di Luchino Visconti
Wikimedia Commons

I 5 migliori film classici da vedere su Netflix

Dal 15 aprile al 15 maggio, la piattaforma rende disponibile la storia del cinema italiano
A cura di Fabio Giusti
Articolo pubblicato il:
23 Aprile 2025

Dal 15 aprile al 15 maggio 2025, Netflix rende accessibili ai suoi abbonati una selezione di film classici e storici italiani, offrendo così l’opportunità di vedere e riscoprire opere fondamentali che hanno segnato la storia del cinema.

Ecco quindi una lista di quelli che, secondo noi, sono i 5 migliori film classici che vale assolutamente la pena vedere su Netflix prima che scompaiano dal catalogo.

Roma città aperta (1945)

Anna Magnani e Aldo Fabrizi in Roma città aperta
Public Domain - Screenshot catturato da Spinoziano dal film

Per la prima volta in streaming uno dei pilastri del cinema italiano: Roma città aperta, capolavoro assoluto del Neorealismo firmato da Roberto Rossellini, è il primo della nostra lista dei migliori film classici Netflix.

Ambientato nella Roma del 1944, il film racconta, con straordinaria intensità emotiva, la lotta della Resistenza romana contro l’occupazione nazista, ispirandosi a eventi realmente accaduti e a figure simboliche dell’epoca. La pellicola, interpretata da due attori straordinari come Anna Magnani e Aldo Fabrizi, non vuole però essere solo un documento storico, bensì una profonda riflessione sull’umanità, il coraggio e il dolore di un popolo in guerra.

8½ (1963)

I migliori film classici Netflix - Marcello Mastroianni in "8 1/2"
Wikimedia Commons

Considerato uno dei vertici assoluti della cinematografia di Federico Fellini, è molto più di un film: è un viaggio visionario e profondamente personale nell’universo interiore di un artista in crisi. Con un linguaggio innovativo e suggestioni oniriche, Fellini costruisce un racconto sospeso tra realtà, fantasia e memoria, in cui si specchia il tormento creativo e umano del protagonista.

Il grande Marcello Mastroianni veste i panni di Guido Anselmi, un celebre regista che, bloccato davanti al suo nuovo progetto cinematografico, trova rifugio in un labirinto di pensieri, ricordi d’infanzia, sogni surreali e relazioni amorose passate e presenti. Attraverso il personaggio di Guido, Fellini mette in scena un vero e proprio alter ego, portando sullo schermo le contraddizioni, le paure e i desideri che accompagnano ogni processo creativo.

è un’opera che ha segnato la storia del cinema per la sua struttura narrativa frammentata, il suo stile visivo ricco e la sua capacità di fondere autobiografia e finzione in modo poetico e universale. Un film che continua a influenzare generazioni di registi e spettatori, rimanendo uno degli esempi più puri e affascinanti di cinema come introspezione e arte totale.

Rocco e i suoi fratelli (1960)

I migliori film classici Netflix - Alain Delon in "Rocco e i suoi fratelli"
Wikimedia Commons

Diretto con maestria da Luchino Visconti, Rocco e i suoi fratelli è uno dei capolavori più intensi e significativi del neorealismo italiano. Il film racconta il dramma umano e sociale di una famiglia del Sud Italia, i Parondi, che si trasferisce a Milano con la speranza di costruire una vita migliore, lasciandosi alle spalle povertà e miseria.

Attraverso le vicende dei cinque fratelli — ognuno con una personalità distinta, sogni e conflitti propri — Visconti esplora con straordinaria profondità i temi del radicamento culturale, del sacrificio, e del difficile equilibrio tra coesione familiare e aspirazioni individuali. Il film diventa così un ritratto lucido e struggente dell’Italia del dopoguerra, in bilico tra tradizione e modernità, tra il mondo contadino e l’industria nascente del Nord.

Al centro della narrazione c’è Rocco, interpretato con intensità e delicatezza da un giovane Alain Delon, simbolo della bontà, della rinuncia e dell’ideale familiare, in contrasto con il fratello Simone, al contrario impulsivo e autodistruttivo. Il rapporto tra i due è il cuore emotivo e tragico del film, metafora delle tensioni che lacerano una società in trasformazione.

Rocco e i suoi fratelli è un’opera monumentale, in cui il realismo sociale si unisce a una raffinata sensibilità visiva ed emotiva, rendendolo un punto di riferimento imprescindibile nella storia del cinema mondiale.

Per un pugno di dollari (1964)

Clint Eastwood in Per un pugno di dollari
Digital News

Per un pugno di dollari è il film con cui Sergio Leone ha dato il via alla felice stagione degli spaghetti western, riscrivendo completamente le regole di un genere nato oltreoceano con uno stile nuovo, crudo e inconfondibile. Uscito nel 1964, rappresenta il primo capitolo della celebre "trilogia del dollaro" e segna anche l’inizio della collaborazione tra Leone e il compositore Ennio Morricone, la cui colonna sonora sarebbe diventata una delle più iconiche della storia del cinema.

Al centro della storia c’è Joe, un enigmatico pistolero interpretato da un giovane e magnetico Clint Eastwood, che con questo ruolo entra ufficialmente nella leggenda. Il suo personaggio, ispirato allo Yojimbo di Akira Kurosawa, arriva in una cittadina di confine dominata da due clan in guerra e, con astuzia e sangue freddo, li mette l’uno contro l’altro per i propri fini.

Il film rompe con la tradizione del western classico americano: al posto degli eroi nobili e morali, troviamo figure ambigue, antieroiche, immerse in paesaggi spogli, polverosi e spietati, dove la legge è un concetto vacillante. Leone trasforma la violenza in coreografia, dilata il tempo con primi piani estenuanti, silenzi carichi di tensione e sguardi che parlano più delle parole.

Per un pugno di dollari non è solo uno dei migliori film classici da vedere su Netflix: è l’inizio di una nuova estetica cinematografica, di un linguaggio visivo e sonoro che avrebbe influenzato generazioni di registi in tutto il mondo.

L'armata Brancaleone (1966)

Vittorio Gassmann ne "L'armata Brancaleone"
Wikimedia Commons

Infine, l'ultimo (ma non per importanza) dei film classici che, secondo noi, vale la pena vedere su Netflix prima che scompaia dal catalogo. Diretto da Mario Monicelli, L’armata Brancaleone è una commedia epica e surreale che, con il suo tono irriverente e la sua originalissima invenzione linguistica, ha rivoluzionato il cinema italiano di area leggera. Ambientato in un Medioevo polveroso e caricaturale, il film segue le strampalate gesta di Brancaleone da Norcia, un cavaliere decaduto, vanaglorioso e pateticamente nobile, interpretato da uno straordinario Vittorio Gassman in una delle sue prove più celebri.

Brancaleone, armato di retorica più che di valore, guida una scalcinata compagnia di pezzenti e disgraziati in un viaggio surreale verso la conquista di un feudo promesso. Tra imboscate, superstizioni, visioni religiose e nemici improbabili, l’eroe improvvisato affronta un mondo medievale completamente deformato, dove l’epica cede il passo alla parodia, e la gloria cavalleresca si trasforma in una marcia tragicomica verso l’assurdo.

L’armata Brancaleone è una satira tagliente non solo dei film storici e delle crociate, ma anche dell’italianità stessa, fatta di fanfaronate, improvvisazione e senso dell’adattamento. La sceneggiatura, scritta da Age e Scarpelli, è celebre anche per l’uso di una lingua fittizia, un pastiche di latino, volgare e italiano arcaico, che contribuisce a rendere l’opera unica e inconfondibile. Una pietra miliare della commedia all’italiana, capace di fondere intelligenza, ironia e nonsense in una cavalcata memorabile tra le macerie della Storia.

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Fabio Giusti
Redattore

Nato a Napoli e adottato da Roma, passa la quasi totalità delle sue ore da sveglio a leggere libri, ascoltare musica e vedere molti (ma mai troppi) film. E, se consideriamo che ha 48 anni, sono davvero un sacco di ore. Nel tempo che resta scrive. Dei libri che legge, della musica che ascolta e dei molti (ma mai troppi) film che vede.

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