Arte & Cultura

Le mostre della Galleria Nazionale dell'Umbria legate al territorio

Due iniziative da non perdere tra Roma e Perugia
A cura di   Giulia Mariani

San Francesco tra Cimabue e Perugino. Nel Giubileo con il Cantico delle Creature: le mostre della Galleria Nazionale dell'Umbria

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San Francesco tra Cimabue e Perugino. Nel Giubileo con il Cantico delle Creature: le mostre della Galleria Nazionale dell'Umbria

San Francesco tra Cimabue e Perugino. Nel Giubileo con il Cantico delle Creature: le mostre della Galleria Nazionale dell'Umbria

La stagione di mostre della Galleria Nazionale dell’Umbria è un tripudio del fascino senza tempo della Regione. Le esposizioni, organizzate entrambe dalla Galleria Nazionale dell’Umbria con la curatela di Costantino d’Orazio e Veruska Picchiarelli, nonostante siano dislocate una a Roma e l’altra a Perugia, sono in dialogo tra di loro. Entrambe, infatti, sono dedicate alla figura di San Francesco d’Assisi e al Cantico delle Creature, di cui quest’anno ricorre l’ottavo centenario. L’obiettivo è riportare al centro del dibattito il patrimonio culturale dell’Umbria e la sua influenza, l’importanza che il polmone verde d’Italia ha avuto nei secoli in ambito artistico, e che tuttora le è propria.

San Francesco tra Cimabue e Perugino. Nel Giubileo con il Cantico delle Creature: le mostre della Galleria Nazionale dell'Umbria
Pietro Vannucci detto Perugino, Gonfalone della Giustizia, 1496, olio su tela, Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria

San Francesco tra Cimabue e Perugino. Nel Giubileo con il Cantico delle Creature

Per la prima volta il Senato della Repubblica e la Galleria Nazionale dell’Umbria collaborano in un progetto di ampio respiro, realizzato all’interno di Palazzo della Minerva, Roma, dall’11 dicembre 2024 al 2 marzo 2025. Organizzata dalla Galleria Nazionale dell’Umbria, si configura come una delle mostre cardine dell’anno giubilare. Tema dell’esposizione è il ruolo di San Francesco come elemento fondativo dell’identità umbra, in un continuo dialogo tra contesto ed espressione. Palazzo della Minerva accoglie una selezione di opere di grande importanza, risalenti al periodo compreso tra Medioevo e Rinascimento e partorite dal genio creativo di maestri che hanno fatto la storia dell’arte italiana. Tra questi, Cimabue e Perugino, di cui è esposto il capolavoro Gonfalone della Giustizia, ma anche Taddeo di Bartolo, Niccolò di Liberatore detto L’Alunno, Benozzo Gozzoli

L’iconografia del Patrono d’Italia si è evoluta negli anni, a dimostrazione di come la percezione e il messaggio siano, di volta in volta, da interpretare alla luce del contesto in cui si sperimenta l’arte. Trova spazio anche la rara esposizione della reliquia Chartula, frammento di pergamena, databile 1224, scritto da San Francesco e conservato nel Sacro Convento di Assisi. San Francesco tra Cimabue e Perugino raccoglie capolavori provenienti da varie istituzioni dell’Umbria, dal Museo della Porziuncola di Santa Maria degli Angeli al Museo d’arte moderna e contemporanea “Aurelio de Felice” di Terni, in una collaborazione di solidarietà laica volta a celebrare l’essenza storica dell’Umbria.

Fratello Sole, sorella Luna. La natura nell’arte tra Beato Angelico e Corot: le mostre della Galleria Nazionale dell'Umbria
Piero della Francesca, San Girolamo e donatore, 1460 - 1465, tempera su tavola, Venezia, Gallerie dell’Accademia Archivio fotografico G.A. VE - “su concessione del Ministero della Cultura - Gallerie dell’Accademia di Venezia”

Fratello Sole, sorella Luna. La natura nell’arte tra Beato Angelico e Corot

Il 15 marzo 2025 si torna in patria, con l'inaugurazione di una delle mostre più legate al territorio, mai realizzate dalla Galleria Nazionale dell’Umbria. Fino al 15 giugno, il suggestivo Palazzo dei Priori, sede del museo perugino, ospita Fratello Sole, sorella Luna. La natura nell’arte tra Beato Angelico e Corot. Sono oltre ottante le opere esposte, grazie a prestiti eccezionali al Louvre, dal Rijksmuseum, dal Mauritshuis, dai Musei Vaticani e dai principali musei pubblici d’Italia. Curatrice della mostra è anche Carla Scagliosi. L’esposizione parte dalla rivoluzione copernicana del Cantico delle Creature di San Francesco per analizzare il modo in cui i grandi artisti italiani e europei hanno rappresentato su supporto artistico la potenza della natura, tra XIII e XIX secolo. É dal Cantico delle Creature che prende avvio l’approccio ecologico alla cultura, nel senso più letterale del termine, che ha avuto grande fortuna e influenza nei secoli. 

Il tema è quindi il legame atavico, di leopardiana memoria, tra interiorità e natura e l’applicazione di questo sentire all’arte. Da Pisanello a Jean Baptiste Camille Corot, passando per Jan van Eyck, Piero della Francesca, Leonardo Da Vinci, Giambattista Piranesi: è all’interno di questa evoluzione della rappresentazione del paesaggio che si esplica nel profondo la dialettica secolare tra uomo e natura.  Madre Natura, il Creato, il turbamento, gli altri esseri animati: queste alcune delle questioni sviscerate, in un’indagine di concetti remoti che dall’antichità all’Ottocento, come ancora oggi, interessano l’essere umano nel suo rapporto con il Pianeta.

Fratello Sole, sorella Luna. La natura nell’arte tra Beato Angelico e Corot: le mostre della Galleria Nazionale dell'Umbria
Jean Baptiste Camille Corot, La Cascata delle Marmore a Terni, 1826-1828, olio su tela, Roma, BNL Gruppo BNP Paribas

Il paesaggio umbro nell’arte figurativa 

I paesaggi dell’Umbria, in questo senso, giocano un ruolo importante nella costruzione di un background, sentimentale e pittorico. Grazie all’importanza, nella storia dell’arte, del canone medievale e rinascimentale umbro, la dolcezza e la rigogliosità di questi paesaggi sono diventati l’immaginario dell’ambiente ideale, quello da riportare sulla tela. L’ode alla natura, nella sua interpretazione laica, del Cantico delle Creature e dell’esperienza di vita di San Francesco trova la sua massima espressione nell’Umbria del passato, ma anche in quella di oggi. Da sempre ricettacolo dell’espressione culturale, è in questi luoghi che si deve tornare per comprendere l’ecologia dell’arte: le mostre del primo semestre della Galleria Nazionale dell’Umbria ne sono la dimostrazione.

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