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Campari o Aperol? Le altre varianti dello spritz

Le alternative allo spritz classico
A cura di Giulia Mariani
Articolo pubblicato il:
17 Giugno 2025

Regione che vai, varianti di spritz che trovi. Il re dell’aperitivo, il long drink più amato di sempre, a base di vino bianco frizzante, bitter amaricante e seltz e simbolo dell’italian lifestyle, non è soltanto Campari o Aperol. Nonostante sia questa la domanda che maggiormente ci viene posta quando chiediamo uno spritz, le ricette variano di regione in regione. Se in Veneto la ricetta originale è sacra e l’oliva verde è d’obbligo, in Trentino Alto Adige la copiosa presenza di frutteti influenza anche lo spritz, mentre in Campania la passione per il limoncello non può che travolgere anche questo long drink. Da nord a sud, quali varianti ci sono dell’aperitivo per eccellenza?

Hugo Spritz

varianti di spritz
Hugo Spritz, Shutterstock by Dulin

È questa una delle varianti di spritz più conosciute, nonostante ancora faccia fatica a comparire nelle cocktail list di bar e locali. L’Hugo è nato a Naturno, in provincia di Bolzano, per opera del barman Roland Gruber, con l’obiettivo di far percepire i sapori dell’Alto Adige anche nell’aperitivo. Il legame con il territorio, infatti, è molto forte: oltre ai classici Prosecco e seltz, nella ricetta di questa versione dello spritz compaiono anche lo sciroppo di sambuco e la menta. L’amarezza viene sostituita da un sentore dolciastro, dato dallo sciroppo, che rende questo long drink adatto anche ai palati più delicati. Fresco, aromatico, profumato, proprio come i vini bianchi di questa Regione, e poco alcolico.

Spritz Genovese

C’era una volta l’Asinello Corochinato, l’aperitivo a base di vino bianco aromatizzato in stile vermouth che tanto andava di moda nella zona del genovese. C’era una volta, perchè negli anni questo drink è andato via via scomparendo. Questa bevanda alcolica era tra le più caratteristiche di Genova e dintorni e i fratelli Abarbanel - Benny, Yoel e Jonatan - hanno da poco messo in circolazione una variante amarcord genovese dello spritz, fortemente ispirata proprio all’Asinello Corochinato. La ricetta prevede, oltre al vino bianco in stile vermouth, prosecco, succo di limone, una foglia di basilico e Basilichito, la bibita analcolica gassata al Basilico DOP della piana di Albenga. Gradazione un po’ forte, territorialità ancora di più.

Spritz Pirlo

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Spritz in preparazione, Shutterstock by Andrii Medvediuk

Variante bresciana dello spritz, con alcune differenze. In questo caso, però, a essere sostituito non è il bitter amaricante, che è sempre Campari, ma le altre componenti. In particolare, la ricetta del Pirlo prevedere ⅓ di Campari, ⅓ di acqua gassata semplice e ⅓ di vino bianco fermo, non frizzante. A corredare il tutto, una fetta di arancia. La particolarità del Pirlo, però, è ancora un’altra: tradizione vuole che non venga preparato al momento e servito con il ghiaccio, ma preparato in anticipo, in delle grandi caraffe, e lasciato freddare in frigorifero. Il risultato è un long drink dal sapore vintage e più adulto, nel profilo aromatico, rispetto al classico spritz.

Spritz Calabro

Questo long drink è quello che maggiormente si discosta dalla ricetta originale. I sapori calabresi, si sa, sono molto decisi, spesso predominanti, e utilizzarli in alternativa ai classici cambia ovviamente tutto. Gli ingredienti dello Spritz Calabro sono Vecchio Amaro del Capo Red Hot Edition - sì, c’era da aspettarselo: è la variante al peperoncino del liquore alle erbe calabrese -, acqua tonica, prosecco brut, succo di lime, zeste di limone decorativa e, se la si desidera, una puntina di peperoncino locale. Un twist decisamente autentico, adatto ai palati più strong.

Limoncello Spritz

varianti di spritz

Limoncello Spritz, Shutterstock by Dutch_Photos

Chiudiamo il cerchio con il Limoncello Spritz, creazione in cui si sente fortemente la territorialità: per essere precisi, è la Costiera Amalfitana la culla di questo long drink, come lo è anche del rinomato liquore realizzato con le profumate scorze di limone coltivate qui. Qualcuno, per amplificare la componente agrumata, aggiunge anche del succo fresco di limone. La ricetta originale, però, prevede solo una fetta, della soda e del Prosecco rosè. Anche qui, come nelle altre varianti di spritz, la componente territoriale è molto forte, a conferma della grande varietà e dell’alta qualità dei prodotti locali.

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Giulia Mariani
Redattrice

Nata nella campagna umbra, vive a Roma, dove si è laureata in Editoria e Scrittura. Assidua frequentatrice di mostre ed enoteche, le piace raccontare storie e si emoziona davanti a un dipinto o a un video di gattini. Nella sua borsa di tela non mancano mai un libro, un paio di cuffiette e una bustina di tè, che non si sa mai.

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