L'invasione di Cala Goloritzè: il problema del turismo "invadente"
Un angolo di paradiso occupato da una comitiva di turisti appena scesi da uno yacht di lusso
Case bianche, strette in un abbraccio, tetti blu, acque cristalline a perdita d’occhio e clima isolano. Se avete pensato a Santorini siete nel giusto, ma se l’avete collocata in Grecia, probabilmente non conoscete ancora – e siamo qui per rimediare – il Dali Santorini Boji Seaview, in Cina. Qui, infatti, tutto è creato a immagine e somiglianza della celebre isola delle Cicladi, meta consacrata dalle coppie che tradizionalmente la scelgono per la luna di miele. I cinesi, che di Santorini sono grandi ammiratori, hanno così risolto alla radice il nodo dei voli intercontinentali, dotandosi di una fedele replica – adesso virale sulle piattaforme social – nella provincia meridionale dello Yunnan, in cui perfino l'aria ventosa ricorda quella della fonte ispiratrice.
In 14 Km quadrati di terra (contro i 76 della versione originale), con il lago Erhai a fare le veci del mar Egeo, il villaggio promette di offrire un’esperienza tutta greca, tra abitazioni arroccate in cima alle scogliere, impreziosite da ampie piscine a sfioro, e ristoranti dove la moussaka è all’ordine del giorno. Le architetture, costruite ad hoc per imitare le suggestive atmosfere mediterranee, ricalcando l’inconfondibile estetica – vezzi inclusi – dell’isola, sono in breve divenute location privilegiate per gli influencer cinesi alla ricerca dello scatto perfetto, entusiasti della loro Santorini a due passi da casa. E non a torto, se si pensa che il costo per l’intero progetto si aggira intorno al miliardo di sterline.
Certo, davanti a questo esotismo a portata di mano, seducente quanto artificiale, viene spontaneo interrogarsi sull’autenticità dell’esperienza, motore primo del viaggio di scoperta. Storia e cultura, nel resort cinese, lasciano consapevolmente spazio alla pura attrazione, definita da scenari da cartolina a buon mercato, che chiamano in causa un’altra, importante questione, ossia quella della replicabilità dei luoghi nell’epoca del turismo di massa. D’altro canto, se pure l’effetto Disneyland è dietro l’angolo, che si sia favorevoli oppure contrari, un dato è sicuro: per molti romantici del Paese asiatico – a giudicare dal successo in rete – Santorini è ora un sogno divenuto realtà.