Arte & Cultura
mostra Prehistoric New York 1981 - 1986 - Milano
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mostra Prehistoric New York 1981 - 1986 - Milano
Nel 2025 l’Italia si erge a baluardo delle mostre gratuite. Moltissime le esposizioni, soprattutto di arte contemporanea, che nel primo semestre del 2025 riempiono gli spazi delle gallerie, da Nord a Sud. Sono un’alternativa più che valida al turismo mainstream e alle gallerie cult, una forma di slow tourism responsabile e accessibile che punta alla scoperta di nuove creatività autentiche, originali e sostenibili.
Chi ha detto che per scoprire mostre interessanti sia necessario pagare sempre un biglietto d’ingresso? Ecco le migliori esposizioni ticket free da visitare nel primo semestre del 2025!
Fino al 5 aprile alla Galleria Scaramouche, nuova sede milanese delle gallerie d’arte di Daniele Ugolini, è in corso la mostra Prehistoric New York 1981 - 1986 dedicata a James Brown. Prima tra le nuove esposizioni della Scaramouche, celebra il linguaggio innovativo dell’artista statunitense attraverso oltre 30 opere storiche, tra legni incisi, terrecotte policrome, tele di grandi dimensioni e opere su carta. Il focus è il quinquennio 1981 - 1986, in cui Brown si è interessato soprattutto di graffitismo newyorkese.
Il linguaggio di Nicola Samorì è intrinsecamente attuale: il suo approccio all’arte è l’innovazione nella tradizione, applicato attraverso l’interpretazione contemporanea delle grandi opere del tardo Rinascimento e della prima Età Moderna, tra Cinquecento e Seicento. Fino al 3 marzo all’Abbazia di San Giorgio Maggiore, a Venezia, è possibile vedere gratuitamente l’opera Primo Martire raffigurante Santo Giorgio e commissionata ad hoc dalla stessa comunità benedettina per sostituire la celebre pala d’altare di Vittorio Carpaccio, ora in prestito.
La Fondazione Alberto Peruzzo, nell’ex chiesta di Sant’Agnese, a Padova ospita fino al 4 maggio una personale dedicata a Bruno De Toffoli. Ad essere esposto è il nucleo fondamentale delle opere spazialiste dell’artista, correlato ad alcune opere della Collezione della Fondazione firmate da Fontana, Dadamaino, Scheggi, Bonalumi anch’esse legate . Nove sculture realizzate negli anni Cinquanta e un intero album di disegni inedito della metà degli anni '60 rappresentano il fulcro della mostra gratuita, tra le più iconiche del 2025 in Italia.
Dal 4 febbraio al 2 marzo Palazzo De’ Toschi ospita un’insolita mostra personale dell’artista olandese Peggy Franck, a cura di Davide Ferri. Scultura, pittura e fotografia coesistono nelle opere di Franck: non si ferma all’interno dello spazio canonico, ma esplora anche superfici inusuali, come pareti e materiali riflettenti. Un segno pittorico indistinguibile, fluido e al contempo volatile, che ricorda molto quello di De Kooning e Frankenthaler, protagonisti di tre le mostre italiane più interessanti del 2024.
La Fondazione Dino Zoli di Forlì dedica un’intera esposizione all’arte dell’arazzo in Italia, fino al 16 marzo, curata da Nadia Stefanel. Trame esplorative: un viaggio attraverso l’arazzo indaga questa forma d’arte nel periodo compreso tra anni ‘50 del secolo scorso e giorni nostri. Un momento importantissimo per la storia culturale degli arazzi, in cui è avvenuto il passaggio da arte decorativa ad arte espressiva, e di cui raramente si parla. Gino Severini, Sonia Delaunay, Antonio Marras, Omar Galliani sono solo alcuni tra gli artisti, designer e stilisti esposti.
Fino al 30 giugno la Biblioteca Spadolini Nuova Antologia di Firenze propone una delle mostre gratuite biografiche più interessanti del 2025, dedicata al grande storico e giornalista a cui è intitolata la stessa: Giovanni Spadolini. Esposizione cronologicamente sviluppata tra il 1948 e il 1972, esplora il contesto all’interno del quale Spadolini si è mosso, dagli esordi e le prime esperienze da inviato fino alla direzione del Corriere della Sera, dagli studi ai libri. Tra oggetti, lettere, strumenti di lavoro e foto inedite, questa mostra indaga le due anime, giornalista e accademica, di Spadolini, prima della scoperta della politica.
Fino al 9 febbraio, Galleria Continua di San Gimignano ospita False Autumn, la nuova mostra personale di Jorge Macchi. L’opera di questo artista si configura a cavallo tra il reale e il fittizio, tra il personale e il sociale, che invita a riflettere su quanto siano sfumati i confini. Sculture, acquerelli, dipinti a olio e installazioni raccontano l’umorismo che rende vivo il paradosso, anche nell’arte figurativa. Molte le opere esposte, tra cui l’iconica False Autumn, che dà il nome alla retrospettiva stessa.
“Da mantenere nostro”, questa la traduzione del titolo della nuova mostra di Maria Loboda, Ours to keep, all’interno della Galleria Vistamare di Pescara. In corso fino al 9 maggio, questa esposizione gira intorno al concetto di sfuggevolezza, tra possesso e desiderio. Le opere di Loboda prendono vita, in dialogo continuo e pensato ex-novo per ogni esposizione. Sono vere e proprie storie, quelle che nascono dall’incontro delle creazioni di Loboda. Presenti anche alcune opere site-specific e le fotografie già esposte nel 2019 a Varsavia.
Retrospettiva dal sapore tipicamente contemporaneo è quella di Betty Bee, artista napoletana che, fino al 25 gennaio, espone nella sua città, negli spazi della galleria d’arte Casa Di Marino. Obiettivo della mostra è esplorare a fondo il linguaggio e il percorso artistico di Bee, nel suo complesso: dagli esordi in video e performance degli anni ‘90, presentate in fotografia, alle evoluzioni pittoriche degli ultimi tempi. La pittura, delicata e sensuale, viene utilizzata come mezzo di introspezione e racconta l’esistenza femminile nella sua complessità.
Uno dei massimi esponenti dell’artivism contemporaneo italiano, il romano Franco Angeli, espone fino al 28 febbraio alla Contemporanea Galleria d’Arte di Foggia. Autodidatta della Scuola di Piazza del Popolo, Angeli parla al pubblico attraverso un linguaggio visivo forte, con iconografie dal valore contrastante, in cui la critica alla violenza, alla guerra e alle prevaricazioni è centrale. Questa, tra le mostre gratuite migliori del 2025, include una selezione di venti opere realizzate tra anni ‘60 e ‘80.